Librottiglia: vino da leggere o libro da bere? – #fooks

Spesso, nell’atto di acquistare un vino, il consumatore si lascia consigliare più dalla vista che dal gusto. Per questo, le strategie di marketing del mercato vinicolo operano in modo che bottiglia, etichetta, tappo e capsula rappresentino un insieme di strumenti di comunicazione e di nuove funzionalità per parlare al target di riferimento. Insomma, se anche per quanto riguarda la scelta dei vini l’occhio vuole la sua parte, eccolo accontentato! Infatti, quest’anno a Vinitaly (la fiera annuale che si svolge a Verona e che celebra vini italiani e stranieri) fra le etichette più strane ed innovative se ne è vista una che ci ha particolarmente incuriosito: quella del Librottiglia.

Librottiglia è il nuovo progetto di packaging concepito e realizzato dall’agenzia Reverse Innovation, assieme all’azienda Matteo Correggia, e vincitore del premio Brand Identity Grand Prix nella categoria Beverage. Come si legge dal sito ufficiale, Librottiglia abbina le caratteristiche di tre vini della cantina Matteo Correggia a un genere narrativo, per dare vita ad esperienze eno-letterarie basate sull’equilibrio tra le suggestioni sensoriali e gli scenari immaginati nei racconti. Il vero tratto distintivo è l’etichetta, chiamata “Label book“, che ha uno stile minimale ed una grafica moderna, con illustrazioni semplici ma che allo stesso tempo descrivono in pieno il tema del racconto. Il formato speciale da 375 ml è stato scelto come contenitore ideale per esprimere il concetto del progetto: un breve racconto da leggere mentre si sorseggia con gusto un vino d’eccellenza.

Tre autori sono stati coinvolti in questa raccolta di piccole ed emozionanti storie che accompagnano la selezione di vini. “L’omicidio” di Danilo Zanelli, giornalista e autore satirico, è un giallo venato di humour che s’intona con il Roero Arneis, un vino bianco fresco e leggero. La cantante e autrice Patrizia Laquidara invece firma “La Rana nella Pancia”, una favola intrigante adatta al rosso Anthos, un brachetto secco ma con un gusto sorprendentemente dolce. “Ti amo. Dimenticami”, infine, scritta da Regina Nadaes Marques, scrittrice e produttore culturale, è la storia di un amore che cambia la vita, intensa come il nebbiolo rosso rubino del Roero.

Basta discutere se sia meglio leggere su un buon vecchio libro o sui moderni dispositivi come computer e tablet. Insomma, dopo anni di dibattito su quale sia il veicolo di lettura migliore – analogico o digitale – il team creativo di Reverse Innovation ha spostato l’attenzione su enologico VS digitale. E noi di Fooks non potevamo far altro che apprezzare quest’idea!

Emilia Granito