Leggere ed i benefici dei libri: Libro Ergo Sum

Di Federico Frigo  per Social Up!

Quando si legge un libro, da che ne abbiamo memoria si è soliti dire che si vive un’altra vita, che ci si immerge in una serie di avventure e che noi stessi diventiamo personaggio e protagonista. Ebbene queste informazioni, che spesso sono considerate tranelli messi in atto dagli insegnanti di italiano per invogliare i loro studenti a leggere di più, sono state recentemente supportate da indagini svolte da psicologi e neuroscienziati, che hanno analizzato il cambiamento a cui il nostro cervello va incontro nel momento della lettura.

Occorre inizialmente sottolineare che, come è noto da alcuni anni, leggere stimola l’area di Broca e di Wernicke, che sono le zone del cervello deputate alla comprensione del linguaggio. Nel 2006 arriva la scoperta che leggendo parole come “prato appena tagliato” non si attivano solo le aree verbali del cervello, ma anche quelle deputate al riconoscimento degli odori, come se questi ci arrivassero direttamente dalle pagine.

Studi più recenti dimostrano invece come la corteccia sensoriale, connessa alle percezioni tattili, si attiva anche in presenza di metafore tattili come “questione spinosa” o “voce melliflua”, e si è arrivati anche alla scoperta che questo accade anche alla corteccia motoria, che si attiva in frasi che indicano azioni o metafore motorie come “afferrare un concetto”.

Concentrandoci sul lato più “umano” della questione, citando una ricerca italiana emerge che i ragazzi lettori di narrativa sono più empatici, compassionevoli e tolleranti e meno esposti ai pregiudizi, così come, stando ad un report del Guardian, la lettura di narrativa ci rende più disposti a capire e scoprire le emozioni delle altre persone.

Se è vero dunque quello che fin da piccoli ci è stato insegnato, quando apriamo un libro apriamo una porta dentro di noi, ci rifugiamo in un altro mondo, viviamo un’altra vita, incontriamo altre persone, e al contempo diventiamo altre persone. Quando viaggiamo attraverso le righe di un romanzo diventiamo noi stessi Emma Bovary, Mattia Pascal, Renzo Tramaglino e Anna Karenina, sentiamo come loro e pensiamo come loro, arrivando addirittura a comprendere ogni loro azione, perchè in realtà diventiamo loro, attraverso quel meccanismo meraviglioso che è il romanzo stesso, che ci rende potenzialmente in grado di vivere centinaia di vite ogni giorno.

redazione