lettera tempo

Lettera al tempo: compagno fedele di tanti momenti vuoti

Una pandemia che ci tiene chiusi a casa può cambiare percezione del tempo che abbiamo a disposizione per vivere? 

Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, con una lettera a lui: lettera al Tempo.

Carissimo Tempo,

Diciamocelo chiaramente: in quest’ultimo periodo ne abbiamo avuto abbastanza di te.

Ce lo dicono i numeri. L’ultima ricerca realizzata da BVA Doxa per Nescafé sul tema “Italiani e il valore del tempo” ha rivelato dei dati interessanti su di te.

4 italiani su 10 percepiscono frequentemente la sensazione di trascorrere momenti di scarso valore. Una percezione condivisa soprattutto dalla fascia di popolazione più giovane e che genera un impatto emotivo talvolta difficile da sopportare: senso di noia o, in alternativa, stati di agitazione che vanno dalla frustrazione all’ansia.

Tempo libero ( o tempo perso?) che abbiamo amato, odiato, rincorso o assecondato.

Ti abbiamo soppesato, studiato e osservato come un vile carceriere delle nostre giornate tra le 4 mura di casa. Alcuni ti hanno spremuto, impegnando ogni minuto per cercare di fare qualcosa che avesse un senso. Altri ti hanno guardato scorrere abbandonando ogni programma, cullandosi in una frustrante procrastinazione all’indomani che non arriva mai. Altri ancora ti hanno stoicamente sfidato, con turni massacranti, chiedendo ancora solo pochi attimi per poter salvare vite quando il tempo di un battito di ciglia poteva segnare il confine tra vita e morte.

Eppure, per motivi diversi, sei stato il protagonista delle nostre giornate: un coinquilino che non potevamo più ignorare.

Nessuno ti capisce e tu lo sai. Ti sei divertito sempre a far impazzire filosofi e scienziati, per stanarti e imprigionarti in una formula matematica o in una frase di senso compiuto. Einstein ci è forse andato vicino dicendo che sei solo un’illusione. Sei il prestigiatore invisibile che ci fa correre lungo la strada che percorre quel che c’è in mezzo tra la nascita e la morte. Per questo giochi con noi, spesso sadicamente e in modo imprevedibile.

Nel buio da cui provieni, sei un balsamo per le ferite che ci facciamo durante la corsa.

lettera tempo
Chi da bambino non ha mai provato a costruire una macchina del tempo?

Da tutta la vita hai guardato generazioni di uomini e donne alla ricerca di un modo per viaggiare nel tempo, per rimediare agli errori o evitarne l’avverarsi, sbirciando al futuro. Forse è perché sai che è impossibile che ci concedi almeno il beneficio del lento oblio dei ricordi più dolorosi.

Tutti ti abbiamo cercato, da qualche parte.

Mi sei piaciuto quando hai provato a rispondere a una lettera di qualcuno che aveva bisogno di te; te lo ricordi? Era nel film premio Oscar Collateral Beauty ed indossavi i panni di un ragazzone un pò strafottente ma schietto.

 

Tempus Valet, Volat, Velat

Il valore del tempo è un mistero. Non è misurabile, non è tangibile. E’ più facile pensare a te come a qualcosa che scorre inesorabile o come qualcosa da lasciarsi alle spalle, guardando sempre avanti. Passiamo la vita a pianificare il futuro non accorgendoci che tu sei qui, ora. Te lo sarai sentito dire mille volte, lo so: carpe diem. Chissà che risate ti farai ogni volta che ci tatuiamo questa frase. Ci illudiamo di poter vivere una vita fatta di momenti, eppure ogni passo che facciamo è rivolto al futuro, mai al presente. Ci facciamo un mutuo, abbiamo figli, ci innamoriamo, studiamo e lo facciamo sempre con una promessa verso la vita che ci aspetterà.

Velat. Tu”veli”, sbiadisci i contorni e attenui le emozioni che ci colpiscono. Meno male che lo fai, altrimenti il cuore non reggerebbe a così tante emozioni intense tanto quanto il momento in cui si sono manifestate. Ma tu non badi a dove cospargi la tua nebbia: porti lentamente giù nell’oblio anche i ricordi, l’amore e i  sogni di giovinezza. Subentra così il tuo braccio destro, la tua spalla nel circo dei nostri giorni: l’Abitudine. Ci abituiamo a tutto e tu lo sai bene: più scorri, più veli, più è facile andare incontro all’abitudine delle mancanze. Non è sempre negativo, a volte l’Abitudine è tutto ciò che ci fa rimanere lucidi e stabili anche nei momenti di difficoltà.

No, questa lettera non è per filosofeggiare su di te; lascio quest’arduo compito a chi ne sa molto più di me.

Ti scrivo solo per corteggiarti in cambio di una promessa; mai come in questo momento, concediti a noi. Scorri lentamente per chi ne ha bisogno per salvare vite o donare sollievo a chi soffre, come quando non passi mai in attesa di un’avvenimento tanto agognato. Scorri impetuoso per chi ha bisogno di te per lenire le ferite, come chi in questa pandemia ha perso i suoi cari. Ma sopratutto, ricorda la tua importanza e il tuo valore a chi è tornato alla frenesia della vita quotidiana e ha già dimenticato il privilegio del tempo libero. Il tempo in famiglia, il tempo per viaggiare, per cenare in compagnia o semplicemente per coltivare passioni. Sì, anche il tempo per annoiarsi: un privilegio raro in questa vita che ci vuole sempre multitasking, pronti, reattivi ed efficienti.

Ricordaci che tu sei quel ”terreno di mezzo” e non sei infinito: ricordaci che sei il nostro più bel mistero.

Con amore,

Una tua tenera amante.

E tu hai l’impressione di ”aver perso tempo” in questi mesi di lockdown? E’ cambiata la percezione del valore del tempo in questa pandemia?

Lucrezia Vardanega