Le sfilate della Haute Couture (disaster) fashion week 2020: imperdibili

Le sfilate della Haute Couture Fashion Week 2020 parigina si sono concluse e sfortunatamente non è sempre stato un piacere. Parliamoci chiaro: alcuni abiti erano realmente importabili!

Da sempre l’haute couture è un esempio. L’haute couture parigina è la Moda, con la M maiuscola. Lei detta le tendenze e rende raffinato il gusto della società. Tu lo indossi e la moda parigina lo rende di classe. Almeno idealmente è così, anche perché non tutto quello che si è visto sfilare in questi ultimi giorni si può definire un “sogno ad occhi aperti”. Alcuni abiti erano dei veri e propri incubi, nemmeno all’ultimo MET Gala sarebbero potuti andare bene (ed è tutto un dire visto che il tema era il CAMP!). Tra abiti incantevoli, degni di essere indossati da donne potenti e first lady, si sono visti sfilare pezzi di tessuto colorato assemblato insieme. Sappiamo benissimo che la moda è come l’arte e va compresa e lasciata alla libera espressione ed interpretazione, ma non vi sembra che alcuni stilisti l’abbiano presa troppo alla lettera?

Schiaparelli

 

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La sfilata era asettica, immacolata, pulita, il tutto per far risaltare al meglio gli abiti pregiati. Da sempre Elsa Schiaparelli è associata al sorprendente. Ma chi se lo aspettava che dal tanto amato colore rosa shocking la casa di moda decidesse di trarre ispirazione dagli unicorni e dagli arcobaleni?! Che sia una presa di posizione a favore movimento gay parigino e mondiale? Nel caso fosse così: gesto apprezzato, ma risultato scadente. Questa non è la haute couture che tutti immaginiamo, ma fortunatamente gli abiti a bandiera arcobaleno erano solo tre o quattro.

Maison Margiela

 

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La casa di moda firmata Maison Margiela invece, come ogni anno, non è passata inosservata. Colori accesi e forme importabili. Avete presente le reti arancioni che solitamente vengono utilizzate per delimitare i cantieri? Margiela ha deciso che arancioni non gli piacevano ed ha optato per farle in blu. Ha avvolto le sue modelle in queste specie di reti blu. Il risultato che volesse ottenere non lo abbiamo ancora capito. Per non parlare delle sneakers a zampa di cammello.

A.A.A. cercasi aiuto per capire la moda fuori dal comune di Maison margiela

Valentino

 

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Tutto molto bello e in pieno stile Pierpaolo Piccioli, ma nessuno si aspettava di certo l’apparizione della Madonna in versione pacco di Natale. Ultimamente hai una passione sfrenata per i fiocchi e i pacchi dono a quanto pare. Non ti lasci perdere nemmeno una volta l’occasione di infiocchettare ed impacchettare modelle e celerities. Volevamo solo ricordarti che il Natale è finito da un bel po’. In ogni caso: de gustibus. Gli abiti erano per lo più meravigliosi e l’idea di far sfilare modelle non troppo giovani è stata brillante!

Viktor & Rolf

 

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Una garanzia. I loro abiti sono talmente stravaganti da risultare importabili persino nei red carpet più all’avanguardia. Insomma questi abiti sono sculture di haute couture da copertina, ma nulla più. Meravigliosamente apprezzata l’inventiva ma il patchwork con i centrini della nonna e della zia potevate risparmiarcelo, anche se un tocco vintage (se non esagerato) non guasta mai. Non è questo il caso, a meno che il vostro prototipo di femminilità non sia la Signorina Rottermeier di Heidi.

P.S.

Abbiamo deciso di non nominare ed inserire in questa lista lo stilista Jean Paul Gaultier come forma di rispetto al suo addio alle sfialte. Avete letto bene, il genio che ha rivoluzionato lo styling di Madonna ha deciso di andare in pensione e quella della Haute Couture Fashion Week era la sua ultima sfilata!

Silvia Menon