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Le gole di Narni: l’incanto di un luogo incontaminato

Quando C.S. Lewis si recò in Umbria, durante uno dei suoi viaggi, incappò in un paesino di nome Narni, che come ben saprete isprirò proprio le famosissime “Cronache di Narnia”.

Il laghetto di cui l’autore parla nel libro sembrerebbe quello de “Le Mole”, a ridosso delle Gole del Nera, vicinissimo a Narni e Sifone, due paesi piccolissimi che contano solo poche decine di abitanti.

Lo scenario che ci si trova ad ammirare è realmente incanto: la sorta di piscina che la gola naturale crea ha un’acqua trasparente e limpida, sfumata di così tante colorazioni di azzurro da pensar quasi di trovarsi in un paradiso di qualche spiaggia che si trova dall’altro capo del Mondo. Invece no, siamo nei boschi umbri, insieme alla vegetazione selvaggia che il nostro Paese ci offre, ricca di fauna che ogni anno si rifugia proprio in queste zone, grazie alle aspre pareti rocciose, che offrono per le specie migratrici ornitologiche un habitat perfetto per nidificare.

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Arrivare in questo paradiso, lungo la “Strada dello Stabilimento“, non è però semplice, come racconta Eliana Lazzareschi Belloni di gecotravels.com,  a causa della scarsa segnaletica e del quasi assente segnale GPS, che non ci consente di votarci alla tanto amata tecnologia.

Un anno fa il Comune, dopo un’importante riqualificazione, ha inaugurato il percorso pedonale delle Gole del Nera, che costeggia il fiume da cui prende il nome ed arriva fino a Nera Montore, toccando l’antico porto romano di Sifone, l’abazia di San Cassiano e le sorgenti di Lecinetto.

Il percorso è ricavato nella vecchia tratta ferroviaria che va verso Roma e lungo circa 5 chilometri. E’ stato studiato per pedoni, amanti del trekking e della corsa, ma anche per la mountain bike, che in questi anni sta avendo sempre più successo, e per gli amanti dei cavalli.

Il fiume può inoltre essere ridisceso in canoa, grazie a porticcioli e banchine artificiali in legno che sono state realizzate dal Comune.

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E’ da chiarire che la balneabilità della Gola non è certa. Alcune cartine, poste lungo il percorso ciclabile, indicano la zona come balneabile, ma sono presenti cartelli che avvertono del pericolo di inondazioni, probabilmente facendo riferimento a quelle autunnali che si verificano con l’apertura della diga preposta e che sono segnalate dall’avviso di una sirena.

Il laghetto però non è in nessun modo recintato e i turisti, oltre che le persone del luogo, che ogni giorno decidono di refrigerarsi in questo angolo di paradiso sono davvero moltissime. Gli abitanti del luogo raccomandano comunque una certa dose di attenzione, non si è mai troppo sicuri.

A questo punto non rimane che scegliere tra una bellissima passeggiata a cavallo, un giro in bici o semplice e bagno!

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Sharon Santarelli