L’Antica Roma? Puoi andarci con la realtà aumentata

Ebbene si. Avete letto bene: cosa c’è di meglio di un viaggio nel tempo fra i gladiatori e i leoni del Colosseo? Grazie ai nuovi strumenti di realtà aumentata tutto è possibile. Non è la prima volta che Roma viene a conoscenza della realtà aumentata: dopo l’Ara Pacis, l’altare della Pace dedicato ad augusto, e la Domus Aurea, la super-villa di Nerone, anche il Colosseo potrà essere visitato come 2000 anni fa. Vi sembrerà di giocare a qualche videogame: è un esperienza che ha in sé qualcosa di spettacolare!

Molto spesso, i tesori sopiti di Roma non sono adeguatamente rivalutati. La realtà aumentata servirebbe proprio a questo: far riscoprire le bellezze, gli usi, i costumi e persino i giochi (perché no?) di Roma nell’età antica. Non a caso l’impresa commerciale promotrice si chiama Ancient&Recent. Ma indossare i classici occhiali della realtà aumentata non basta: a quanto pare questa non è che una sola delle frontiere elaborate dalla tecnologia. Infatti, sarebbe possibile vedere la città del vivo anche sui vostri dispositivi elettronici. In che modo, vi starete chiedendo.

Un progetto di app molto simile a quello che può accadere con la realtà aumentata è stato presentato lo scorso giugno, in occasione dell’Augmented World Expo 2013: l’applicazione ARmedia 3D Tracker riconosce e rielabora oggetti tridimensionali complessi per riprodurli fedelmente, anche su tablet, con tanto di aggiunte ai ruderi dei monumenti, così da vederli nella loro forma integrale.

Le nuove frontiere della realtà aumentata possono essere di grande vantaggio per il restauro dei monumenti e delle opere d’arte: strumenti così sofisticati non possono che aprire nuove strade per la valorizzazione del patrimonio culturale, di cui l’Italia è una maestra unica al mondo. Già in occasione della ventiquattresima edizione del Salone del Restauro a Ferrara, a marzo 2017, il ministro Franceschini aveva sperimentato questo viaggio unico a Roma Antica. Un’esperienza coinvolgente che può permettere di ampliare i propri orizzonti conoscitivi grazie ad un paio di formidabili occhiali.