Fonte: ANSA

La Spagna è il settimo paese nel Mondo a garantire ai propri pazienti la “morte assistita”

Era il 13 febbraio 2014 quando il Belgio diventava il primo stato al Mondo a dire sì all’eutanasia. Da quel momento, negli anni altri, anche se pochi, Paesi hanno seguito l’esempio belga. Ad essi, a distanza di sette anni, si è aggiunta anche la Spagna.

Il percorso parlamentare spagnolo, il quale ha portato alla depenalizzazione e, quindi, alla legalizzazione dell’eutanasia è durato un anno, e finalmente ad oggi è legge.

In tal modo, la Spagna è diventato il settimo paese nel Mondo a garantire ai propri pazienti la “morte assistita”, nonché il quarto paese in Europa dopo Olanda, Belgio e Lussemburgo.

Fonte: bresciaoggi

Un applauso lungo tre minuti in Parlamento, palloncini rossi e striscioni con su scritto “Mi vida es mia”, ovvero “la mia vita è mia”, hanno accompagnato i festeggiamenti di questo grande risultato a livello nazionale, ed anche internazionale.

Cosa si intende per Eutanasia?

Il termine è composto dalle parole greche eu-thanatos, ovvero, “buona morte”. Dunque, fa riferimento al procurare intenzionalmente la morte di qualcuno – che abbia prima dato il proprio consenso – nel caso in cui le condizioni di vita risultino essere pessime a causa di malattie gravi e incurabili e/o condizioni psicofisiche problematiche.

Cosa prevede la legge spagnola sull’Eutanasia di marzo 2021?

Con 202 voti favorevoli su 350, due astensioni e 141 voti contrari, a partire da giugno 2021, la pratica dell’eutanasia sarà assolutamente autorizzata presso gli ospedali iberici. Tale autorizzazione prevede due possibili casi in cui la “buona morte” è consentita.

Fonte: il Manifesto

Il primo, fa capo all’eutanasia vera e propria, in cui sono i medici, che dopo aver valutato attentamente la condizione del paziente, possono decidere di provocarne la morte. In seconda battuta, sarà consentito anche il cosiddetto suicidio medicalmente assistito. Lo stesso paziente, può quindi, decidere di assumere autonomamente i farmaci prescritti destinati a provocargli la morte.

Chi può usufruire del diritto dell’Eutanasia?

I casi in cui, tali operazioni saranno applicate riguardano solo persone affette da “una malattia grave e incurabile”, come si legge su AGI, o da dolori “cronici che provocano in loro una situazione di incapacità”.

Inoltre, si sottolinea che l’eutanasia sarà concessa ai soli cittadini spagnoli o ai residenti in maniera permanente in Spagna, i quali abbiano dimostrato l’intenzione e la consapevolezza del gesto a cui hanno deciso di dare consenso. Autorizzazione che, dovrà essere presentata in maniera scritta e rinnovata poi dopo 15 giorni dalla prima decisione.

L’obiezione di coscienza, da parte del personale sanitario sarà altresì consentita. Dato che, alcuni medici considerano l’eutanasia come una forma di omicidio a cui non vogliono prendere parte.

Nonostante ciò, lo Stato spagnolo si impegnerà a garantire tale diritto al cittadino. Infatti, il primo ministro spagnolo dal 2018, Pedro Sanchez ha dichiarato: “Oggi siamo un paese più umano, più giusto e più libero”. Molte sofferenze verranno risparmiate a chi soffre di gravi condizioni di salute, i quali grazie all’eutanasia potranno finalmente decidere per la loro vita. D’altro canto, in questo processo non saranno assolutamente lasciati soli, ma affidati alle mani competenti dei medici spagnoli.

Non sono chiaramente mancate le polemiche a riguardo da parte tanto dal mondo della Chiesa, che da alcuni dottori. Sebbene abbia vinto la maggioranza, grazie alla proposta socialista del governo spagnolo, e il contributo delle milioni di firme raccolte sulla piattaforma Change.org, c’è chi non è d’accordo.

Fonte: centro studi Livatino

Tra questi,  il monsignor Luis Argüello Garcia, vescovo ausiliare di Valladolid, il quale in quanto portavoce di tutti i vescovi, ha commentato il fatto come “una brutta notizia”, considerando l’eutanasia come “la via più semplice”. Ed ancora, dall’ANSA leggiamo l’opinione del presidente del Collegio dei Medici di Madrid, Manuel Martínez-Sellés, il quale ha affermato che “questa legge va contro l’essenza della medicina”.

Le opinioni contrarie e favorevoli all’eutanasia sono tante, ma come in una democrazia che si rispetti, dopo attente valutazioni, la maggioranza ha vinto, e la maggioranza di chi ha votato vuole vivere in un mondo in cui poter scegliere liberamente della propria vita.

Nel Mondo il percorso verso una totale libertà sotto questo punto di vista è ancora molto lungo e difficile. In Italia, ad esempio, secondo la  sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, è invece possibile richiedere il suicidio medicalmente assistito. 

Ecco, quanto si legge dalla pagina internet ufficiale dell’Associazione Luca Coscioni, la quale si impegna affinché l’eutanasia, nel senso in cui è stata legalizzata in Spagna, diventi presto una legge anche italiana. Ad oggi, però, essa è accomunata alla sentenza di omicidio volontario, e per questo penalmente punibile con il carcere.

Nel frattempo, anche la Nuova Zelanda da novembre compirà un passo importante sotto tale punto di vista. Con il 65,2 % dei voti, il referendum ha portato la vittoria della legge sull’approvazione dell’eutanasia. Tale risultato, è stato raggiunto nell’ottobre 2020, e il governo in accordo con la volontà popolare, a partire dal prossimo 6 novembre applicherà quanto deciso.

La Spagna ha preso una posizione ferrea in mezzo alla confusione che l’argomento eutanasia comporta, soprattutto nel paese cattolico per eccellenza.  Tuttavia, sembra ben disposta a proseguire dritta per la sua scelta.

Giulia Grasso