”La Sirenetta” di Copenaghen si tinge di color rosso sangue

”Nelle profondità degli oceani vivevano esseri metà umani metà pesci: le sirene”.

Inizia così una fiaba ben nota, quella de ”La Sirenetta” di Andersen. Per rendere omaggio alla creatura bellissima descritta in questa fiaba, a Copenaghen vi è una malinconica e stupenda statua che, affacciata da uno scoglio sul mare, la raffigura. La statua, scolpita nel 1913 da Edvard Eriksen (che si rifece, nello scolpirla, al dolce volto della moglie), su commissione di Carl Jacobsen, è stata oggetto di attrazione turistica per molti anni, e lo è ancora oggi. Purtroppo però, la stessa statua è recentemente rimasta vittima di atti vandalici: il 30 maggio 2017 infatti, è stata letteralmente imbrattata con della vernice rossa.

I protagonisti dell’atto vandalico volevano probabilmente attirare l’attenzione su un altro atroce fatto, ovvero la caccia alle balene. Ai piedi della statua infatti, si legge una scritta che non lascia spazio all’immaginazione: ”La Danimarca difende le balene delle isole Far Oer”, recita il messaggio (scritto  a terra, con vernice rossa). Le isole Far Oer sono un arcipelago danese nell’Atlantico settentrionale, dove vi è, appunto, una tradizione orribile, quella di catturare ed intrappolare le balene in una baia dalle basse acque, per poi successivamente, ucciderle spietatamente con un lungo coltello (pratica denominata ”grindadrap”). Una vera e propria mattanza.

Il gesto vandalico è stato compiuto da ignoti, ma se è vero che il messaggio ambientalista che i vandali volevano comunicare è corretto (non a caso la vernice con la quale la statua è stata pitturata è di color rosso sangue), non si può dire lo stesso della modalità con il quale è stato espresso. La statua è infatti un prezioso simbolo della capitale danese, patrimonio culturale e artistico da preservare. Non si può aggiungere atrocità a qualcosa che già di per sé è osceno (la pratica delle uccisione delle balene, appunto: questo è stato dunque definito non come un atto di protesta, ma come un vero e proprio atto di vandalismo volto a sfigurare la meravigliosa statua di Eriksen, che poco c’entra con la caccia alle balene.

Le autorità si sono mosse velocemente per indagare sui fautori dell’atto vandalico, ma per adesso i colpevoli non sono ancora stati smascherati. Questa non è però l’unica volta in cui la statua è rimasta vittima di atti vandalici: già precedentemente era stata decapitata (la testa originale non è ancora stata ritrovata), era stata privata del braccio destro (successivamente recuperato), e per innumerevoli volte era stata verniciata e imbrattata. La statua originale, proprio a fronte di questi episodi era stata già sostituita con una nuova e identica sirenetta, costituita da un unico blocco di metallo. Ma se è vero che la statua imbrattata recentemente, non è quella originale, è altresì vero che questo rimane comunque un atto vandalico verso ciò che la stessa raffigura per i danesi, affezionati alla statua che accoglie e veglia sulle navi all’ingresso del porto di Copenaghen.

Il più famoso simbolo della città, ”La Sirenetta”, è dunque un tesoro da custodire gelosamente, per gli abitanti, ma anche per tutti coloro che vogliono ammirare un vero capolavoro di eleganza, prima che la bella ma sfortunata fanciulla della statua divenga, come nella drammatica storia di Andersen, schiuma di mare.