La Norvegia paga il Brasile per salvare l’Amazzonia

Dal 2008, la Norvegia aveva promesso fondi al governo brasiliano per salvare l’Amazzonia e ad oggi il paese scandinavo è arrivato a versare quasi un miliardo di euro per questa iniziativa! Tale supporto economico concesso dalla Norvegia avrebbe avuto come risultato la diminuzione della deforestazione del così noto “polmone verde” del Mondo.

Il Brasile ha accettato l’accordo e si è messo in moto: dal 2008 al 2015 la deforestazione è diminuita del  75%. La Norvegia ha continuato a rispettare il patto e a dicembre donerà 100 milioni di dollari per raggiungere quota il tanto agognato miliardo!

Negli ultimi anni, la Norvegia ha realizzato simili accordi anche con altri paesi come la Tanzania,l’Indonesia e la Liberia. Tali accordi fanno parte dell’iniziativa NICFI (Norway’s International Climate and Forest Initiative, ovvero Iniziativa Internazionale norvegese sul clima e le foreste), proposta dal ministero del Clima e dell’Ambiente scandinavo. Ogni anno il NICFI dona circa 300 milioni di euro a vari stati di tutto il mondo per diminuire la deforestazione e i danni che ne seguono. Tali donazioni sono in linea con le normative delle Nazioni Unite e con il tanto rinomato protocollo di Kyoto.

La cosa più interessante è però un’altra. Certamente è un atto di grande generosità quello che la Norvegia si carica sulle spalle. E’ anche vero che la Norvegia insieme agli altri colleghi scandinavi sono fra le nazioni più ricche d’Europa ma è anche certo che, uno Stato, per quanto ricco possa essere, potrebbe andare incontro ai dissensi della popolazione per queste ingenti elargizioni… Queste donazioni infatti se da un lato ammettono si un risultato concreto come la deforestazione, dall’altro non prevedono un ritorno economico diretto: le azioni del NICFI rappresentano una vera e propria “buona pubblicità” per il paese e il suo governo così da rafforzare i rapporti diplomatici con le nazioni collaboratrici.

Le donazioni non sono state fatte direttamente al Brasile: i soldi sono andati, e andranno anche a dicembre, al Fundo Amazonia, un fondo cassa speciale creato dall’allora presidente brasiliano Luiz Inacio Lula De Silva. Tale fondo ha ricevuto negli ultimi anni anche donazioni dal governo tedesco e dalla Petrobras, una multinazionale brasiliana del petrolio. Nonostante la disponibilità dei più disparati enti, il governo norvegese si è mestrato il donatore più prodigo: grazie a questi fondi norvegesi, il Brasile è riuscito a rendere più rigidi i controlli e le norme ambientali sulla deforestazione, collaborando con numerose attività locali. Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha scritto: “Questo è un eccellente esempio di cooperazione internazionale che aiuta a sviluppare un futuro sostenibile per il nostro pianeta”. L’ultima rata sarà versata in occasione del summit delle Nazioni Unite sul clima e sull’ambiente che si terrà a dicembre, ma i due stati coinvolti stanno già progettando di prolungare la collaborazione.

Gli sforzi compiuti dal Brasile hanno permesso di salvare un grande quantitativo di alberi dell’Amazzonia. Oggi si stima un totale di 53 000 chilometri quadrati di foresta amazzonica salvata dalla deforestazione, ovvero l’equivalente du più di 14 milioni di campi da calcio!