La Dieta Mediterranea si trasforma in Laurea

Siamo invidiati da tutto il mondo per il nostro modello di saper mangiare sano e corretto, contando solo su alimenti freschi di origine soprattutto mediterranea. Almeno, in principio il modello era questo, che poi oggi si sia andato un pò perso, è un altro discorso.

La verità è che chi vuole mangiare sano, mangia sano, senza lasciarsi abbindolare o ingannare dalla nuova idea di cibo in cui celerità e salubrità, forse, non vanno poi tanto di pari passo. Siamo abituati a spendere e spandere per prodotti importati da tutto il mondo, esoticità a portata di mano, gustosità e conservanti a portata di maniglie dell’amore, dando per scontata la terra in cui viviamo.

Da sempre la dieta mediterranea è stata invidiata da tutto il mondo, per secoli è stata presa ad esempio come modello per uno stile di vita equilibrato e sano, senza però rinunciare al gusto e alla bontà.

Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio ritorno alle origini: ricercare ciò che per troppo tempo si è dato per scontato e, cioè, la qualità degli ingredienti.

È nata così l’idea di farne un corso di Laurea Triennale nella terra partenopea per eccellenza. La valorizzazione del territorio e del cibo, la cultura e l’immenso valore del patrimonio enogastronomico che risiedono nelle nostre terre  sono le basi su cui verte il nuovo corso di laurea, e primo in Italia, del dipartimento di Agraria dell’università Federico II di Napoli.

Partirà da settembre, infatti, la triennale in Scienze gastronomiche mediterranee che ha deciso di guidare (per il momento) solo 50 studenti nel diventare veri e propri professionisti del cibo e beveraggio, tutto rigorosamente italiano.

La didattica ha previsto sia lezioni teoriche che pratiche, che prenderanno vita tra la sede dell’ateneo di Agraria e i laboratori didattici di “Eccellenze Campane”, polo enogastronomico, con sede a Napoli, Milano e Londra. L’idea di Eccellenze Campane é quella di riunire sotto una stessa associazione tutte le piccole imprese locali e le migliori produzioni regionali nel territorio partenopeo. I ragazzi avranno il compito di gestire un vero e proprio ristorante, avendo, d’altro canto, a disposizione cucine super attrezzate, un laboratorio di pasticceria, una panetteria, una pizzeria, un caseificio e addirittura un birrificio.

Gaetano Manfredi, rettore della Federico II, ha specificato come «Il corso di Scienze gastronomiche mediterranee rappresenta una forte innovazione nel quadro nazionale. L’obiettivo è promuovere professionisti del cibo che guardino a questo tema a 360°, combinando competenze più specifiche ad aspetti di cultura più generale, in modo da trasformare il cibo in risorsa. Il corso che parte presso il dipartimento di Agraria, un’eccellenza dal punto di vista scientifico, testimonia che formare nuove professionalità è compito delle realtà che hanno il maggiore background scientifico».

Portare su palmo di mano le nostre tradizioni, il nostro buon cibo ma soprattutto le nostre materie prime: genuinità 2.0!

D’altronde il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, ha dichiarato: “Il patrimonio gastronomico alimentare italiano di queste zone è unico al mondo. E deve essere considerato un sapere che consentirà alle nostre donne e ai nostri uomini di accedere con grande professionalità al mondo del lavoro.”

Alessia Cavallaro