“Io mia figlia di 7 anni a scuola a settembre non ce la mando” Matteo Salvini protesta davanti al Ministero dell’Istruzione

Sono molte le incertezze ed anche le incongruenze del post covid in Italia, i protocolli adottati in certi casi esasperano per altri lasciano discutere. Il tema caldo del ritorno a scuola e delle modalità da seguire non è tra gli argomenti più stabilizzatori,  “Io mia figlia di 7 anni a scuola a settembre in un’aula buia, con la mascherina, non ce la mando”. Lo ha affermato Matteo Salvini nel corso di una manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione. “In tutta Europa i bambini stanno andando a scuola senza distanza, senza mascherina, con la maestra. Perché qui in Italia no?”, ha aggiunto.   “Sono qui da genitore e non da senatore. C’è un ministro non in grado di gestire la situazione, non c’è certezza per i presidi, i genitori, i sindaci e i nostri figli: non si sa quando si riparte, dove e come si riparte, chi mette la mascherina, chi mette il plexiglas. Chi paga non si sa, chi sanifica nemmeno. Un governo che mette la scuola in fondo a tutto non fa il bene del Paese”.

Lucia Azzolina

Su facebook appare la foto dello striscione apparso in piazza al momento della manifestazione, Azzolina bocciata”, e ha commentato: “Davanti alla sede del ministero per portare la voce di studenti, insegnanti, presidi, sindaci e genitori di fronte al DISASTRO di un ministro totalmente inadeguato e di un governo che mette la scuola in fondo all’ordine delle priorità”.  “La scuola non è un carcere” e ha spiegato: “Cosa faremmo noi al posto loro? Copieremmo dall’Europa, dove al momento i bambini sono in classe con le maestre e senza plexiglas. Questo ministro è inviso a buona parte della maggioranza: lo cambiassero, perché è una sciagura”. Si parla di confronto al governo, ma a quanto pare l’appuntamento non si realizza di fatto,  “Dicono che ci vogliono ascoltare? A parte che stiamo aspettando da giorni una telefonata che non c’è, non possiamo autoinvitarci a Palazzo Chigi. Noi siamo pronti e i prossimi decreti, per quel che ci riguarda, devono mettere al centro il lavoro, la salute, la sicurezza e la scuola. Il governo è fermo su tutto. Se non decidono subito su Autostrade, Ilva, Alitalia, la Grecia verrà a fare acquisti in Italia. Io questa fine non la voglio fare”. 

redazione