Intervista a Marianna Zuliani – Molto più che “food blogger”

Di Simona Bartolini per Social Up!

Penso che nella vita non si smetta mai di imparare e che ci sia sempre qualcosa di nuovo e bello da scoprire“.

Così si presenta Marianna Zuliani nel suo blog ed è così che si è presentata a noi di Social Up. Una sperimentatrice, 24 anni di pura adrenalina e solarità. Tanta voglia di scoprire, provare, costruire con le proprie mani. L’abbiamo incontrata in una torrida giornata milanese e abbiamo chiacchierato davanti a una bella spremuta e un succo fresco da Pandenus. Ci ha raccontato della sua passione iniziale per la moda e di quella che invece le sta cambiando la vita, il cibo (più che una passione è un vero e proprio amore).

Abbiamo ripercorso un po’ tutta la strada che l’ha portata fino ad oggi, passando per la sua laurea, i suoi viaggi, il suo blog e il rapporto con i suoi followers.

Sei originaria di Lucca, ti trasferisci a Milano per seguire la tua passione che inizialmente era la moda, tant’è che ti sei laureata allo IED (Istituto Europeo del Design). Se ti guardi indietro a quando eri bambina o adolescente, che cosa voleva fare Marianna da grande?

Io sono nata a Lucca, poi ho vissuto un breve periodo all’Isola d’Elba per poi ritornare a Lucca ed essendo una città un po’ borghesotta sono tutti attenti alla moda; lì è nata la mia passione. Mi sono sempre vista in due mondi opposti: una me grande, moglie, casalinga, madre e dall’altro lato una me in carriera. Mi sono quindi trasferita a Milano per studiare ma in realtà lo IED è stata un po’ una delusione, ho capito che il mondo della moda non faceva per me, è davvero troppo stressante, competitivo, pieno di persone arriviste che tentano di sfruttarti. Mi sono dunque guardata allo specchio e mi sono chiesta se veramente volessi avere a che fare con gente del genere tutta la vita e ho detto no. Questo l’ho capito a metà del secondo anno, non mi andava di mollare tutto e quindi l’anno scorso mi sono laureata.

Ora però la tua passione è cambiata, sei passata dalla moda al cibo. Ti va di raccontarci com’è nato questo interesse?

Diciamo che il cibo è sempre stato presente nella mia vita. Mangiare cose buone è sempre stata una delle mie grandi passioni. Dopo essermi laureata ho capito che volevo farlo diventare un lavoro.

Hai anche un tuo blog personale “According to Maryland” dove pubblichi foto di piatti e consigli sui migliori ristoranti dei posti che visiti. Questo blog è stata una tua idea oppure ti sei fatta ispirare da qualcuno?

In realtà da sempre avevo in mente di aprire un blog, ma all’inizio mi vergognavo, avevo paura di sbagliare. Poi però quando ho visto che su Instagram iniziavo ad avere un bel numero di followers, per concretizzare il tutto ho deciso di aprirlo. Avere solo un profilo Instagram limita dal punto di vista professionale: molti brand se hai solo Instagram ti prendono in considerazione relativamente. Devi crearti una piattaforma a 360°.

Sei molto attiva anche sui social: Instagram, Snapchat.. Tante sono le persone che ti seguono e ti amano, tra cui molti stranieri. Sei soddisfatta di questo risultato? E soprattutto cosa pensi che piaccia di te e di quello che fai?

Si sono molto soddisfatta del risultato anche se vorrei concentrarmi sui followers che potrei avere in Italia. In fin dei conti voglio essere importante per il mio Paese, anche se comunque è molto bello avere seguaci stranieri. In realtà non so cosa piaccia di me, sicuramente le mie foto, il cibo piace a tutti diciamocelo. Anche chi fa finta di essere disinteressato a ristornati, pietanze particolari, è comunque attratto dal cibo. Quindi penso sia quello che piace di me.

C’è da dire che parli un ottimo inglese, una qualità che oggi come oggi è molto utile per i giovani. Dove lo hai imparato? Viaggiando o a scuola?

Ti ringrazio, ti dico subito che non è proprio perfetto, faccio del mio meglio. Io ho fatto il Liceo Linguistico, quindi sono stati 5 anni di inglese belli tosti però penso di averlo imparato soprattutto allo IED dove ho scelto di fare corsi in inglese perchè, a differenza di quelli in italiano, rilasciavano una vera e propria laurea. Poi ovviamente grazie ai viaggi che faccio, stare a contatto con persone che magari parlano solo l’inglese aiuta molto.

Sei spesso ospite di eventi, cene, pranzi.. Cosa ti deve colpire di un piatto per far si che rimanga impresso nella tua mente e che si aggiudichi un posto nel tuo blog?

Sicuramente deve essere fotogenico, purtroppo sappiamo tutti che le cose brutte non attirano. Può essere anche il piatto più buono del mondo ma se è presentato male non piace alla gente. Nel blog in realtà inserisco anche piatti meno belli perchè mi piace dare consigli, ma su Instagram tendenzialmente no. Poi ovviamente oltre alla parte estetica mi deve colpire anche il gusto, deve essere buono e particolare. Io dico sempre che un ristorante ha fatto centro quando esci da lì e c’è quel piatto che ricorderai sempre. Una volta a Lucca ho assaggiato dallo chef Cristiano Tomei un dolce che si chiama “creme caramel tra dolce e salato” e mi ha colpito perchè lo assaggiavi e sentivi che c’era qualcosa di diverso dal classico creme caramel. Quando lo Chef è venuto a spiegare il piatto siamo rimasti stupiti: fegatini di piccioni, pasta d’acciuga… Era buonissimo!!

Sei un’ottima buongustaia, di questo ne siamo certi…Ma sei anche un’ottima cuoca?

In realtà no! Un po’ perché non sono capace, non mi metto di impegno, le uniche cose che so fare sono i dolci. Poi mi dico sempre “perché devo impegnarmi per fare un piatto di pasta quando posso andare al ristorante?!” Fosse per me andrei al ristorante ogni giorno.

Per lavoro viaggi moltissimo e quindi sei spesso a contatto con realtà diverse e soprattutto con pietanze diverse. Qual è (dopo l’Italia) il posto in cui sei stata dove hai mangiato meglio?

Domanda difficile… Diciamo che è una dura lotta tra Parigi e la California. Molti pensano che in America ci siano solo fast food ma non è così. In realtà io non l’ho girata molto, sono stata a New York quando avevo 16 anni, a Miami l’anno scorso e quest’anno sono stata 3 volte a Los Angeles però ci tengo a dire che lì hanno una vera e propria cultura del cibo e ho mangiato veramente bene. In tutti i ristoranti ho assaggiato piatti diversi dai nostri, sicuramente più semplici e meno particolari, però mi ha colpito il fatto che lì ci sono tanti bar carinissimi e in ogni posto dove vai se ordini anche solo un’insalata è buona, saporita. A Los Angeles soprattutto c’è una forte cultura dell’healthy food dove mangi bene e sano. Sono stata in un ristorante messicano vegano e mi è piaciuto moltissimo, l’ha apprezzato molto anche al mio ragazzo (e se piace a lui che mangia poco allora è davvero ottimo).

Ho letto che il tuo pasto preferito è la colazione, e ti confesso che è anche il mio. Brioche, cappuccini, biscotti, potrei diventare matta. Qual è la tua colazione tipo? E perchè ami proprio la colazione?

Amo la colazione perché amo i dolci, è l’unico pasto che non salterei mai, piuttosto non pranzo ma faccio una bella colazione. E’ sicuramente il pasto più buono dove uno può sgarrare anche un po’ e fregarsene della dieta dal momento che è l’unico momento della giornata dove tutto quello che mangi lo bruci alla svelta.La mia colazione tipo è in un hotel a 5 stelle dove tu puoi prendere tutto quello che vuoi oppure anche cappuccino e budino di riso. A Milano non si trova, è tipico toscano. A Lucca faccio sempre colazione con quello. Tra l’altro è anche abbastanza dietetico perchè è un piccolo budino con il riso all’interno però è una di quelle pietanze che ho nel cuore.

Siamo arrivate alla fine (purtroppo). Vorrei concludere chiedendoti semplicemente cosa ti aspetti dal tuo futuro e se hai ancora dei sogni nel cassetto da realizzare.

Mi aspetto e spero che vada sempre meglio e che quello che faccio diventi un lavoro ancora più di quanto non lo sia già. Sono cosciente del fatto che comunque potrebbe essere una cosa temporanea, non penso che tra dieci anni daremo ancora così importanza a Instagram, Snapchat però spero che questo mi porti ad altro. Sono molto fiduciosa. Mi piacerebbe anche aprire un’agenzia di consulting per i ristoranti, ossia aiutare con consigli professionali chi decide di aprire un ristorante nelle scelte estetiche del posto (banalmente sedie, tavoli, colore delle pareti) o come impostare il menù. Tante volte i ristoranti fanno cose viste e riviste, infatti quest’idea mi è venuta in mente grazie a una ragazza che nel suo ristorante voleva organizzare il brunch e mi ha confessato che le sarebbe piaciuto proporre le quattro opzioni di brunch che, per quanto deliziose, sono già viste. Io del brunch amo il fatto che si possa mischiare dolce e salato. Quindi un domani mi piacerebbe aiutare se i ristoranti ne hanno bisogno.

Grazie mille Marianna per la tua gentilezza e cortesia, ti auguro il meglio e ti faccio un enorme in bocca al lupo!!

Grazie mille davvero e crepi il lupo!!!

Una ragazza davvero unica nel suo genere, così potremmo definire Marianna. Voi che ne pensate?

Ps. Oltre che seguire il suo blog (accordingtomaryland), vi consiglio di seguirla anche su Snapchat (mariannazuliani) e su Instagram (mary.land)…Non ve ne pentirete, le sue foto sono un tocco di eleganza e bellezza.