Intervista ad Antonio Maggio: “Andiamoci a prendere il nostro futuro”

“Il Maleducato” è il brano che segna il ritorno di Antonio Maggio, giovane cantautore salentino che abbiamo avuto modo di conoscere a X-Factor e con la vittoria del 63esimo Festival di Sanremo Giovani nel 2013 con il brano “Mi servirebbe sapere”. Da allora Antonio di strada ne ha fatta parecchia e noi di Social Up abbiamo avuto il piacere di scambiare una chiacchierata musicale (e non solo) proprio con lui.

Parliamo un po’ di te: giovane autore salentino sei emerso dall’esperienza di X-Factor con gli Aram Quartet nel 2008 fino alla vittoria come solista in Sanremo giovani del 2013. Sono esperienze che ti hanno plasmato come artista e autore. Se dovessi pensare ad un momento della tua carriera che possa essere identificato come l’inizio vero e proprio del tuo percorso musicale nel panorama italiano, quale pensi possa essere?
Lo start della mia carriera, o meglio, il momento clou iniziale lo associo proprio alla vittoria di Sanremo giovani del 2013. L’esperienza con gli Aram Quartet è stata una parentesi lontana rispetto alla mia concezione musicale attuale. Ero molto giovane, appena ventenne, e da allora sono maturato e con me la mia musica. Sicuramente è da Sanremo che posso iniziare a parlare di me come artista.

Attualmente, dopo un intenso periodo da solista, come pensi sia cambiato il tuo modo di fare musica rispetto agli esordi?
C’è una consapevolezza di base diversa: ho avuto la fortuna e l’onore di vivere tante esperienze diverse che mi hanno portato a formarmi giorno dopo giorno. Senza ombra di dubbio sono state esperienze che mi hanno cambiato sia come persona che, di conseguenza, come artista.

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Dopo l’uscita di Amore Pop nel 2016 hai avuto un lungo periodo di pausa, fino ad ora e al nuovo singolo il Maleducato. Questa pausa è stata voluta per attuare una riflessione musicale\ evoluzione della tua musica? Cosa hai realizzato in questo periodo?

Io cerco sempre di alzare l’asticella nei confronti di me stesso, soprattutto quando scrivo, per poter raggiungere sempre di più. Ad esempio, in questi anni sembra che io sia stato fermo ma in realtà non è assolutamente vero. Negli ultimi due anni ho scritto tantissimo per me, per i miei colleghi e per altri artisti. Nell’ultimo anno (2018) sono anche andato in tour con Pierdavide Carone in Diamoci Del Tour ed è stata una bellissima esperienza.

Quindi in realtà in questo periodo di finta assenza hai avuto modo di portare in evoluzione la tua musica e la tua carriera…

Sì esattamente. Sono stati anni intensi e penso che le tempistiche per chi scrive musica siano queste. So che siamo nell’epoca in cui viaggia tutto ad una velocità supersonica e quindi sembra che qualche mese di stop siano anni luce. In realtà, penso sia normale prendersi del tempo per scrivere. E’ diverso per chi scrive le proprie canzoni e non interpreta solo brani di altri artisti. Per scrivere c’è sempre bisogno di un vissuto.

Quindi Antonio Maggio per scrivere ha bisogno di vivere… oltre al tuo passato e presente, a cosa ti ispiri nella creazione delle tue melodie?

Ci sono degli input che si trasformano poi in riflessioni. In Maleducato (brano uscito il 17 Maggio in tutte le radio), ad esempio, riflettevo sulla nostra generazione che è stata privata di un futuro da chi ci ha preceduto. Ho iniziato a fantasticare su questa festa a cui tutti noi non siamo stati invitati, che metaforicamente parlando si tratta del nostro futuro. Questa idea di essere maleducati, di fare gli sfrontati e di decidere di imbucarsi a questa festa senza il consenso di nessuno, sottolinea il fatto di dover andare a prenderci il futuro per conto nostro e con le nostre mani perché non ci cascherà dal cielo. Da queste riflessioni si arriva poi a tutte le canzoni.

Oltre a Maleducato, ci sono altre canzoni che pensi possano rispecchiare in pieno l’artista che sei diventato negli ultimi anni?

Amore Pop è un antipasto di quello che si sentirà nei prossimi mesi: è una mia chiave un po’ più intima e personale che la gente conosce meno. Al momento penso mi associno di più ai miei vestiti ironici che sicuramente aiutano nel far passare con più leggerezza temi e testi più importanti. Sicuramente ad oggi ho voglia di farmi conoscere anche dall’altro lato, a 360 gradi. Vorrei che la gente non si focalizzasse solo sul mio lato ironico ma che scavasse a fondo. Vorrei mostrarmi in tutte le sfumature possibili.

Infatti sei sempre riuscito ad usare l’ironia come veicolo per diffondere temi più importanti. Non molti artisti ci riescono e questo ti fa onore…

Infatti sono molto contento e soddisfatto di questo. So che il pubblico ha apprezzato molto questo mio lato ma ora penso ci sia bisogno della mia parte più emotiva.

Per quanto riguarda il contatto con il pubblico… sono previsti live e tour nel tuo futuro prossimo?

Di base non amo l’estate, ma l’unica connotazione positiva che le do sono proprio i live! Di base suonerò molto e tra la promozione di Maleducato e nuovi live, ci sarà modo di portare la mia musica ovunque.

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Valentina Brini