Intervista ad Angelo Caroli: il Re del vintage italiano

Angelo Caroli è il Re del vintage italiano che con il suo Vintage Palace è diventato una figura importante per tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori nel campo della moda. Noi di Social Up lo abbiamo intervistato per farvelo conoscere meglio.
Angelo Caroli è un uomo che della sua passione ne ha fatto una ragione di vita e un lavoro. Dal 1978 il creatore di A.N.G.E.L.O. Vintage Palace seleziona e ricerca abiti e accessori che esprimano l’eccellenza della moda italiana e internazionale per uomo, donna e bambino. Angelo Caroli è da molti considerato il Re del vintage in quanto il suo negozio e archivio di moda vintage sia uno dei più grandi di tutta Europa. Nel suo negozio si possono trovare molte tipologie di abbigliamento, dallo sportwear alle grandi firme del lusso, tipo Chanel, Prada o Dior. Ultimamente alla figura del negozio si è affiancata quella dell’archivio storico, che custodisce una collezione di oltre 120.000 capi e accessori che risalgono alla fine dell’Ottocento e arrivano fino ai primi anni Duemila. Questi capi naturalmente non sono in vendita, ma sono disponibili per il noleggio e la consultazione. Forse alcuni di questi capi li avrete anche visti su Vogue o Elle, ma non ci avrete fatto caso.
Scopriamo insieme chi è Andrea Caroli: il Re del vintage italiano.
Signor Caroli, come ha iniziato a interessarsi di moda?
Ho iniziato a interessarmi di moda come succede a molti, durante l’adolescenza: è l’età in cui si inizia a cercare una propria immagine e un proprio stile.
Quando è nata la sua passione per il vintage?
Quando ero poco più che adolescente, mi sono reso conto che riutilizzare gli abiti di mio padre poteva essere interessante e originale. In seguito ho iniziato a frequentare mercatini e negozi dell’usato e a proporre questo modo di vestire ai miei coetanei, vedendoci la possibilità di costruire uno stile personale, unico ed economico.
A.N.G.E.L.O.
A.N.G.E.L.O.
Com’è nata l’idea di creare un archivio storico?
Di base io sono un collezionista e un accumulatore: va da sé che la conservazione è per me un gesto naturale. Creare un archivio è stata la conseguenza più ovvia, volevo permettere anche agli altri di vedere ciò che conservavo. Successivamente, mi sono reso conto che l’archivio risultava particolarmente interessante per le ricerche degli addetti ai lavori nel settore della moda. E così ho continuato.
Chi furono i primi clienti del suo archivio?
Tra i primi clienti, cito Massimo Osti di CP Company, Rossella Goldschmied e Frank Scozzese.
Come vengono divisi i capi? Con quali criteri?
All’interno dell’archivio, i capi vengono suddivisi per tipologia (ex. militare, denim, maglieria, borse, designer…).
Qual’è stata la collaborazione che più l’ha entusiasmato?
Ce ne sono state talmente tante che è difficile sceglierne una. Sicuramente, tra tutte, ricordo con grande piacere i primi redazionali con miei capi su Vogue, le collaborazioni con curatori di mostre internazionali, la mia prima mostra a Shanghai… il bello di questo lavoro è proprio che possono sorgere collaborazioni ogni volta diverse e interessanti.
Perchè ha scelto proprio Lugo per far nascere il suo marchio e non una capitale della moda come Milano o una città cosmopolita come Roma?
Lugo è la mia città natale. Alla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, ovvero l’epoca del mio “esordio”, la vicinanza con la Riviera Romagnola mi permetteva di intessere relazioni con il mondo delle discoteche e dei club, che sono stati il trampolino di lancio del mio business. Inoltre, il fatto di essere “in provincia” mi permette di acquisire spazi più grandi per la mia collezione, cosa più difficile in città. Infine, sono convinto che intraprendere un’attività nel proprio luogo di nascita sia un bel valore aggiunto, anche a livello di stile di vita.
Attualmente la passione per il vintage sta spopolando. Come crede cambierà il pensiero dell’italiano medio nei confronti di questa moda?
Da quando ho iniziato, noto sempre di più una maggiore accettazione e un maggiore interesse nei confronti del vintage. Questo settore è diventato aggregatore di punti di vista e mentalità diversi di persone diverse e penso sia destinato a crescere sempre di più, anche e soprattutto con il consolidarsi di una maggiore e migliore consapevolezza ambientale.
Infine, quali saranno i progetti futuri?
Ci stiamo espandendo. Il nostro archivio cambierà sede e andrà a situarsi all’interno di uno spazio di 1000 metri quadri, un ex orfanotrofio a pochissimi passi dal negozio, sempre a Lugo. Il negozio acquisirà di conseguenza più piani e vedrà lo spazio di vendita triplicare, con ancora più respiro per ambiti specifici come gli abiti da sposa e da cerimonia.
Silvia Menon