Intervista a Pattoni: “Si sta così bene” con un giorno di malinconia

In occasione dell’uscita del suo ultimo singolo “Si sta così bene” abbiamo conosciuto e intervistato Pattoni, giovane talentuosa promessa del panorama indie italiano. Dopo l’esordio nel 2019 e la pubblicazione del primo album nel 2020, Pattoni entra nella playlist “Scuola indie” di Spotify. Partito con l’idea di suonare per se stesso tra le mura domestiche, ha trovato il coraggio di aprirsi al mondo e regalare al pubblico la sua musica. Una produzione musicale in cui riflette il suo animo sensibile, soffermandosi a riflettere su situazioni e sentimenti quotidiani analizzati in maniera del tutto originale. Così avviene in “Si sta così bene” dove la tematica centrale è la malinconia e la necessità di essere malinconici per poter viver un’esistenza serena. Accogliere i sentimenti, viverli per stare bene. In Pattoni c’è tutto questo e molto di più, scopriamo insieme qualcosa su di lui in questa intervista.

Tre cose che un fan di Pattoni deve assolutamente sapere

Ero chitarrista di una band, mi piace Lou Reed e leggo i classici.

Che effetto fa vedere i propri brani entrare nella playlist “Scuola Indie” di Spotify e fare migliaia di stream in poco tempo? 

Fa sicuramente molto piacere ricevere questo tipo di riscontro!

Il tuo progetto nasce per caso tra le mura domestiche e le tue canzoni sono come diari segreti in cui immortali emozioni, momenti, solitudine, speranze. Ti saresti mai immaginato che dalla tua cameretta saresti arrivato a migliaia di ascoltatori?

Assolutamente no, nel senso che quando sono nate le canzoni non volevo nemmeno farle ascoltare in giro. Poi un amico ha insistito parecchio e messo all’angolo ho ceduto. Sono contento di averlo fatto ed ho ancora un mare di canzoni.

“Si sta così bene” è il tuo nuovo singolo, dove hai trovato l’ispirazione per questo brano?

Dal mondo intorno a noi, dal quotidiano. Sicuramente di forte ispirazione è stato il piano sequenza di Notting Hill dove Hugh attraversa il mercato e cambiano le stagioni.

Nel brano canti “lo sai non hai torto, ma neanche ragione, non avere mai un giorno di malinconia, quella che porta via, non è facile per niente”, che rapporto hai con questo sentimento così complesso come la malinconia?

Forse si dovrebbero istituire le “ore della malinconia”, dove si sta bene, si sta male, ci si contorce un po’, poi finisce tutto e si riprende il quotidiano. È complesso gestire la malinconia, può essere dolce, può essere controproducente. È un sentimento che va gestito, ma come si fa a gestire i sentimenti.

Che cosa fai quando non canti?

Lavoro, quasi sempre, e qualche volta mi trovo con Dave a mettere in bella dei brani nuovi che ho lì pronti in formato voce/chit. Per il resto cerco di essere gentile e di non farmi schiacciare dai pensieri. Cerco di migliorarmi, come persona intendo.

Cosa dobbiamo aspettarci da Pattoni nei prossimi mesi?

Nuove canzoni in arrivo

 

Eleonora Corso