Intervista a MH: “Non respirare più la vita uccide anche l’ispirazione”

MH, all’anagrafe Matteo Fiorini, classe ’99, ha rilasciato “Alberto” il primo singolo ufficiale.

Il rap è il mezzo perfetto per liberare ciò che rimane intrappolato all’interno del suo carattere esuberante, ma al tempo stesso introverso e spesso troppo orgoglioso per lasciarsi andare alle debolezze. Scrive barre a 17 anni e pubblica i primi pezzi a 19, cominciando a farsi conoscere a livello locale. Col tempo affina la tecnica e raggiunge una maturità artistica maggiore. Nel 2019 compare nell’EP “Meltin Pot” dell’amico e produttore Hotsteppa, successivamente pubblica “Aeroplani” che, con 1.000.000 di stream provenienti da tutta Italia, lo rende noto anche al di fuori della propria regione.

“Alberto” è un pezzo atipico, che combina elementi rappati con melodie che strizzano l’occhio al pop e che affianca strofe più serrate a un ritornello efficace e melodico. Le atmosfere dolci del brano si alternano a sonorità più intense, prendendo per mano il testo e accompagnando l’ascoltatore nella narrazione.

Il brano giunge in seguito al successo di “Aeroplani”, con cui MH ha mosso i primi passi nella scena musicale italiana e con cui ha ha raggiunto oltre 1 mln di stream su Spotify.

Il tuo nuovo singolo è “Alberto”. Parli di un tuo amico che ha lasciato l’Italia per trovare fortuna altrove. Cos’è per te l’amicizia?

Domanda molto semplice, ma che in realtà ha delle sfaccettature complesse. Non saprei rispondere con precisione, nel mio caso, l’amicizia è quella benzina che ti permette di andare avanti quando ti sembra che stia andando tutto male. Nessuno si salva da solo, gli amici veri sono le persone più importanti che possiamo trovare.

Oltre all’amicizia, parli anche di una problematica diffusa nelle nuove generazioni: la ricerca di lavoro fuori dall’Italia. Come ti rapporti con quanto viene detto sulle nuove generazioni e sulle possibilità che effettivamente hanno?

Le possibilità ci sono per tutti, però bisogna farsi il culo (si può dire?). Effettivamente all’estero ci sono più opportunità e i corsi di studio, da quello che so, sono spesso molto meno accademici e più improntati al lavoro.

Alcuni mestieri sono retribuiti molto meglio all’estero, è per questo che la gente scappa dall’Italia.

Particolare la scelta di usare solo due lettere per il tuo percorso artistico. Perché proprio MH?

Ho sempre preferito lasciare un alone di mistero interno al nome MH, preferisco che chi mi segue possa immaginare la motivazione che più gli piace!

Tanti generi musicali, ma ti esprimi con il rap. Qual è il valore aggiunto di cantare seguendo questo stile?

Sicuramente il rap concentra l’attenzione dell’ascoltatore sulle parole, è un genere che ti dà più spazio per esprimere i concetti, che spesso sono anche molto articolati.

Faccio rap perché mi piace fondamentalmente. Sono contento che in questo momento sia il genere più ascoltato in Italia.

 

Quanto ha influito la pandemia sulla tua musica?

Ovviamente non respirare più la vita uccide anche l’ispirazione.

Il primo lockdown tuttavia non mi ha influenzato particolarmente, adesso invece inizio a sentire gli effetti sulla scrittura.

Bisogna comunque cercare di restare positivi e di trarre ispirazione da quello che si ha intorno. Non fare nuove esperienze ti permette di riflettere a lungo su quelle passate.

Su cosa stai lavorando in questo periodo?

Ho tantissima musica pronta, quando sarà il momento farò uscire un album. Non posso anticiparvi una data, ma non vedo l’ora di farvelo ascoltare.

Sandy Sciuto