Intervista a Marco Masoero ed Ilaria Berry, fitness coach 2.0

La tecnologia sta oramai toccando qualsiasi aspetto della nostra volta, è inutile negarlo. E’ proprio per questo che Marco ed Ilaria hanno deciso di rivoluzionare, in parte, il proprio lavoro di fitness coach grazie all’ausilio del web. Trasferitisi da poco in riva all’Oceano, hanno rivolto le loro attenzioni al benessere fisico e mentale, cercando di aiutare i loro clienti, ovunque questi si trovino, a raggiungere i loro obiettivi.

 

Ciao Marco e Ciao Ilaria, come avete deciso di diventare coach?

Marco – Ciao! Io lavoro nel fitness dal 1999, ma nel 2010 ho iniziato a pensare al lavoro online. Diventare Coach per me è stata la naturale evoluzione del lavoro in palestra e grazie al Web ora posso avere un impatto positivo su un numero molto più ampio di persone rispetto a prima.

Ilaria- Penso che aiutare le persone a migliorare la qualità della propria vita attraverso una maggiore consapevolezza dell’alimentazione, dell’allenamento e della gestione dello stress sia uno dei lavori più gratificanti e utili che si possano fare, soprattutto al giorno d’oggi.
Ho iniziato a leggere i primi libri di Freud a 17 anni, ho proseguito scoprendo l’allenamento con il circo e lo sport a corpo libero prima ancora di scoprire i pesi e prendere le prime certificazioni e ora sto chiudendo il cerchio con la laurea magistrale in scienze della Nutrizione Umana.

Quando avete scelto che lo sport sarebbe stato il vostro lavoro?

Marco – Dopo aver fatto il militare, nel 2000, ho deciso di iscrivermi in palestra ed è nata una grande passione per l’allenamento. Mi sono appassionato talmente tanto che ho preso le certificazioni necessarie per lavorare come Personal Trainer. Da quel momento in poi tra palestre classiche, palestre di CrossFit e ora con la mia palestra online è nato un amore lungo e duraturo che non finirà mai!
Ilaria – Sicuramente quando ho scoperto il Crossfit e ho iniziato a unire l’allenamento funzionale e la pesistica con discipline a corpo libero come le attività circensi. È incredibile quello che si può fare con il proprio corpo. L’estetica è una naturale conseguenza ma l’impatto che lo sport ha sulla sicurezza, sull’autostima e sul benessere generale è fortissimo.


Siete una coppia non solo nel lavoro ma anche nella vita, come riuscite a conciliare tutto?

Marco – Dal primo istante in cui ci siamo conosciuti, eravamo già consapevoli che la nostra vita fosse cambiata. Non abbiamo mai avuto dubbi, siamo fatti per stare insieme. Siamo due persone curiose, positive e ironiche. Lavorare e vivere insieme per noi è solo uno stimolo in più per fare meglio. Credo che nella vita esistano due tipologie di persone, quelle che ti tolgono energia e quelle che te la danno. È molto importante scegliere la tipologia giusta.

Ilaria –  Tutto è nato attraverso un brevissimo scambio e si è trasformato prima in una chiacchierata di ore, poi in un progetto, e 3 mesi dopo vivevamo insieme e avevamo già pubblicato il nostro primo libro di ricette 🙂
Credo sia stato un incontro più che fortunato, una di quelle cose che capitano raramente. In realtà conciliamo i nostri tempi e i nostri spazi alla grande perché siamo simili sotto tantissimi aspetti e riusciamo a spronarci quando uno dei due è più stanco o demotivato spalleggiandoci e supportandoci. So che può sembrare una bella favola “da social” ma è proprio così!

Vi siete trasferiti alle Canarie da un po’. Come mai avete scelto proprio quest’isola?

Marco – Las Palmas, la capitale di Gran Canaria, è una grande città sul mare. Davanti a noi abbiamo l’oceano, il clima è fantastico, 25 gradi tutto l’anno, la gente è rilassata e tutto funziona bene. C’è tutto quello che puoi trovare in una grande città Italiana ma senza lo stress e le difficoltà tipiche del nostro bel paese. Certo paesaggisticamente  e artisticamente parlando l’Italia non è paragonabile a niente al mondo, ma con 3 ore di aereo siamo da amici e parenti e abbiamo deciso di vivere l’Italia nelle nostre vacanze, in modo da godere delle sue bellezze e non dei suoi difetti.
Ilaria – Sapevamo di volerci allontanare dalla metropoli e possibilmente viaggiare senza i vincoli di un lavoro canonico che si svolge sempre nello stesso posto, con degli orari imposti.
Abbiamo valutato un po’ di posti e poi la scelta è ricaduta su una zona relativamente vicina all’Italia, con un clima molto gradevole, un tasso di inquinamento minimo e con dei ritmi di vita nettamente meno stressanti di Roma o Milano.

Contate più di 150 mila followers su Instagram e 40mila iscritti alla vostra newsletter. Come e perché avete deciso di diventare social?

Marco – Il nostro obiettivo è avere un impatto positivo su un numero di persone più grande possibile; per quanto le palestre siano grandi non esiste confronto con il numero di utenti che possiamo aiutare lavorando online. I social network sono solo la vetrina di un negozio che non ha una sede fissa. Per questo abbiamo deciso di dedicarci ai contenuti web, ci abbiamo messo tutte le nostre energie e ora tante persone stanno meglio grazie al nostro lavoro! Inoltre amiamo poter lavorare ovunque e solo dal nostro Laptop. Non ci è mai piaciuto il Cliché dell’imprenditore con “macchinone/dipendenti/ufficio”. Meno cose abbiamo, meno preoccupazioni, spese e responsabilità inutili. Ci basta una tavola da surf e una bella giornata di sole per essere felici.

Ilaria – Se veramente credi in qualcosa e vuoi farne la tua professione devi esporti, metterti la faccia, mostrare non solo dei titoli ma far vedere quello che fai e come lo fai, essere coerente e trasparente e soprattutto dare alle persone delle informazioni, degli strumenti fruibili. Quale mezzo migliore dei social? Si può raggiungere chiunque al mondo, senza filtri, comunicare direttamente con i potenziali clienti, mostrare il proprio lavoro in modo diretto e veloce.

Quando si comincia un percorso di dimagrimento o comunque di attività fisica il primo periodo si è scoraggiati. Qual è la chiave per ottenere buoni risultati?

Marco – C’è una grossa differenza tra le aspettative che abbiamo in un mondo dove con un click ricevi subito quello che hai comprato, dove si vendono addominali in 7 giorni, dove a 9€ hai tutte le serie tv del mondo. Siamo abituati ad avere tutto subito, ma il corpo umano va a un ritmo diverso. La chiave per ottenere buoni risultati è agire, a piccoli passi, senza stravolgere la vita in un giorno e essendo consapevoli che in un percorso di ricomposizione corporea ci sono 3 fasi:

  1. L’inizio: il momento in cui parti e sei galvanizzato dalla tua scelta.
  2. Lo stallo: aspettando risultati immediati ci accorgiamo che non funziona così e pur facendo le cose fatte bene, purtroppo, non cambia tutto e subito; qui è dove il 99% delle persone si arrende.
  3. Il successo: solo in pochi arrivano qui. Questa è la fase a cui accedono le persone che hanno avuto costanza durante la fase 2, grazie anche al nostro aiuto.

Ilaria – Quello che in tanti non ti dicono è che “il metodo” giusto non esiste. Sicuramente la scienza e l’esperienza ci forniscono delle solide basi e alcune cose non sono opinabili – tutti sanno che non si dimagrisce stando sul divano senza muovere un dito e mangiando patatine, giusto? Ma ogni persona è unica e uno strumento può essere utile a qualcuno e inadatto per qualcun altro. Quindi, una volta inquadrata la persona con il suo stile di vita, il passato e quello che l’ha portata ad avere un corpo in cui non si sente più a proprio agio, bisogna avere un approccio adatto e sostenibile e soprattutto farle capire che:
– Ci sono tanti modi per raggiungere un obiettivo ma se non ci si rimbocca le maniche non si va da nessuna parte;
– Non bisogna aspettare la motivazione. Spesso le azioni ripetute sono il motore stesso della motivazione e non il contrario;
–  Bisogna avere pazienza e non cercare solo di cavalcare l’onda del “monday motivation”. Le giornate storte capitano a tutti e il bicchierino di troppo al compleanno anche. Se si impara ad essere resilienti nei momenti di difficoltà, si ha la chiave del successo a lungo termine.

Quanto l’alimentazione e l’attività fisica sono importanti tra loro? Vanno di pari passo?

Marco – Certamente. Un altro problema di questa società è che si pensa che dieta e allenamento siano solo per superuomini militari. Invece solo mangiando un po’ meglio e muovendosi qualche ora a settimana, anche a casa, anche senza attrezzi, si raggiungono grandi risultati. Tra le due cose forse quella che ha sùbito un effetto visibile è l’alimentazione, ma per esperienza, è allenarsi che fa scattare la voglia di mangiare meglio.

Ilaria – Assolutamente si. C’è un modo di dire difficilmente traducibile in italiano “you can’t out train a bad diet”. In soldoni: non puoi pretendere di allenarti bene, con una buona energia e raggiungere dei risultati estetici se mangi male.
Allo stesso modo certo, a perdere chili sulla bilancia non ci vuole molto, basta non mangiare 🙂 Ma se vuoi un corpo sano, bello da vedere, non solo esile ma con un un buon tono muscolare e poco grasso addosso, ti devi allenare e lo devi fare con criterio.

Siete entrambi istruttori di Crossfit, una disciplina che sta diventando molto di moda. Per quale motivo sta avendo molto successo?

Marco – Io ho aperto la prima palestra di Crossfit nel 2011, da allora in Italia hanno aperto centinaia e centinaia di centri CrossFit. Credo si possa dire che non è una moda, ma una disciplina ormai affermata da quasi 10 anni in Italia e quasi 20 negli stati uniti. CrossFit ha successo perché una parte di popolazione sportiva si è stufata di andare in palestra. C’è una precisazione da fare: con l’avvento delle grandi catene wellness andare in palestra è diventato anche un’esperienza poco allenante. Spa, ristoranti, massaggi, trattamenti… e a volte poco allenamento. CrossFit è l’opposto, entri, ti cambi e ti alleni, duro. Fai fatica insieme ai tuoi compagni di lavoro e quindi molto probabilmente hai risultati quasi assicurati. Secondo me se ci si allena davvero sia la palestra classica che CrossFit possono essere molto utili, bisogna solo trovare la disciplina che ti appassiona di più.

Ilaria – Secondo me per 2 motivi principalmente:
1. È un tipo di allenamento che ha tutte le caratteristiche di uno sport: la competitività, il voler migliorare non solo l’estetica ma il voler raggiungere un obiettivo e per questo appassiona. Inoltre puoi iniziare a qualsiasi età
2. È vario, divertente e crea interazione. È una vera e propria “cultura” che unisce persone e lo fa facendole sentire meglio e imparando cose nuove e, si sa, finché si continua ad imparare si rimane giovani mentalmente e fisicamente e ci si sente meglio. Questa è la mia visione 🙂

Cosa bolle in pentola per il futuro?

Marco – Beh, noi abbiamo cambiato vita. Dal lavoro “convenzionale” all’imprenditoria digitale. Lo abbiamo fatto senza investimenti economici enormi, senza avere delle competenze tecniche incredibili, senza talenti particolari se non la grande voglia di raggiungere i nostri obiettivi, e lo abbiamo fatto a 40 anni. Se lo abbiamo fatto noi siamo certi lo possano fare anche tante altre persone, forse è arrivato il momento di aiutare anche loro.

Ilaria – Si sta sempre più avvicinando il momento di insegnare agli altri tutto quello che abbiamo imparato noi perché ci ha cambiato la vita. Ma non parlo di come creare un allenamento o come mangiare, per quello ormai ci sono mille corsi, certificazioni e lauree. Parlo di insegnare alle persone come utilizzare e organizzare le proprie conoscenze per lavorare online e liberarsi finalmente dalle catene delle professioni con posto di lavoro, dipendente, orari ecc…

Sharon Santarelli