Intervista a Luke Rhodes: “Vi presento il singolo Look at me now!”

Il nuovo singolo di Luke Rhodes si intitola “Look at me now”, pubblicato il 30 luglio ovunque. Il giovane cantante ha già rilasciato un album di inediti e si appresta a realizzare nuova musica.

Da qualche settimana il video ufficiale di “Look at me now” è su YouTube e sta già riscuotendo successo.

In questa intervista ci ha raccontato il suo percorso musicale, il suo rapporto con la musica e dei tanti sogni nel cassetto.

Il tuo ultimo singolo è “Look at me now”. Quando l’hai scritto? Qual è il suo messaggio?

Ho scritto “Look At Me Now” nel 2018 e la prima demo risale a gennaio 2019. Mi ero trasferito a Roma dal mio paesino nelle Marche già da un paio di anni, e nonostante le difficoltà, ogni giorno avevo la conferma che la mia scelta mi stava portando da qualche parte. La canzone porta con sé un messaggio di positività nei confronti delle scelte rischiose, soprattutto se sono l’alternativa ad una vita monotona e, per quanto “comoda”, fatta di rimpianti. Il tutto è strutturato sotto forma di un dialogo fittizio tra me e una persona che è stata molto importante nella mia vita. Inizialmente condividevamo un sogno e la passione nel realizzarlo, poi le nostre strade si sono separate. Nella canzone, non senza un pizzico di arroganza, faccio notare non solo alla persona in questione, ma ad un pubblico potenzialmente infinito, il come nonostante la scomodità di una vita diversa da quella che la società vuole che facciamo (scuola – posto fisso – famiglia), credere fino in fondo in qualcosa alla fine paghi, e non solo in integrità morale.

Luke come è cambiato il tuo modo di sognare e di conseguenza di credere in te stesso?

Sono sicuramente molto più metodico di qualche anno fa. Quello che facevo prima era mettercela tutta e aspettare che arrivasse il resto dall’alto, il che è un atteggiamento molto più in linea col termine “sognare”. Ora ho un approccio più calcolato e da un lato “freddo” senza però rinunciare a quelle che reputo le basi dell’arte: scrivo quello che ho bisogno di scrivere armonicamente e soprattutto nel testo, poi lo racchiudo con l’arrangiamento in una veste più consona all’ambiente lavorativo in cui sto cercando di inserirmi. Cerco di produrre strumentali “catchy” e innovativi, così da poter attirare l’attenzione di un pubblico vasto e, incrociando le dita, delle etichette, e allo stesso tempo migliorando e divertendomi. Il tutto termina con una procedura mirata di invio del materiale a chi può ascoltarlo e diffonderlo in maniera efficace, e qui non dico altro perché il mio metodo è un segreto ahahah.

Hai all’attivo un album e cerchi di farti spazio nel mondo della musica da anni. Come valuti le possibilità che un giovane ha di far conoscere la propria musica?

Al contrario di quello che si dice, trovo che oggi farsi notare sia, se non più semplice, più accessibile. Abbiamo strumenti potentissimi per fare arrivare la nostra musica ovunque, e sebbene ci sia una competizione che cresce esponenzialmente ogni giorno, è anche vero che quasi nessuno sa usare i suddetti strumenti al pieno delle loro potenzialità. Studiare i social è una cosa che prende la maggior parte del mio tempo quando sono in promozione per un singolo o un progetto. Pubblicare il contenuto giusto nel modo giusto o mandarlo alle persone giuste sfruttando i canali più appropriati è la chiave per costruire delle campagne efficaci. I social non hanno diluito le opportunità, hanno preteso che noi artisti imparassimo ad autopromuoverci, e proprio perché questo è diventato parte del nostro lavoro sono ben felice di impararlo.

Tra i talent e il Festival di Sanremo quale sceglieresti e perché?

Sicuramente e senza alcun dubbio Sanremo. Non è mai stato il mio sogno principale dal momento che non scrivo né in un genere, né in una lingua che mi consentirebbe di partecipare (le canzoni che ho scritto in italiano si contano sulle dita di una mano), ma la dignità del Festival e l’importanza di quel palco fanno impallidire i talent, che ai miei occhi sono dei semplici modi per bypassare la faticosa procedura di talent scouting e creazione di un personaggio pubblico, sbattendo sotto i riflettori il preferito del pubblico con un contratto indegno, per poi staccare la luce l’anno successivo.

C’è qualche artista della scena nazionale e internazionale con cui ti piacerebbe collaborare? E perché?

Per quanto riguarda il panorama italiano, come dicevo, ho volontariamente poca familiarità con esso, essendomi sempre concentrato sullo studiare quello che succedeva nel mercato internazionale, ma sicuramente un’artista che stimo tanto e con cui credo che potrei lavorare al massimo delle mie capacità è Elisa. Nel panorama internazionale invece ce ne sarebbero a dozzine, ognuno per un motivo leggermente diverso, da Finneas ad Ariana Grande, o Justin Bieber, fino ad arrivare al giorno in cui avrò le capacità e l’onore di collaborare con leggende come Beyoncé.

 

Cosa è previsto in agenda per i prossimi mesi?

Terminate le vacanze estive si ricomincia con la promozione di Look At Me Now, sia sul web che in radio. Il prima possibile si spera anche in live, situazione attuale permettendo, e così fino alla fine dell’anno. Nel frattempo, sto scrivendo e producendo nuovo materiale, quindi da una parte è difficile prevedere cosa succederà dal 2021, ma dall’altra è certo che se non sarò impegnato in qualche produzione, sceglierò un nuovo singolo tra le demo e lo produrrò per farlo uscire prima dell’estate.

Sandy Sciuto