Intervista a Guido Vianello – Dai campi da tennis al ring olimpico

Le Olimpiadi di Rio sono alle porte e la delegazione azzurra è pronta per partire alla volta del Brasile. Tra i quasi 300 atleti che rappresenteranno l’Italia ci sono anche diversi debuttanti nella rassegna a cinque cerchi e, tra questi, un nome di cui sentiremo sicuramente parlare ad agosto è quello di Guido Vianello, pugile azzurro che rappresenterà la nostra nazione nella categoria dei supermassimi (+91 kg).

Vianello ha staccato il pass per Rio vincendo il Torneo Mondiale di Qualificazione Olimpica di Baku e conquistando l’ultimo posto disponibile nel torneo olimpico.

Il 12 luglio l’atleta è stato ricevuto presso l’ Agenzia Nazionale Giovani (Dipartimento del Consiglio dei Ministri), dove ha ricevuto i complimenti e gli auguri per l’imminente avventura olimpica del Direttore Generale dell’Agenzia, Giacomo D’Arrigo.

Noi di Social Up abbiamo avuto il piacere di intervistare Guido a pochi giorni dalla partenza per Rio e vi proponiamo di seguito le dichiarazioni rilasciateci dal pugile azzurro.


Come ti sei avvicinato al mondo della boxe e quanti anni avevi?

Mi sono avvicinato al mondo della boxe per caso. Il pugilato era uno sport sconosciuto per me infatti nasco da una famiglia di tennisti. Il mio fisico però si sviluppava in fretta e all’età di 15 anni ero già 1,93 cm, avevo tanta voglia di riuscire in qualcosa e di vincere, così per andare ai campi del mio centro sportivo di tennis, il tennis team Vianello, passavo di fronte a una vecchia palestra popolare della montagnola, la Team Boxe,  così un giorno entrai a chiedere informazioni e fui subito catturato da questo nuovo mondo. Dopo un anno preciso ho vinto il primo titolo italiano junior.

Che emozioni hai provato quando hai staccato il pass per Rio vincendo il preolimpico di Baku?

Erano due anni che rincorrevo questa qualifica per le Olimpiadi di Rio ed ottenerla al torneo più difficile, il Torneo Mondiale di Qualificazione, mi ha inondato di emozioni indescrivibili. Ho preso tutte le mie rivincite che aspettavo da tanto vincendo 4 match, tutti 3-0, con verdetti completamente a mio favore. La gioia più grande è aver fatto felice la mia famiglia e tutte le persone che mi sono vicine. Ora aspetto di fare un altra sorpresa a Rio! Una medaglia chissà…

Onore o onere, come vivi il fatto di rappresentare l’Italia nella stessa categoria di Roberto Cammarelle, plurimedagliato alle ultime tre edizioni dei Giochi?

Per me è un onore continuare la tradizione dei supermassimi e Roberto per me è un modello da seguire sia come pugile che come uomo. Pero’ non sento nessun peso, io dovrò scrivere la mia storia, la storia di Vianello, che sarà diversa da quella di Cammarelle. Ho solo tanta curiosità di scoprire finalmente i miei limiti e fino a dove posso arrivare. Ho  ancora tanto per scoprirlo avendo 22 anni e altre tre probabili Olimpiadi davanti a me.

Quali pensi che saranno le tue sensazioni il giorno del debutto sul ring olimpico?

Quando salirò sul ring sarò sicuramente molto emozionato, sarò su un palcoscenico mondiale e sarà difficile controllare le emozioni. Dovrò trovare un mio equilibrio per gestire al meglio e controllare i miei pensieri. Sono molto fiducioso dei miei mezzi e sono sicuro che salirò tranquillo e determinato.

Quali sono gli obiettivi per Rio?

Non sono un tipo che si accontenta ed andrò a Rio per strappare una medaglia, certo il primo pensiero è l’oro ma sarà ben accetta qualsiasi altra medaglia avendo 22 anni ed essendo il più giovane in categoria. Poi penseremo all’oro di Tokyo 2020!

Mancano davvero pochi giorni all’inizio dei Giochi, quando finalmente tutti gli appassionati di sport potranno godersi due settimane di gare all’insegna dello spirito olimpico tifando per i nostri colori.

A tal proposito non possiamo fare altro che augurare buona fortuna a tutti gli atleti azzurri, e fare un grosso in bocca al lupo a Guido Vianello in vista del suo debutto alle Olimpiadi.

Gabriele Fardella