Intervista a Giuseppe Maggio: “La lettura è importante per crescere”

Nell’ultima giornata della seconda edizione del Catania Book Festival, Giuseppe Maggio ha presentato “Ricordami di te”, il libro con il quale l’attore ha debuttato nelle vesti di scrittore.

Alla presenza di un pubblico numeroso e caloroso, Giuseppe Maggio si è raccontato tra l’arte della scrittura, il mestiere dell’attore e le sue passioni e ha risposto alle domande del pubblico curioso e attento.

Al Catania Book Festival in veste di scrittore: cosa significa per te scrivere? Da dove è nata la tua passione per la scrittura?

È nata da un’esigenza, io non mi ritengo uno scrittore. Il mio lavoro è quello dell’attore, però avevo l’esigenza di raccontare una storia, un’esperienza di vita. È stato un punto di partenza per me che poi mi ha portato a sviluppare un romanzo che prende tutt’altre pieghe.

Il tuo libro d’esordio è “Ricordami di te”. Hai raccontato di aver avuto difficoltà per trovare un editore. Come mai secondo te a volte le case editrici non prestano attenzione?

Purtroppo oggi accade che il libro viene pubblicato se hai tanti followers su Instagram. O meglio: è questo che accade spesso. Dal mio punto di vista, sarà che è piaciuto il mio romanzo e anche quello è stato un punto di partenza. È un momento difficile e delicato per l’editoria perché siamo bombardati da un altro tipo di contenuti, non solo quelli cinematografici ma anche quelli legati al mondo dello streaming. Oggi c’è un bisogno di evadere di uscire, di socializzare, quindi sempre meno tempo si dedica alla lettura. In realtà la lettura dovrebbe tornare ad avere i suoi spazi perché è un regalo che ognuno fa a se stesso: è importante per crescere, per sentirsi meno soli. Bisognerebbe lavorare sui giovani e magari dargli degli esempi che siano diversi.

Al centro del libro vi è una storia d’amore. Secondo te la pandemia ha svelato qualcosa in più sull’amore e sull’essere coppia?

Sicuramente chi ha trascorso il lockdown in compagnia della propria compagna o del proprio compagno, inevitabilmente ha capito delle cose. Di certo per me l’amore non è vivere in simbiosi. La bellezza dello stare insieme è vivere la propria vita e condividere parte di questa. Verificandosi un evento particolare come la pandemia, questa è stata l’occasione per capire se la persona che hai accanto è quella giusta.

Prima di essere scrittore, nasci come attore: qual è il ruolo a cui sei più grato e perché?

Provo gratitudine nell’essere attore e nella possibilità di raccontare e di confrontarmi con delle identità che sono lontane dalla mia e che mi interessano perché ogni volta miro a trovare delle storie che a me per primo come spettatore potrebbero incuriosirmi.

Cosa c’è nella tua valigia dell’attore che hai portato nella tua carriera di scrittore?

Non si può ancora parlare di carriera di scrittore perché ho scritto un solo romanzo. Nella mia valigia d’attore c’è la volontà di non porre limiti all’accettazione.

Sandy Sciuto