Intervista a Gianni Bellini, il più grande collezionista di figurine al mondo

Gianni Bellini, tipografo in pensione della provincia di Modena, è il più grande collezionista al mondo di figurine e album dei calciatori. La sua collezione, composta da circa due milioni e mezzo di figurine, rappresenta a tutti gli effetti la storia del calcio, italiano e non solo. Nella sua raccolta infatti, Gianni possiede album provenienti da ogni parte del mondo: dalla Serbia al Guatemala, per lui niente è inarrivabile. Social Up ha avuto il piacere di realizzare un’intervista a Gianni Bellini. In questa chiacchierata, il collezionista ha raccontato dei suoi sogni, delle soddisfazioni continue che riceve e di quello che per lui è ormai diventato un “piacevole divertimento”.

Quando hai avuto l’idea di iniziare una raccolta del genere?

In modo importante nel 1983, ho collezionato anche prima come tutti i bambini, ma dall’83 ho riscoperto alcuni album che avevo nell’armadio. Mi sono chiesto perchè me ne mancasse qualcuno. Una volta raggiunti gli album mancanti, ho iniziato a pensare di realizzare una collezione del genere, in modo professionale.

Quante figurine possiedi?

Ho fatto un breve calcolo. Più o meno saranno due milioni e mezzo di figurine e circa 4000 album tutti diversi. Tra le figurine, me ne restano circa 700.000 da attaccare ancora.

La tua collezione è certificata dal Guinness dei primati? 

Bella domanda! Inizialmente non avevo una grande considerazione. Nel 2018 poi, da me sono arrivate le emittenti più importanti al mondo: dalla CNN alla BBC, History Channel, Rsi Svizzera, Washington Post, Bild, il Times, New York Times. Dopo questo clamore mediatico poi, il Guinness dei primati mi ha cercato per provare a certificare l’effettiva quantità degli album a mia disposizione. Ero ovviamente disposto a farlo, ma loro non avrebbero mandato un certificatore fisico, avrei dovuto realizzare io dei video dove mostravo i miei album, uno dopo l’altro. Ho fatto due conti, avrei impiegato dai 10 mesi ad un anno per completare il filmato. Allora ho fatto una controproposta, avrei mandato l’elenco di album che ho, loro ne sceglievano 200-300 e si faceva tutto, perchè per me era impossibile. Non se ne fece nulla. Proprio in questi giorni però mi hanno cercato nuovamente, speriamo di trovare una soluzione tangibile.

Che tu sappia, esiste qualcuno al mondo con una collezione simile alla tua per numeri e durata?

Se parliamo di figurine dei calciatori, probabilmente non c’è nessuno al mondo. Se parliamo di figurine in generale, probabilmente c’è qualcuno. Magari esiste qualcuno che conta i doppioni, io ho 4000 album uno diverso dall’altro, non conteggio i doppioni.

L’album o la figurina a cui sei più affezionato?

Guarda per me gli album sono come dei figli, non c’è uno a cui vuoi più bene dell’altro. Tra questi però, probabilmente quello a cui ogni collezionista è legato, perchè simboleggia il collezionismo in sè, è l’album di Mexico 70 della Panini, il primo album sulle competizioni internazionali realizzato dall’azienda modenese. Diciamo però che l’album a cui sono più affezionato è quello che arriverà domani, perchè è ciò che manca alla collezione. Se devo scegliere una figurina ti dico Ivano Bordon della stagione 1972-73, è stata l’ultima figurina che mi serviva per completare il primo album con le mie mani.

A proposito di Ivano Bordon, potresti raccontarmi la storia legata dietro questa figurina?

Mi mancava la figurina di Bordon, il mio compagno di classe aveva appena iniziato la raccolta e tra le sue figurine c’era Ivano Bordon, l’unico pezzo a me mancante. In cambio di Bordon mi chiese 500 figurine, in modo tale da arricchire la sua collezione. Tornai a casa per prendere le figurine, ma mancava una bustina per arrivare alle cinquecento da dare al mio compagno, dunque andai in edicola a comprarla. Apro la bustina e chi trovo? Bordon. Tuttavia avevo già dato la mia parola, quindi conclusi lo scambio con il mio compagno di classe e mi ritrovai un doppione di Ivano Bordon.

Ma la cosa più bella per me legata a questa figurina risale al 2019. Insieme al mio amico giornalista Lorenzo Longhi, abbiamo scritto il libro “500 figu per Bordon” e abbiamo contattato lo stesso Ivano Bordon, che si è detto disponibile a fare la prefazione del mio libro.  Inoltre è anche venuto nel mio paese (San Felice sul Panaro) per presentare il libro. Questa per me è stata una enorme soddisfazione! Un campione del mondo dell’82 (era il vice di Zoff) e nel 2006 come preparatore dei portieri che si presta a questo per me è una grandissima soddisfazione.

Figurina Ivano Bordon

L’album più strano della tua collezione?

Ne ho tantissimi strani. Dal Papua Nuova Guinea agli album Thailandesi, dove i giocatori locali sono scritti nella loro lingua, mentre gli stranieri sono scritti all’europea. Sudafrica, gli album cinesi, quelli brasiliani.

Tra questi, c’è qualcuno che è stato più difficile di altri da ottenere?

In tutti questi anni di raccolte mi sono fatto una cerchia di circa 250-350 collaboratori in tutto il mondo. Praticamente di tutto ciò che esce in tutto il mondo io sono informato in tempi brevissimi, quasi reali. Il campionato brasiliano è tra quelli più difficili da recuperare, però con un po’ di pazienza ci si riesce. Io credo che nel collezionismo la cosa principale sia la pazienza.

Quanto tempo dedichi quotidianamente a questa tua passione? 

Io dedico a questo mio hobby tra le 4 e le 6 ore al giorno. Devi rispondere ai corrispondenti, poi 2-3 volte a settimana arriva il materiale, quindi devi spacchettare e controllare che ci sia tutto. È un piacevole divertimento, che mi porta via un sacco di tempo ma che mi restituisce grandissime soddisfazioni. Anche questa intervista con te, così come la TV di Stato piuttosto che altro mi gratifica molto, vuol dire che quello che sto facendo piace.

Gianni Bellini AFP

Tu fai delle mostre in giro per l’Italia. Potresti parlarmi di questa attività?

Tutto inizia nel 2008, Fabrizio Frizzi mi invita in una trasmissione su Rai3, “Cominciamo bene”, in cui mi chiede di portare degli album. Alla fine della puntata ci mettiamo a parlare e lo stesso Frizzi mi dice: “Hai mai pensato di fare delle mostre in giro per l’Italia? Secondo me sarebbe una cosa interessante”. Sembrava una banalità, poi ho pensato seriamente alla cosa, nel 2010 dal mio paesino la prima mostra. Ho proposto l’idea in giro per l’Italia e ad oggi ho realizzato 23 mostre, di cui due in Svizzera. Il 2020 doveva essere l’anno della mia consacrazione, ma adesso progettiamo per il 2022, anche se purtroppo ancora oggi molte amministrazioni non rispondono all’idea, mi piacerebbe essere ascoltato di più da loro.

Il tuo sogno è riuscire ad aprire un museo, puoi dirmi di più?

Ti dico una cosa, dopo il servizio del TG1 andato in onda settimane fa, in cui spiegavo la mia idea ed il mio sogno del museo, mi è arrivata una proposta per uno stabile in Toscana dove poter realizzare tutto ciò. Ringrazio la persona che mi ha fatto questa proposta, ma preferirei essere contattato dalle istituzioni. É il mio sogno, potrebbe anche essere una bella attrazione per il paese. Esistono vari musei di figurine, molto belli ma generici, ad esempio su animali, Disney, cinema. Manca però un museo interamente dedicato alle figurine dei calciatori. Io penso che se uniamo le figurine dello sport più popolare al mondo, alla tradizione culinaria italiana, con un parco giochi per bambini, esce fuori un qualcosa di unico, che attirerebbe molta gente. Sarebbe una soddisfazione incredibile, ma se non dovesse andare in porto questa idea in Italia, qualche possibilità in più ce l’ho anche all’estero.

Che tipo di rapporto hai con la Panini?

I rapporti con l’azienda sono più che ottimi. Inoltre la Panini è a 30 km da casa mia, quindi quando serve qualcosa vado direttamente lì in sede. Ti lascio immaginare la soddisfazione che ho per questo rapporto.

Ringraziamo calorosamente Gianni Bellini per averci raccontato la sua storia in questa intervista. A Gianni, auguriamo di realizzare il suo sogno più grande: la costruzione del primo museo al mondo dedicato a figurine ed album dei calciatori.

Marco Cavallaro