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Intervista a Fabiana Andreani : parlo del mondo del lavoro su Tik Tok

Su Tik Tok è uno dei profili più virali e particolari. Dispende preziosi consigli riguardo il mondo del lavoro rivolgendosi ai giovani in maniera chiara e diretta. Stiamo parlando di Fabiana Andreani con cui abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere.

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Ecco cosa evitare nei colloqui video: sai quante risate mi sono fatta? #fabianamanager #imparacontiktok #impararediverte #colloquio #cv

♬ Lord Huron The Night We Met – Dodo

Sul tuo profilo Instagram c’è scritto “Esperta in orientamento e carriera per under 35″, in cosa effettivamente consiste il tuo lavoro?

In realtà nella vita reale faccio proprio quello. Lavoro in una business school, ovvero una scuola di formazione di una grande azienda italiana che sarebbe RCS, il gruppo del Corriere della sera. Praticamente mi occupo di creare i percorsi di formazione; questo mi aiuta a capire quali siano le professioni ora più ricercate. Inoltre faccio selezione dei partecipanti(tutta la parte sui colloqui la seguo lì), orientamento e placement e parlo con le aziende per proporre i candidati.  Mi ritengo abbastanza privilegiata perché sono a contatto con i ragazzi e so cosa temono, cosa vogliono, di cosa peccano(ingenuità). Allo stesso tempo so anche che so cosa cercano e cosa si aspettano da un giovane neolaureato le aziende.

Ad oggi quali sono le professioni più richieste o comunque quali profili ricercano maggiormente le aziende?

Dipende certamente dal ruolo. Se hai una laurea di tipo umanistico ti consiglio di andare verso le professioni digitali. Per digitali si intende sia tutta la parte di gestione dei contenuti testuali, video, di immagini in rete, e poi tutta la parte di media planning. Poi c’è anche tutta la parte di analisi dei dati, sia riguardo le performances di una campagna pubblicitaria sia riguardo tutti quelli che produciamo ogni giorno usando i social.

Dall’altra parte se andiamo sulle lauree scientifiche i profili più richiesti sono quelli di biotecnologie, ingegneria biomedica e professioni sanitarie, anche perché, oltre al Covid che ci ha messo in difficoltà, siamo una società che invecchia molto. Quindi tutto ciò che riguarda la cura della persona e il suo benessere è molto richiesto.

Anche la laurea in ingegneria gestionale è un po’ un asso piglia tutto, come la chiamo io, perché unisce le competenze ingegneristiche, quindi i processi, le analisi, la strutturazione di un’attività e aspetti relativi al management, quindi la gestione dell’azienda. È una laurea estremamente duttile che permette di trovare lavoro nelle risorse umane, nel marketing, nelle vendite, nell’e-commerce. È la laurea un più ricercata al momento.

Su Tik Tok sei diventata virale grazie ai tuoi video in cui dispendi preziosi consigli riguardo il mondo del lavoro, come ti è venuta l’idea di utilizzare così questo social? Ti saresti mai aspettata di avere tutto questo successo?

Tik Tok è nata semplicemente come una curiosità. È successo che a dicembre un docente mi fece vedere Tik Tok e mi diede un’idea:“in realtà potresti farlo anche tu, perché non è necessario fare balletti, basta parlare di qualcosa in pillole”. Allora ho provato anche perché mi è sempre piaciuto creare contenuti online(lo facevo già su Instagram).

Il mio primo video è diventato virale e ha ottenuto circa 14.000 like e 300.000 visualizzazioni, ma anche tante critiche. Quando entri in Tik Tok è abbastanza difficile; in aggiunta il mio era un profilo sui generis in quanto io ero vecchia, anzi vecchissima. Poi da lì è iniziata la mia idea che era quella di portare un personaggio femminile al di fuori dalle due figure tipiche dell’inizio del 2020 su Tik Tok: la mamma e la ballerina. Io invece volevo  impersonare una fetta di donne che amano studiare e si impegnano per seguire un sogno.

Poi piano piano hanno iniziato a farmi domande riguardo i colloqui e i curriculum e siccome faccio questo nella vita, mi è venuto naturale parlare di questi temi. Io racconto quello che è il mio lavoro quotidiano.

Ci sveli le tre più importanti caratteristiche che deve avere un curriculum vitae per essere vincente? Cosa non deve mai mancare?

Allora, per questo probabilmente molti mi linceranno, ma in Italia la foto è gradita, soprattutto se sei un profilo junior, perché aiuta a memorizzare la tua persona. Non deve mai mancare un profilo ovvero tre righe all’inizio di tutto in cui tu dici cosa hai studiato, quali sono le tue competenze e cosa cerchi . Il curriculum è il nostro biglietto da visita; è una sorta di pubblicità di se stessi, un volantino in cui metti tutte le tue esperienze. Un’altra caratteristica è la sinteticità: deve stare tutto in una pagina. Anche il mio è in una pagina; l’ho appena rifatto, prima era prolisso, addirittura avevo inserito il mio stato civile(che non si mette mai).

https://www.tiktok.com/@fabianamanager/video/6786725900202331397?lang=it

Cosa non dobbiamo assolutamente dire ad un primo colloquio di lavoro?

 Ti racconto episodi che mi sono successi anche di recente. Per esempio, non si deve mai dire a chi ci sta facendo il colloquio “ma diamoci pure del tu”, perché è chi fa la selezione che dirige l’incontro. Deve essere lei/lui che al massimo può dire diamoci del tu. Poi non devi mai essere troppo sincero né devi mai dare giudizi su te stesso. Una cosa comune che fanno i ragazzi è scusarsi sul loro percorso; arrivano e ti dicono “eh mi spiace ho fatto solamente la triennale” oppure “il mio curriculum è fatto male”. Mai scusarsi o dare giudizi ma raccontare sempre in maniera oggettiva e con orgoglio il proprio percorso. Perché se già noi iniziamo a chiedere scusa per quello che abbiamo fatto e a denigrarci, come può la persona che abbiamo di fronte rimanere colpita?

Tra le altre cose da non chiedere mai ci sono: quando sono le ferie, i buoni pasti, la distanza tra la sede e la metropolitana. Poi non è che un colloquio va male per questo, però ti fanno vedere più concentrato su aspetti secondari. Le aziende vogliono vedere passione, interesse, voglia di fare e mettersi in gioco.

Meglio inseguire il sogno della vita che però magari non ci dà sicurezze dal punto di vista economico o scendere a compromessi con se stessi e scegliere una strada certa ed economicamente sicura?

Guarda ti dico, penso il mio esempio sia emblematico. Quando mi chiedono cosa hai studiato per fare il lavoro che faccio rispondo sempre che non ho studiato per fare quello che faccio. Io ho una triennale in comunicazione internazionale, una specialistica in relazioni internazionali, un dottorato in linguistica giapponese e ora lavoro nelle risorse umane. È stato un percorso anche sofferto perché ho avuto mille momenti in cui mi son sentita un pesce fuori d’acqua però ho fatto sempre(e per questo devo ringraziare i miei genitori) ciò che mi piaceva. E devo dire che la grande passione che mi ha mosso nello studio mi è servita nei primi lavori, perché mi ha fatto scegliere al confronto con un altro candidato.

Poi ad un certo punto devi venire a un compromesso. Ma secondo me ai compromessi devi arrivare quando ti accorgi che il tuo stile di vita è diverso dal lavoro che stai facendo. Perché comunque il lavoro ideale non è quello che ti paga di più, che ti permette di fare più viaggi, ma è quello che più si adatta al tuo stile di vita. Quando cambia il tuo stile di vita, devono cambiare anche le tue esigenze lavorative.