Intervista a Cordio: “Ritratti post diploma è il mio disco d’esordio!”

La prima volta che ho sentito cantare Cordio è stato al Festival di Sanremo di qualche anno fa mentre intonava “La nostra vita”.

Non ho mai smesso di seguire il suo percorso scoprendo il lancio di nuovi singoli e la collaborazione con Ermal Meta che lo ha voluto per l’apertura del suo tour teatrale di qualche anno fa.

Il 9 ottobre 2020 è uscito l’album d’esordio di Cordio dal titolo “Ritratti post diploma”, prodotto da Ermal Meta. Lo stesso giorno Cordio ha chiuso la seconda giornata del Catania Book Festival cantando alcune canzoni dell’album.

Chiamatelo destino se ci credete o semplicemente la somma di fortunate coincidente, ma quella sera prima che salisse sul palco, ho conosciuto Cordio. Dal “Piacere Sandy” non abbiamo più smesso di parlare. Fino all’esibizione, ovviamente!

Perché l’album si intitola “Ritratti post diploma”?

Per due ragioni. La prima è collocare queste canzoni nel tempo in cui sono state scritte: tutte le canzoni parlano di quel periodo della vita che va dai diciotto fino ai venticinque anni che ho al momento. Dai venticinque anni non posso più considerarmi un post adolescente perché sto diventando un ometto.

La seconda ragione è legata alla parola ritratti. Volevo specificare che nella mia scrittura tento di essere pittorico. Cerco di utilizzare le parole per descrivere delle immagini. Non sono discorsivo, ma fotografico.

Come mai la scelta di questa copertina?

Sono felice che mi fai questa domanda perché ci tengo molto all’aspetto grafico. Sono un’acquirente di dischi anche compulsivo: mi piace l’oggetto come copertina. La copertina l’ho realizzata insieme ad una ragazza napoletana che si chiama Diana Del Franco. Abbiamo realizzato lo scatto a Milano. Volevo coinvolgere gli amici di una vita che sono gli stessi di cui parlo nella canzone omonima al disco perché per me è un album collettivo.

Sei agli inizi della tua carriera: perché hai deciso di pubblicare un disco e di non rilasciare un singolo dopo l’altro come il mercato discografico vuole?

Sono figlio di un modo di ascoltare la musica come si faceva un tempo. Anche se la mia generazione non va in quella direzione, io sì. In più ho sempre trattato un disco come si fa con un film. Spesso le canzoni di un disco hanno una loro coesione tra loro. A me piae proprio il concetto di disco. Il mio album non ha tutte canzoni della stessa natura.

“Ritratti post diploma” è composto da quattordici canzoni. Come le descriveresti?

Sono canzoni scritte in cinque anni che esplorano i colori delle canzoni pop perché a me piacciono sia Cesare Cremonini sia Niccolò Fabi e Samuele Bersani nonché i classici della musica italiana.

Scrivere canzoni ha una funzione terapeutica per me. Ho avuto una relazione molto lunga che è finita quindi tutte le canzoni parlano di questo.

“Altro che artista”, però, è una riflessione molto autoironica sul considerarmi un artista. “Il Paradiso” è un viaggio nei vari cerchi del Paradiso. “La nostra vita” è una riflessione sull’esistenza e “Musica su Marte” è una canzone sulla musica di oggi.

Nel disco non ci sono collaborazioni. È una precisa decisione?

Sì! Essendo il mio primo albun, volevo un po’ dire la mia. Le collaborazioni non sono visibili ma ci sono. I brani li ho scritti io, ma per gli arrangiamenti mi sono confrontato con altri musicisti. In due brani, inoltre, ci sono i Gnu Quartet con i quali sono diventato amico.

Come avviene il processo di scrittura di una tua canzone?

È sempre molto difficile parlarne. Non ci sono troppe regole. Tutto parte da un’urgenza. Ci deve essere qualcosa che mi tocca e toccandomi scatena in me delle emozioni in modo irrazionale che non so spiegare. Queste emozioni mi viene voglia di farle diventare frasi che diventano canzoni.

Ermal Meta ha prodotto “Ritratti post diploma”. Ma con chi altri ti piacerebbe collaborare a livello artistico?

Mi piacerebbe cantare con Samuele Bersani e avere come produttore Daniele Silvestri.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Compatiblimente con le norme anticovid, fare una piccola promozione del disco e poi cominciare a pensare al nuovo, anche se già ci sto pensando.

Sandy Sciuto