Intervista a Chiara Rapaccini: “Amori sfigati è diventato un libro!”

Chiara Rapaccini in arte RAP è pittrice, scultrice, designer, illustratrice e scrittrice per grandi e piccoli.

È stata vignettista per L’Espresso e ha collaborato con Espresso online come blogger e con Linkiesta come articolista. Sue mostre personali sono state allestite a Roma, Milano, Venezia, Torino, Napoli, Osaka, Parigi, New York, Bruxelles, Tokyo.

Nel 2019 ha realizzato per Rai Storia il documentario “AMORI DI LATTA – incontri ravvicinati con i teen-agers”, per la regia di Graziano Conversano, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma nella sezione “Alice nella Città” e nello stesso anno ha pubblicato “Rossa” per La Nave di Teseo.

Non tutti sanno che dietro le pagine social “Amori sfigati” c’è lei che da anni porta avanti questo progetto a metà tra verità sull’amore e arte. Attorno ad “Amori Sfigati” si è creata una grande community che interagisce con la Rapaccini. Da qui l’idea di scrivere un libro che prendesse spunto dalle storie che vengono raccontate e che è stato pubblicato per DeAgostini l’1 settembre con il titolo di “Amori Sfigati – il romanzo”.

Ph. Francesco Escalar

“Amori sfigati” è stata fondata nel 2008. Da dove è nata l’idea di parlare di amori che non hanno un lieto fine?

È nata perché io stessa avevo avuto un amore di passaggio finito male con le solite cose che vivono tutti. Dopo essermi disperata, ho provato a disegnare le varie situazioni che avevano visto me e questa persona litigare e avere momenti di dramma. Ho scoperto che facevano molto ridere viste da un’altra prospettiva.

Così ho preparato un cofanetto con tutti questi disegni come fossero carte da gioco. L’ho proposto alla casa editrice Salani e la cosa ha avuto molto successo. C’era chi comprava il cofanetto per poi regalare i disegni o tenerli nel portafoglio.

Dopodichè la Salani mi ha chiesto di aprire un blog – ai tempi ancora non andavano di moda – e decisi di usarlo non per pubblicizzare il cofanetto, ma per parlare con i miei lettori. Da lì ecco l’idea e la successiva creazione delle vignette su Ipad per poi condividerle sul web.

Con gli anni le vignette sono state talmente apprezzate che per DeAgostini è stato pubblicato il libro “Amori sfigati – Il romanzo”. Com’è nato?

Nonostante il libro si basi sulle vignette e all’interno vi siano delle pagine illustrate con delle vignette, è un romanzo a tutti i livelli anche perché io sono una romanziera. Quindi, è il mio ultimo romanzo ispirato dalle mie vignette. C’era l’esigenza da parte mia di evadere dalla semplice rappresentazione di profili tracciati in una dimensione bidimensionale e passare ad una dimensione tridimensionale con risvolti psicologici ed emotivi che avesse Roma come luogo di svolgimento mentre accadono incontri tra i personaggi che sono gli stessi delle mie vignette.

A proposito delle vignette, come ha scelto stili, grafica, colori e parole da far dire ai protagonisti?

Mi è sempre piaciuto fare i profili perché è una cosa sintetica da realizzare e servono perché vi è un dialogo di botta e risposta. Realizzo una vignetta in 50 secondi. Devo essere veloce perchè disegno su Ipad e quando sono in giro me lo porto ovunque così quando sento un dialogo da amori sfigati, lo riporto subito in una vignetta.

Attingo molto dalla quotidianità. Nelle vignette vi sono coppie tra uomini e donne o tra donna e uomo, perché capita nella realtà di uscire con amiche e raccontarsi o pechè magari sono omosessuali.

Per quanto riguarda le battute, queste sono difficilissime perché devo ridurre a dodici parole, talvolta pure nove un dialogo e devo badare che che faccia pure ridere. È un’ironia sintetica, ma complicatissima.

Spesso le battute sono dei miei fan, ma non rubo mai nulla. Scrivo sempre il nome di chi me l’ha suggerita.

“Amori sfigati” ha una grande community che parla d’amore e relazioni. Siamo cresciuti a pane e amore a lieto fine, oggi sappiamo che il lieto fine esiste quasi mai. Cosa è oggi l’Amore per Chiara Rapaccini?

Adesso è un periodo che come autrice sono molto pessimista. In altri tempi, ero più ottimista.

Secondo me in questo periodo l’amore non c’è, se non in casi rarissimi, perché il mondo nuovo è fatto di persone tra i trenta e i quaranta narcisiste e individualiste prese dalle chat e dal web per cui la gente deve apparire prima di tutto.

L’anno scorso per la Rai ho realizzato “Amori di latta”, un documentario in cui ho intervistato degli adolescenti sull’amore e sono emerse tra tutte la loro solitudine e la necessità di dover apparire fighi. L’essere è stato abolito.

Molte relazioni sono come le mie vignette ossia fragili e deboli, ma si comprende subito che la relazione di lì a breve andrà a naufragare.

Ma chi sono gli amori sfigati?

Gli amori sfigati siamo tutti, anche io. I miei sfigati, però, sono vincenti in quanto coscienti di essere sfigati.

Cosa si risponde a coloro che ci dicono che non abbiamo avuto amori sfigati ma siamo stati complici di uomini e donne che lanciavano da subito segnali di non amore?

Sono persone molto intelligenti. L’amore è in molti casi un modo per rifugiarsi lontano dalle proprie vite sfigate. Cosa intendo? Che la gente proprio in questo periodo storico vive con frustrazioni continue in ogni ambito. Quando hai un equilibrio instabile dato dalle condizioni della vita, arriva questa cosa che si chiama amore che diventa come un’attaccapanni a cui decidi di appenderti.

La donna o l’uomo che hanno dei problemi di vita sperano in questo “amore” che gli risolva le cose. È dannosissimo perché dalle aspettative esagerate non nasce nulla di buono, ma neppure quando cucini.

Abbiamo finora parlato di donne con amori sfigati, anche perché siamo donne. Ma come vivono le relazioni gli uomini?

Il fenomeno è questo. Amori sfigati è seguito per la maggior parte da donne. Gli uomini sono una piccola percentuale. Quando mi scrivono, a differenza delle donne, gli uomini tendono a dilungarsi e a raccontare tutto. Non capiscono il gioco collegato alle mie vignette. L’uomo è noioso e vittimista. Parla delle donne come molto cattive. L’uomo non è mai ironico sulle vicende d’amore perché quando perde non è capace di sghignazzare sulla situazione.

Qual è la soluzione per lei?

Il poliamore che mi sembra pure una figata pazzesca. Io lo sto studiando anche come fenomeno e sta scoppiando nel mondo. È difficile, è criticabile ma la gente ha 3-4 persone con cui si frequenta e con cui fa cose diverse.

È conosciuta sul web per Amori sfigati, ma lei è anche scrittrice e illustratrice a tutto tondo. Ha realizzato anche libri con illustrazioni per bambini. Ci racconta questo altro aspetto del suo lavoro?

Non solo illustratrice, ma autrice di libri per bambini per anni. Poi ho smesso qualche anno fa perché i miei figli e i bambini attorno a me sono cresciuti e io temevo di non saper più comprendere i bambini delle nuove generazioni. Sono laureata in Psicopedagogia quindi il mio compito era di lavorare con i bambini. Ho cominciato presto a scrivere racconti, sono stata fortunata perché è andato bene. Anche lì sono stata considerata una rivoluzionaria e censurata decine di volte perché anche quando ho iniziato a scrivere per i bambini, c’erano degli stereotipi. Ho preso spunto da autori francesi e ho cominciato a scrivere libri sui genitori nervosi, la gelosia, il bullismo, la morte.

Sono sempre stata un’autrice controcorrente per stare dalla parte di chi è contro gli stereotipi e a favore dei bambini.

Il 1 settembre è uscito “Amori sfigati – il romanzo”. Ci sono altri progetti in ballo?

Sto costruendo una casa in maremma che sarà la mia opera come pittrice che è una cosa stranissima perché ha tutti i crismi del mio modo di vedere una casa. Sono anche una interior decorator.

Il mio sogno nel cassetto è un fumetto hard, non nel senso pornografico, ma di portare i miei personaggi dopo le vignette e un romanzo in un fumetto non melenso.

Ultima domanda. Quale futuro per “Amori sfigati” come progetto?

Amori sfigati come progetto continuerà allargandosi sul range delle situazioni. Adesso sono interessata a puntare sulla psicanalisi, sull’omosessualità e sul poliamore.

Per il resto sono sempre in giro a raccontare e a farmi raccontare creando una vera interazione con i presenti fino a realizzare la vignetta. La mia community non è solo sui social, ma ovunque. Gli amori sfigati esistono e mi vengono a trovare. Non è roba da social.

Sandy Sciuto