Intervista a Cali : “Ognuno può essere un po’ angelo, un po’ peccatore”

Cali, all’anagrafe Alessandro Caligaris, è una giovane promessa della scena musicale pop-rock italiana. Ha recentemente pubblicato il suo primo singolo “Bella maleducata”, un pezzo totalmente spregiudicato dalle sonorità ricercate. Cali inizia ad avvicinarsi al mondo della musica in maniera seria quando a 19 anni sceglie di vivere con due suoi amici, che diventeranno rispettivamente il suo produttore e il suo videomaker. Nel 2023 approda in Sugar Music iniziando a mettere basi solide per il suo progetto. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per conoscerlo meglio . Non perdetevi questa interessante intervista!

Usa tre parole per descriverti a chi non ti conosce

Vario, stravagante e solare.

Perché vario?

Perché cambio tanto, non mi voglio definire in un genere, non mi voglio definire come un tipo di persona specifico, vario perché dipende dalla giornata.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Mi sono avvicinato al mondo della musica sin da bambino perché i miei erano due musicisti. Son sempre stato immerso nella musica e negli strumenti, ma non ho mai suonato. Diciamo che mi sono avvicinato in maniera personale intorno ai 17/18 anni perché un mio amico aveva un garage in cui produceva e faceva della musica in maniera molto amatoriale. E da lì abbiamo iniziato a scrivere, a produrre ed è iniziata la passione.

Nella tua bio c’è scritto che sei scappato di casa e hai vissuto un anno con due amici, ci racconti qualcosa di questa esperienza?

Io sono sempre stata una persona che, anche se figlio unico, super viziato figurati, cioè in realtà non sono mai stato viziato, però ovviamente essendo figlio unico hai tanta attenzione da parte dei tuoi genitori. Questa roba qua l’ho sempre un po’ rifiutata, son sempre stato un po’ un pazzo, ero sempre fuori casa, sempre a farmi i fatti miei. A 18 anni, con la consapevolezza che poi sarebbe iniziato il Covid, ho detto “io in casa non ci voglio stare” quindi sono uscito  assumendomi tutti i rischi di ciò e andando anche contro i miei. Sono andato a vivere all’epoca con due miei amici che poi sono diventati i miei produttori e videomaker.

E come è andata?

È stata un’esperienza di vita perché poi da lì non sono più tornato a casa. È stata anche un po’ una scommessa perché comunque devi trovare un modo per campare. Ci sono stati molti momenti di down, grossi, ma anche molti momenti di up, in cui ti prendi le tue soddisfazioni e capisci la vita da grandi. Ci siamo molto divertiti, mentre tutto il mondo in quei due anni era chiuso in casa, noi eravamo insieme.

Quindi lo rifaresti tornando indietro?

Sì, assolutamente, sempre.

Come nasce il tuo nuovo singolo “ Bella Maleducata”?

Nasce nel 2021, quindi in realtà nasce un po’ di tempo fa. Nasce nella casa in cui vivevo con il mio produttore e mi ricordo che era un periodo molto strano, facevamo tanta festa, eravamo dei pazzi. Io sono una persona che scrive dei momenti circostanti che vivo, sicuramente il brano è stato influenzato da relazioni che avevo in quel periodo, da ragazze che frequentavo, da una in particolare che era molto strana, molto simile a me per certi versi, un po’ su due aspetti. A me piace sempre la contrapposizione tra santi e demoni, ognuno può essere un po’ angelo, un po’ peccatore. E questa canzone riguarda questo immaginario di questa ragazza molto bella e per bene che in realtà era una maleducata pazzesca, se vogliamo definirla così era una pazza stravagante. È un singolo in realtà che si può ascoltare in diverse situazioni, può essere visto in maniera passionale, può ricordare una relazione, può essere un pezzo super energico che ti ascolti in serata. Non ha un target o un mood preciso.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento? Da chi prendi ispirazione?

Allora sono una persona che ascolta tantissima musica e sono vario anche in questo contesto. Posso passare per esempio da un periodo che ascolto puramente urban a uno in cui ascolto metal, poi passo al rock, poi al reggae, non ho un genere di riferimento. Sicuramente, in questo momento, anche per la parte creativa mi ispiro molto al rock e a quello che potrebbe essere tutta la nuova ondata che nascendo in America e a Londra, e a poi agli storici come David Bowie. Non ho un artista o un album di riferimento cui mi ispiro, vario molto.

Progetti futuri?

Avendo vissuto così tanto fuori da solo con il mio produttore, abbiamo tantissima musica da parte. Vogliamo uscire con un progetto che racchiuda un po’ tutto il nostro immaginario per comunicarlo al pubblico. le prossime mosse non so bene quali saranno, usciremo sicuramente con un nuovo singolo, e poi vediamo. Io non vedo l’ora di fare uscire musica nuova per puntare molto sull’aspetto live e suonare in giro. Già da questa estate suoneremo in giro, non abbiamo ancora date definite, avendo solo un pezzo stiamo definendo. In base alle uscite che ci saranno e alle disponibilità dei luoghi, ci infileremo da qualche parte.

Sogno nel cassetto musicalmente parlando?

Uno dei miei obiettivi è l’arena di Verona, la vedo come una roba incredibile, mi dà delle vibes pazzesche. L’obiettivo più grande però è quello di diventare una figura di riferimento anche per i giovani e di riuscire a comunicare, di dare quella leggerezza che i ragazzi non hanno e diventare un punto di riferimento per le generazioni future. Adesso sai c’è tutto il filone urban che parla di droga e tematiche simili, io penso più alla libertà d’espressione e di immagine, all’idea che ognuno può fare quello che vuole in questa vita anche perché è una e bisogna viversela al massimo.

 

Eleonora Corso