Il 2017 è entrato ormai nel vivo e stiamo per chiudere anche il primo trimestre, ma continuano ad arrivare interessanti spunti di riflessione e approfondimento sull’anno passato. È il caso della ricerca condotta dall’Osservatorio IULM sui Social Media, che mette sotto la lente di ingrandimento lo stretto legame che c’è tra Italia e Internet.
L’importanza dei social
Come accennato, lo studio si chiama SocialMediAbility 2016 e si concentra evidentemente in modo particolare sui canali social, che ormai hanno assunto un ruolo a dir poco centrale nella comunicazione tra gli utenti, e che sempre più di frequente sono utilizzati anche dalle aziende per ottimizzare la propria strategia e raggiungere un numero crescente di persone.
Gli italiani nel Web
Il primo dato di rilievo riguarda la percentuale di italiani che ha effettivamente accesso alla Rete, che oggi è stimata nel 73% della popolazione: significa che solo un italiano su 4 non naviga, e che al contrario ci sono 40 milioni di connazionali che si connettono.
Facebook supera tutti
La maggior parte di queste persone ha poi un profilo su Facebook, che in Italia vede registrati poco più di 28 milioni di utenti, con una parte predominante (21 milioni) che effettua l’accesso ogni giorno da dispositivi mobile; già i dati Censis diffusi a inizio anno, d’altra parte, sottolineavano come il 56% degli italiani fosse presente sul social creato da Mark Zuckerberg, una percentuale che sfiora il 90% tra le fasce di utenti di età più giovane.
Il podio social
La seconda piattaforma preferita dagli italiani è poi YouTube, che vanta ben 27 milioni di utenti registrati ed è molto usata soprattutto dai giovani: guardando i dati, nella fascia di età compresa tra i 14 e i 29 anni la sua diffusione raggiunge il 74%. Ma il 2016 è stato soprattutto l’anno di Instagram in Italia, altro social proprietà di Facebook, che nel corso dello scorso anno ha introdotto diverse nuove funzionalità che sono evidentemente piaciute alla base utenti italiana.
Chi sale e chi scende
Grazie a questo boom, Instagram è arrivata a superare i 9 milioni di utenti italiani e si candida a essere la piattaforma da tenere d’occhio anche in questo 2017, soprattutto dopo l’implementazione dei servizio video live e della funzionalità Instagram Stories. Lo scatto del social “delle foto” lascia indietro LinkedIn, il social più orientato al “business” network che vede iscritte oltre 140 mila aziende italiane e oltre 200 università, e che viaggia poco al di sotto dei 9 milioni di italiani. Tuttavia, se si analizza in dettaglio il numero di utenti che la usa in concreto, si scopre che solo il 25% della base risulta poi effettivamente attiva.
I giovani e le nuove comunicazioni
Sorprende il calo di Twitter, che appare leggermente in affanno nonostante gli 8 milioni di utenti registrati: anche qui, però, gli italiani che in concreto usano la piattaforma per i tweet da 140 caratteri sono una minima parte, ovvero l’11% a livello generale e il 24% tra i più giovani, evidentemente più avvezzi o più capaci di adeguarsi a questa forma di comunicazione. Non va poi dimenticato l’impatto di Whatsapp, che ormai non può essere più relegata a semplice applicazione di messaggistica istantanea, visto che è utilizzata dal 61,3% degli italiani, con percentuali vicine al 90% tra i più giovani.
Le abitudini dei giovani
A proposito degli utenti di età più bassa, le ultime indagini rivelano che è in crescita anche la loro incidenza sul fronte dell’ecommerce: anche se spesso si rivolgono ai genitori per completare l’acquisto, infatti, i giovani sono sempre più attenti alle ultime novità proposte dai rivenditori online e dai grandi canali di distribuzione virtuale. Non a caso, in questo articolo si evidenzia in che modo gli studenti risparmiano con gli sconti su Amazon, a testimonianza della capacità che i più giovani hanno di utilizzare strumenti differenti per raggiungere lo “scopo” prefissato.
La penetrazione dell’ecommerce in Italia
A livello complessivo, comunque, le perfomance dell’ecommerce in Italia continuano a salire, a ritmi piuttosto sostenuti: la penetrazione dello shopping online ha raggiunto il 5% del totale delle vendite, toccando i 20 miliardi di euro e registrando una crescita del 18% rispetto all’anno precedente.