Indagine notturna al Manicomio di Maggiano dell’Italian Paranormal Research

Il 24 novembre 2018 era la data scelta per fare l’indagine notturna al Manicomio di Maggiano, siamo stati accolti da Duccio responsabile della manutenzione e sicurezza dell’edificio. Nei mesi precedenti Carmelo ed Annika avevano svolto il sopralluogo avendo già dei forti riscontri che avevano destabilizzato anche Duccio.

Prima di iniziare abbiamo raccolto altre informazioni dettagliate dal Sig. Saverio nipote di un certo “Renato”, tengo a soffermarmi su questo nome perché si tratta di  un infermiere che aveva prestato servizio all’interno  del manicomio, ma non si tratta di un infermiere qualsiasi! Costui lavorava nel cosiddetto reparto degli agitati, il reparto ai tempi più pericoloso, dove venivano rinchiusi i casi più gravi e forse l’unico che al suo interno ospitava dei veri “pazzi”. Ahimè attualmente il reparto è inagibile e si trova nei sotterranei del manicomio.

Renato nonostante tutto ha prestato servizio da metà anni 50 fino alla fine degli anni 70. Il Sig. Saverio ci ha appunto  spiegato il settore degli agitati facendoci capire la pericolosità ed il rischio che si correva, lavorando in quel reparto, talmente “agitato” che da bambino abitando ad un km di distanza dalla struttura si sentivano  le urla disperate dei pazienti! Fatto questo alle ore 23 il mio collega Bryan da il via all’indagine vera e propria, ci dividiamo in due gruppi, io Carmelo e l’ospite Valentina, poi Bryan Deborah Annika e Duccio.

Il mio gruppo decide di partire dalla vecchia farmacia, un luogo molto misterioso, lontano dai reparti e molto grande, ci accorgiamo subito di non essere soli in quel posto…chi o cosa ci aspettava? Il k2 (rilevatore di variazioni del campo elettromagnetico) si accendeva di continuo a ogni nostra domanda, così decidiamo di proseguire e arriviamo in una stanza molto importante dove ci sono ancora i flaconi che contenevano  le terapie giornaliere dei pazienti, e li inizia l’indagine vera e propria. Nel giro di pochi minuti erano rumori ovunque specie sopra di noi, erano rumori di tacchi!

Allora ricordai che Duccio nel giro iniziale ci aveva spiegato che la farmacia era gestita  suore, ho poi chiesto successivamente che tipo di scarpe usavano e lui mi ha risposto “zoccoli” quindi il rumore dei tacchi potevano essere sicuramente  quelli. Iniziamo poi a fare una sessione evp per vedere con chi avevamo a che fare e a parer mio poteva sembrare proprio una suora visto i riscontri avuti  con il k2, ma mi risultava strano visto che non erano morte lì dentro(e questo va a rafforzare la nostra teoria sulle impronte energetiche), siamo rimasti li un bel pò a parlare ed interagire con la strumentazione e proprio quando decidiamo di spostarci in un altra ala dell’edificio sentiamo un rumore che ci fa di nuovo porre l’attenzione verso la stanza in questione, quello che vediamo è sorprendente!

In fondo al corridoio proprio dove eravamo qualche istante prima la termocamera mi rileva una sagoma con una temperatura molto alta rispetto all’ambiente, ma considerando il periodo (inverno) e la parte interrata in cui ci trovavamo com’era possibile rilevare del calore?

E’ come se in fondo a quel corridoio ci fosse una persona in piedi davanti a noi o per lo meno che sia stata a contatto con le pareti, così decidiamo di tornare indietro accendere la Spirit Box e provare a giocare con questa o queste entità con una pallina che portiamo spesso con noi, mentre la sto posizionando la pallina cade immediatamente e dalla spirit box esce una frase ben distinta “so…pazzo” qui ho avuto la mia conferma che avevamo ha che fare con un paziente, e mi sono subito chiesta il perché, quel posto era riservato solo alle suore non a loro.

Carmelo mi intima di mettere la pallina su un’ attaccapanni appeso al muro proprio dove avevamo visto la figura poco prima e mentre lo faccio un piccolo oggetto si muove accanto al mio piede, di colore bianco, lo abbiamo visto poi solo in fase di analisi del materiale. Posizionata la pallina chiediamo di giocare con noi, e il k2 impazzisce è stato quasi sempre sul rosso, ma in una frazione di secondo mi rendo conto che la pallina non c’è più e rimango sbalordita perché a terra non c’era nulla così  guardiamo e andiamo a cercarla…l’ho trovata nel corridoio accanto a noi a 6 metri di distanza…come aveva fatto a finire lì senza fare alcun rumore?

Ho fatto poi delle prove e non c’era pendenza nel pavimento, così ripartiamo ma a quel punto non volevano più giocare, prima mi hanno tirato un piccolo sasso nella mano, poi tanti altri e li decidiamo che è ora di uscire da quel reparto tanto misterioso e fare una pausa. In tutto questo i nostri colleghi Bryan Annika Deborah accompagnati da Duccio erano ella sezione maschile, si sono soffermati quasi subito per una sensazione di Annika di essere seguiti fin dalla partenza dal campo base.

Si trovavano in un corridoio esterno e accanto a loro c’era il cortile, scattano molte foto fino a che non sentono una botta fortissima provenire dai piano di sopra, e distinguono bene la stanza da cui esso proviene ed è la stanza dove si può ammirare ancora un vecchio triciclo con spinta a mano usata per i  pazienti con handicap motorio. In fase di analisi le nostre telecamere fisse hanno immortalato il momento del forte rumore.

Si spostano quindi in quella stanza subito, ma non si hanno dei riscontri degni di nota. Continuando però il cammino nelle stanze adiacenti, Bryan  rimane pietrificato a causa di un dejavu, sostenendo di aver già visto quella esatta stanza una quindicina di anni prima in un sogno, ovviamente ci siamo chiesti se invece un’energia o un’entità gli stava proiettando telepaticamente quella precisa immagine in quello stesso istante, cosa incredibile che a confermare tutto ciò, sia una foto scattata da Deborah, che ritrae una figura “umana” in piedi.

Proseguendo poi nel reparto femminile, Annika si sofferma e chiede ancora una volta a Deborah di scattare altre foto in fondo ad un corridoio, ottenendo così altri un altro ottimo riscontro. Analizzata la foto in questione abbiamo ottenuto una figura a mezzo busto dietro a una finestra bianca, onestamente analizzandola da vicino io sono convinta che la figura sia girata di schiena e abbia una camicia di forza addosso.

Il  nostro gruppo  venuto a conoscenza delle cose appena accadute decide di fare l’identico precorso fatto da loro in precedenza partendo dal reparto maschile partendo però dal cinema, ad un certo punto ci siamo seduti ed abbiamo incominciato a sentiva un forte odore tipico da ospedale datato. 

Carmelo successivamente ha avuto l’idea di lasciare lì la telecamera con davanti una torcia ultra violetti e il k2 che avevano già interagito in quella fase facendo  diminuire  ed aumentare di intensità dopo le nostre richieste. Lasciamo quindi tutto li per una quindicina di minuti uscendo e spostandoci dal luogo, NON CONSAPEVOLI di ciò che poi abbiamo riscontrato in fase di analisi: non solo la torcia diminuisce ma si spegne completamente per poi riaccendersi, dopo appena 2 secondi!!!

Noi ignari dell’accaduto ci dirigiamo nel corridoio proprio difronte al cinema e subito mi soffermo per una sensazione un rumore un trascinarsi, mi giro e il k2 ritorna sul rosso…Carmelo mi guarda e mi chiede che cosa ho sentito e io gli domando come tre persone hanno fatto a passare da una porta praticamente chiusa a metà, senza avere nessuna difficoltà e soprattutto senza urtarla, procurando quindi almeno del rumore…torniamo indietro di qualche metro e vediamo chiaramente il segno della porta nel pavimento, chi l’aveva chiusa?  Chi ci voleva li?

Ho subito fatto delle domande con il k2 e volevano che proseguissimo, così abbiamo fatto fino a metà del corridoio, dopo di che abbiamo posizionato la telecamera a terra e siamo entrati in tre stanze diverse da soli facendo domande a rotazione, ma i rumori non smettevano e venivano sempre dal corridoio, così usciamo e riprendiamo l’attrezzatura e in un momento è come se qualcuno ci corresse in contro facendoci indietreggiare ci 5/6 passi tutti e tre lasciandoci al quanto interdetti!!!

Poi il silenzio totale. Pieni di domande dentro di noi ci spostiamo nel padiglione femminile nella stanza più in alto portando con noi il Duccio e decidiamo di fare una sessione evp, tengo a precisare che l’ha fatta praticamente lui da solo con il k2 e ottenendo risposte a tutte le domande! Così accendiamo la spirit box per vedere di capire chi c’era e se aveva bisogno, per scoprire la storia di qualcuno!

Ma l’unica risposta che abbiamo ottenuto è stata “basta”, ci siamo guardati tra noi e per rispetto di chiunque vaghi ancora in quei corridoi ci siamo fermati alle ore 4. INFINE sono venuta via da Maggiano soddisfatta per i riscontri ottenuti già in prima persona senza analizzare il resto, ma con la bocca amara pensando a quante persone sono morte e hanno sofferto lì dentro soprattutto a quelle nate all’interno del manicomio e mai usciti da quella struttura, terminando la loro vita  pensando che la pazzia fosse la normalità.

Soìli Ranieri

redazione