In viaggio con Social up, alla scoperta di Ripatransone

Città orizzontale nella sua verticalità, Ripatransone, che sorge tra dolci colline a pochi passi dall’Adriatico, si conferma tappa obbligata delle Marche, nella provincia di Ascoli Piceno.

 

 

Non solo vicolo più stretto d’Italia e bandiera arancione del Touring Club: in questo suggestivo centro a contatto con un paesaggio di calanchi a 500 m di altitudine spicca il caldo e rosso mattone delle case e dei tetti, parlano armonia i panorami e raccontano storie millenarie i mille scorci dal sapore medievale.

 

 

Quali sono le principali emergenze della visita?

 

 

MUSEO ARCHEOLOGICO, PALAZZO DEL PODESTÀ E TEATRO

Intitolato a Cellini, il museo conserva vari reperti di epoca picena, romana e medievale. Nella piazza dove sorge s’ammira anche il Palazzo del Podestà, del 1304 e caratterizzato da un alto porticato a 7 archi, sotto i quali si trova l’entrata al Teatro Mercantini, tra gli edifici storici più rappresentativi della regione.

PINACOTECA CIVICA

Raccoglie circa 1000 opere, di artisti tra il ‘400 e il ‘900, tra cui Vittore Crivelli, Vincenzo Pagani e Giovanni Battista Piranesi. In realtà la ricchezza e la varietà della collezione si devono ad una serie di fattori sinergici, primo dei quali la passione e l’interessamento del canonico Don Cesare Cellini. Non sono, inoltre, da trascurare le donazioni delle nobili famiglie ripane che, in questo modo, manifestavano quel desiderio di civica virtù di cui si nutrì la neonata nazione italiana.

GIPSOTECA UNO GERA

Oltre 100 sculture in gesso impreziosiscono questo posto, realizzate tutte da Uno Gera, artista della zona. Personalità eclettica, si formò a Roma nella bottega di Arturo Dazzi e, pur proseguendo la carriera giuridica, non abbandonò mai il suo amore per l’arte.
Partecipò con successo a diversi concorsi nazionali, a seguito dei quali realizzò cinque complessi monumentali dedicati ai caduti. Tra i gessi, realizzati tra il 1912 e il 1970, abbiamo ritratti ed autoritratti, busti, statue e bassorilievi.

MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA

Ha sede nella chiesa di San Filippo e raccoglie circa 2000 pezzi tra attrezzi e manufatti. Il museo è sorto il 21 aprile del 1990. Allestito presso la cripta della quattrocentesca chiesa di San Filippo, si articola in tredici sezioni: lavorazione dell’uva; pesi e misure; terraglie; lavoro nei campi; tessitura; ambienti di una casa colonica; aula scolastica; bottega del fabbro; bottega del calzolaio; bottega del falegname. La particolare struttura architettonica dello spazio espositivo (alte volte, mancanza di pareti divisorie) ha condizionato la distribuzione e l’esposizione del materiale raccolto. Al centro della cripta sono collocati due carri marchigiani, uno romagnolo ed una treggia costruita circa venti anni fa sul modello di quelle esistenti nei primi anni del Novecento.

Quanti musei: Ripatransone è una cittadina che ha voglia di farsi scoprire tra saliscendi e meditazioni, a contatto con arte, natura e cultura.

 

Foto e video di Christian Liguori.

 

Christian Liguori