Il Cielo Sopra Berlino: il film più famoso e coinvolgente di Wim Wenders

Per la rubrica della settimana, “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders è il film consigliato da vedere o rivedere assolutamente!

Premio per la migliore regia al Festival di Cannes nel 1987, Miglior film straniero all’Independent Spirit Awards 1989, Il Cielo Sopra Berlino è forse il film più famoso di Wim Wenders, il celebrato regista tedesco. Di questo film si è molto discusso e scritto. Chi ha detto che il film ha critici severi che gli rimproverano l’accademismo più che incipiente, la prolissità, la concettualità poeticizzante; altri lo elogiano come moderna favola che coniuga malinconia e tenerezza e recupera la memoria storica e visiva di Berlino, poema unanimista intessuto di storie individuali, appassionato inno alla terrestrità.

Chi, invece, trova il film Una delle cose migliori di Wenders, una specie di sinfonia della città di Berlino, sfiorata da immagini delicatissime nelle sue ore più buie (quelle della fame, del freddo, della sconfitta) . E chi ancora ha descritto il film come una specie di poemetto scherzoso, gentile e meditabondo, il punto focale è un motivo costante dell’ansia giovanile di oggi (e forse di sempre): “Trovare qualcuno”, identificare l’anima gemella. “Il cielo sopra Berlino” è dunque una favola che si propone come un’apologia della vita in due, una condanna dell’autosegregazione e della solitudine.
Wenders ha colpito ancora e i suoi angeli-uomini sono diventati famosi tra il pubblico giovane di tutti i tempi. Nella mirabile fotografia del classico Alekan, che già aveva collaborato con Wenders, “Il cielo sopra Berlino” è un sogno a occhi aperti.

Una tenera dolce romantica poetica surreale… favola moderna sull’amore, sui rapporti individuali, sulla solitudine.

Il senso dell’esistenza, la ricerca dell’identità e delle origini, la superficialità nei sentimenti, la sofferenza e la felicità, l‘impotenza e la delusione, la vecchiaia e la giovinezza, la bellezza del mondo (e il rammarico di non poterne godere a pieno).

Tanti i temi toccati da un’opera profonda, raffinata ed intensa ma anche toccante e commovente, che onora il cinema europeo.

Indimenticabili gli interpreti: da un eccezionale Bruno Ganz a un simpaticissimo Peter Falk a una bellissima Solveig Dommartin.