I cinque consigli per colpire nel segno del neuromarketing, parola di Mio Cugino ADV

I social? Più che solo una vetrina mediatica attraverso cui emergere, o fare emergere il proprio business o personal branding. I social si rivelano veri e propri strumenti efficaci medianti i quali riuscire a capire i bisogni e i desideri dei consumatori. Tuttavia, non è sempre così intuitivo il discorso, tanto che esistono corsi appositamente dedicati per chi intende vendere sul web rispondendo alle esigenze del target di riferimento. In questo caso si parla di neuromarketing, e Luna Mascitti di Mio Cugino Adv, ci rivela i cinque consigli per lavorare al meglio con le emozioni (a volte nascoste) dei consumatori, e anticiparle con tecniche precise.

Un passo indietro: cosa è (in breve)  il neuromarketing?

Il neuromarketing è una disciplina, che sta prendendo sempre più piede soprattutto sul web, capace di fondere psicologia, marketing e mondo emotivo. Scrollando la propria home sui social capiterà di sicuro di imbattersi in profili che tentano di divulgare il più possibile sull’argomento. Diciamo che di guru del marketing i social sono pieni zeppi, ma solo in pochi hanno avvertito la necessità di studiare di più il tema e concretizzare la propria professione.

Dopo una lunga gavetta nel settore, Luna Mascitti ha deciso di aprire una sua agenzia di marketing interamente digitale, Mio Cugino ADV, specializzata, per l’appunto, in neuromarketing e storytelling. Sui suoi profili social aveva iniziato a dispensare preziosi consigli pratici per incrementare le vendite grazie ai social, sempre aggiornati su ogni novità. Grazie ai suoi manuali, corsi, coaching e Vendere Academy, oggi intende farlo formalmente ai suoi più di 1.600 alunni.

Perché è fondamentale sapere di più del neuromarketing?

La maggior parte dei consumatori prende delle decisioni d’acquisto in maniera inconsapevole, ma fino ad un certo punto. Tutto ciò che compriamo è frutto di meccanismi e scelte pilotate, anche se non sappiamo bene il perché. Ecco, allora, che appare fondamentale conoscere – soprattutto per chi intende spingere il proprio prodotto sul web – in che modo funzionano le emozioni degli utenti. Nonché come colpire nel segno del neuromarketing e capire non come avere un’ottima offerta, ma come venderla al meglio. A tal proposito, la founder di Mio Cugino ADV dichiara:

Utilizzare strumenti di neuromarketing e storytelling, offre l’opportunità di raggiungere un grande numero di persone, tutte potenzialmente interessate, lavorando tramite la vetrina dei social network, sui potenziali desideri inespressi. Per questo ogni giorno insegno come farsi scegliere, senza mai dimenticare che non sono le vanity metrics a convertire gli utenti in clienti, bensì la capacità di prendersi cura dei sogni e dei bisogni delle persone.

Ecco di seguito, allora, alcuni dei consigli che potrebbero risultare efficaci per riuscire a fare la differenza sul web, attraverso le tecniche del neuromarketing.

Parlando di operazioni sul web, dunque, sarebbe meglio evitare di usare strumenti di comunicazione offline. Oltre ad essere, per certi versi obsoleti, alcuni sono anche molto dispendiosi. I social, al contrario, offrono l’opportunità di raggiungere un grande numero di persone, tutte potenzialmente interessate al prodotto o servizio di riferimento, senza costi esosi e spesso anche senza alcun investimento.

Il neuromarketing studia il mondo del marketing e quello della sfera emotiva, quindi, i contenuti da proporre dovrebbero a loro volta basarsi sulle emozioni. La regola aurea è: non deve piacere a chi vende, ma a chi compra. Necessario è, infatti, conoscere al meglio il consumatore ideale e proporre contenuti in linea con il suo comportamento e stile di vita.

Viviamo nel boom delle informazioni video, un formato che aumenta il coinvolgimento dell’utente e fa breccia sulle nostre emozioni. Inoltre, è un tipo di comunicazione che punta a mettere in moto più sensi possibili, ecco perché il video è il formato ideale in ambito neuromarketing.

Nel bombardamento continuo di informazioni di ogni genere, scegliere è complicato. Un contenuto si impone su un altro ad una velocità estrema. Quindi, spesso, ridurre l’offerta può rappresentare la strategia più efficace da intraprendere. Al fine di evitare il sovraccarico decisionale e permettere di scegliere con più tranquillità e consapevolezza.

Ne consegue che scarsità batte quantità, ma non qualità. Più una cosa ha poche disponibilità e più diventa improvvisamente desiderata. Non è frutto di una scienza astratta, è solo neuromarketing.

 

Giulia Grasso