Ricostruzione di Medicina di Gustav Klimt Credits: lostpaintings.net

I capolavori perduti dell’arte tra misteri e incuria

Incuria e scarso rispetto da parte dell’uomo, catastrofi naturali, accidentali o meno, guerre e furti mai risolti. Sono queste le principali cause della perdita di opere d’arte e architettoniche, beni culturali dal valore immenso, di cui i nostri occhi e la nostra curiosità sono stati privati per sempre. A queste cause si intrecciano misteri e leggende che rendono questo patrimonio perduto protagonista di storie incredibili degne di essere narrate in un thriller di Dan Brown.

 

 Il ritratto di Winston Churchill di Graham Sutherland

Nel 1954, in occasione dell’ottantesimo compleanno del primo ministro Churchill, le due Camere del Parlamento britannico commissionarono un suo ritratto da porgli in dono. Scelsero come artefice il pittore modernista Graham Sutherland, noto per la sua capacità di dare forma ai grovigli interiori e caratteriali del soggetto protagonista dei suoi ritratti. I rapporti tra Churchill e l’artista si rivelarono da subito complessi, in quanto quest’ultimo si rifiutò di mostrare il lavoro in corso d’opera. Una volta concluso, Churchill rimase sconvolto dal crudo realismo di quel ritratto. Accettò di presidiare alla cerimonia solamente come forma di rispetto nei confronti del Parlamento.

Ritratto di Winston Churchill di Sutherland
Credits: lostpaintings.net

Un anno dopo, il quadro sparì. Chi fu la mandante del furto? Lady Churchill, che evidentemente non aveva ancora mandato giù il rospo di quel colpo basso inferto al marito dall’artista. Una registrazione scoperta di recente mostra la segretaria della signora che preleva il quadro nel cuore della notte. Esso venne poi portato nella casa di campagna della famiglia, dove fu bruciato sotto la supervisione della signora Churchill.

Medicina di Gustav Klimt

Parte della serie di dipinti realizzati dal pittore viennese per l’Università di Vienne, questa pala, dedicata alla scienza medica. Nel 1901, il quadro appena terminato venne rifiutato perché considerato pornografico ed offensivo in quanto raffigurava una donna incinta nuda. Il dipinto era conservato a Immendorf, un castello nel nord di Vienna, dove il 7 maggio 1946 penetrano le SS naziste e appiccarono un disastroso incendio. Però, prima di mandare tutto in fiamme, compreso il prezioso dipinto, i capi delle SS trascorsero una notte animata da orge, proprio sotto gli occhi di quel quadro da sempre considerato amorale.

Ricostruzione di Medicina di Gustav Klimt
Credits: lostpaintings.net

Palazzo Bartolini

Nel pieno centro di un paesino in provincia di Pesaro Urbino, nelle Marche, si erge questo palazzo di origine quattrocentesca. Dimora di una nobile famiglia fino a circa venti anni fa, da allora abbandonata a sé stessa e considerata uno dei palazzi abbandonati più belli d’Italia. Tendaggi ancora intatti, abiti appesi negli armadi o addirittura ancora stesi ai fili e libri negli scaffali. Il tutto, però, in un triste stato di abbandono e di deterioramento. Affreschi ai soffitti e alle pareti, mobili d’artigianato e uno stupendo pianoforte a coda: opere abbandonate che, senza cure, finiranno ben presto nell’oblio. (Su Youtube trovate un video girato da chi è riuscito ad entrare nel palazzo.)

Palazzo Bartolini
Credits: ascosilasciti.com

I cittadini che quotidianamente sfiorano quel luogo, senza prestargli alcuna attenzione, dicono che lì abitasse una signora, la quale dopo aver perso suo figlio riempì le pareti della casa con sue immagini. Dopo la morte di questa la dimora rimase inabitata, ma alcuni narrano del ritorno di un erede, che trascorse qui un periodo. Nessuno, però, ha la certezza di nulla, ma quel luogo ha sicuramente una storia da raccontare, che sarebbe bene recuperare il prima possibile.

Ci sono poi vicende di opere rubate e mai più ritrovate, come se fossero scomparse nel nulla, dematerializzate. A questa categoria appartengono Myrto di Tamara de Lempicka, in cui si ritrae assieme alla sua amante, scomparso in Francia durante l’assedio nazista, e Concerto a tre di Johannes Vermeer. Quest’ultimo è tra le opere più ricercate dall’FBI. Un autore misterioso di cui si conosce davvero poco e un’opera questa altrettanto enigmatica. Un quadro all’interno di questo quadro raffigurerebbe un bordello, ma questo apparentemente non c’entra nulla con il furto, avvenuto nel 1990. Due uomini travestiti da poliziotti che si infiltrarono nel museo di Boston dove molte opere e manoscritti di Vermeer erano custoditi. Sembra che il colpo sia stato opera della criminalità organizzata di Boston, ma in ogni caso del dipinto non se n’è avuta più alcuna traccia.

Misteri che probabilmente rimarranno irrisolti per sempre. Bellezze di cui l’uomo continuerà a non curarsi. Dovremmo solo capire che prendercene cura è un regalo che faremmo a noi stessi.

Giulia Storani