“Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”: cosa c’è da sapere prima della visione

Il terzo atto della saga del maghetto è “Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban” distribuito nel 2004 e diretto da Alfonso Cuaròn.

Non è facile essere un’estimatrice dell’opera omnia della Rowling e mantenere un distacco critico, soprattutto riguardo questo terzo film. Prima di tutto va sottolineato il cambio di regia, Chris Columbus viene sostituito dal messicano Cuaròn, e, considerato come il regista pioniere di Harry Potter avesse ridotto la versione cinematografica del secondo libro, Harry Potter e La Camera dei Segreti, non poteva che essere tutto da guadagnare.

Il terzo capitolo della saga del maghetto inglese, creata da J.K. Rowling, è stato il primo a uscire in contemporanea mondiale il 04 Giungo del 2004. L’attesa crescente si è sempre amplificata di anno in anno. Le stesse trasposizioni cinematografiche hanno aumentato il numero di lettori, che non si sono limitati a leggere le avventure di Harry Potter, ma sono diventati dei veri e propri fan.

È bizzarro come questo, tra quelli finora usciti, sia considerato, dai profani delle pagine della Rowling, il film più bello. Anche chi scrive lo riteneva quello confezionato meglio. Questo, si ripete, per chi non avesse ancora letto il libro. Dopo la lettura di Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban subentra una totale delusione, per la mancanza di rispetto nei confronti dell’opera letteraria. Lo sceneggiatore, nuovamente Steve Kloves, ha privato, ingiustamente, uno dei capitoli di Harry Potter più ricchi, più divertenti e impregnati di concetti come l’amicizia, la fedeltà, la giustizia, l’onore, rendendolo banale, non mettendo in luce e esaltando come si conviene eroi come Lunastorta, Felpato e Ramoso.

Ma ritornando alla sceneggiatura in sé,  sempre poco fruibile per un pubblico di non avvezzi al mondo magico della scrittrice inglese, Cuaròn ha saputo procedere definendo meglio la maturità dei protagonisti, conferendo maggior realismo alle sfumature dei ragazzi ormai adolescenti, che indossano per lo più abiti comuni e non toghe e mantelli. HarryRon e Hermione, anche se psicologicamente condensati in pochi spazi dedicati a loro, riescono a dimostrare la loro crescita, non solo fisica, ma anche mentale, allo spettatore.

La pellicola è abbellita dagli effetti speciali, che ne costituiscono anche il punto di forza. La trama si snoda in atmosfere più dark. Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban è lo spartiacque della saga, il giro di boa dopo il quale tutto si tinteggerà di gotico e misterioso.

Lo spettatore, se riuscirà a non smarrirsi dietro espressioni quali Azkaban, dissennatori, patroni, giratempo, mappa del malandrino, apprenderà qualche informazione maggiore sul passato di Harry Potter, soprattutto sulla vita e morte dei suoi genitori.

Tra le novità del cast, arriva Emma Thompson, nel ruolo della professoressa Cooman (si narra che abbia accettato il ruolo su insistenza della figlia, fan di Harry Potter); Michael Gambon ha ottenuto la parte di Silente, a seguito della scomparsa di Richard Harris; mentre il ruolo centrale di Sirius Black è stato rivestito da Gary Oldman.

redazione