Grazie Sanremo per averci dato queste 5 canzoni

A cura di Benito Dell’Aquila e Giulia Grasso

Tra meno di 4 giorni partirà il 72° Festival di Sanremo e tutto ormai gravita intorno alla kermesse. L’atmosfera si fa ogni giorno più carica e l’attesa di ascoltare le 25 canzoni che gareggeranno, cresce ogni giorno che passa.

Sanremo è Sanremo e non possiamo che tendere gli orecchi a ciò che il festival della musica italiana lancerà o ha lanciato nel tempo. Quindi nessuna novità musicale per questa settimana, chi oserebbe un atto così tracotante da rilasciare un proprio singolo qualche giorno prima della più importante competizione italiana?

E’ dunque doveroso scandagliare 72 anni di musica italiana e proporre le 5 canzoni più belle di Sanremo e per cui ringraziare e per capire cos’è stato Sanremo.
Immaginiamo per assurdo cosa sarebbe successo e chi avrebbe mai potuto vincere un’edizione con questi artisti e le proprie canzoni.

Vasco Rossi – Vita Spericolata 

Colonna sonora di chiunque. La storia stessa di Vita Spericolata di Vasco Rossi è l’emblema di come nella vita tutto sia imprevedibile. La canzone si piazzò al penultimo posto durante la kermesse, ma si è incastonata nella storia diventando una delle canzoni più celebri di Vasco e dell’intero panorama della musica italiana.

Giorgia – Come Saprei

La dichiarazione d’amore più bella che sia mai stata scritta. Se è vero che il Festival di Sanremo ha sempre cantato l’amore, nessuno ci è riuscito come Giorgia. Il testo è un crescente di note che dal quasi sussurrate giungono alla fine della canzone, esplodendo d’intensità nel momento più vivo e potente dell’intero brano. Come saprei portò alla vittoria Giorgia nel 1995 ed è uno di quei casi in cui si può affermare che il merito era sotto l’occhio di tutti.

Mia Martini – E non finisce mica il cielo 

E’ considerato uno dei capolavori della Martini, che da esordiente porto al Festival del 1982. La canzone ci racconta di una storia d’amore finita e anche se la sofferenza è immensa e la mancanza della persona amata è inconsolabile, in fondo la vita continua come sempre e non finisce mica il cielo. La canzone non raggiunse nemmeno il podio.

Anna Oxa – Quando nasce un amore

Altra voce intramontabile è quella di Anna Oxa. Iconica in ogni sua esibizione e apparizione e dai testi eleganti e perfetti. Quando nasce un amore è tra le più belle poesie sul tema dell’amore. Il testo è universale e da voce ai sentimenti del cuore, i più profondi e incondizionati. Questo brano si è classificato al settimo posto nell’edizione del 1988 ed oggi appare impossibile eguagliare la forza di questo brano nel descrivere cos’è l’amore.

Fiorella Mannoia – Quello che le donne non dicono

E’ sicuramente una delle canzoni più celebri della Mannoia e della musica italiana. Un brano scritto da Ruggeri, in cui è riuscito a descrivere l’immensa forza delle donne. La voce della Mannoia e la sua vicinanza al mondo dei diritti sociali ha saputo ben imprimersi sul testo, diventando un vero e proprio manifesto. Come può non rientrare tra le 10 canzoni più belle di Sanremo?

Se si dovesse scegliere un unico aggettivo per definire tutte queste canzoni sarebbe di sicuro “immortale”, perché sono brani che non tramontano davvero mai.

Apple music, tra l’altro, ha reso disponibile una sezione speciale dedicata al Festival di Sanremo e le playlist dal titolo “Il mio Sanremo” curate da Andrea Bocelli, Cesare Cremonini e Marco Mengoni.

Un’iniziativa nata per celebrare il Festival della canzone italiana proponendo un’offerta che considera tanto i brani storici di Sanremo quanto quelli dei vincitori. E poi una novità: le canzoni d’amore sanremesi. Le tre playlist curate da tre importanti artisti della musica italiana anticipano tanto il Festival, quanto la loro presenza all’Ariston in qualità di super ospiti.

Il Sanremo di Bocelli è un percorso che attraversa 15 tracce da “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini a “Spalle al muro” di Renato Zero. Per il tenore non si tratta solo di musica, ma di un viaggio tra ricordi intimi personali:

Mentre cantavo “Con te partirò” nasceva il mio primogenito, Amos. In anni più recenti ho calcato la stessa ribalta, accompagnato al pianoforte proprio da Amos, all’epoca diciottenne; nel 2019 ho poi duettato con mio figlio Matteo. Cantare a Sanremo ha sempre il buon sapore del fare musica in famiglia, tra persone amiche.

Cesare Cremonini, commenta ogni sua singola scelta con un pensiero ed un ricordo di quelle canzoni che gli hanno lasciato un forte insegnamento: tra la leggerezza della vita di “Nel blu dipinto di blu” e la lungimiranza di “Un’avventura” : “già rivoluzionari e proiettati in avanti, Lucio Battisti e Mogol vedevano il futuro senza rinunciare alle emozioni che appartengono a tutti”.

Marco Mengoni, il suo Sanremo tra classici intramontabili e pop music. Sintesi perfetta dello stile del cantante italiano, capace di unire insieme la fragilità emotiva di “Come foglie” di Malika Ayane e la disinvoltura della provocatoria “Musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino. Le sue parole:

Fare questa playlist è stato come fare un viaggio nella memoria. Ad ognuna mi lega un ricordo indelebile, un’emozione incredibile. Come se fosse ieri, come se fosse domani. Buon Sanremo a tutti”.