Gli italiani amano l’inglese ma non sanno parlarlo: ecco il Metodo Toddler

Gli italiani?

Sono innamorati della lingua inglese ma non sanno parlarla. 

È quanto emerge da un’inchiesta del Financial Times, che in un reportage ha incoronato il nostro Paese come “campione del mondo di fake english”. 

A confermarlo è anche un sondaggio dell’Indice di conoscenza dell’inglese (EF English Proficiency Index), che posiziona l’Italia tra gli ultimi posti in Europa.

Ciononostante, tra gaffe famose in ambito politico e un livello generale che non supera il B1 (ovvero una conoscenza intermedia), la passione rimane immutata: secondo lo studioso Manuel Carrera Diaz, infatti, “l’italiano è la lingua europea che accoglie gli anglicismi in misura più ampia e con minore remore di qualsiasi altra lingua europea”.

In altre parole, l’inglese ci piace, ma non sappiamo da dove iniziare per parlarlo. 

E se le principali sfide nell’apprendimento riguardano grammatica, vocabolario e capacità di esprimersi e comprendere la lingua parlata, a essere errata potrebbe essere l’intera impostazione generale con cui in Italia si approccia la lingua inglese.

Noi di Social Up abbiamo intervistato Fabio Maccagnan, poliglotta e ideatore del Metodo Toddler, il programma di apprendimento dell’inglese che sfrutta metodologie che ricalcano l’apprendimento intuitivo e veloce dei bambini

Fabio Maccagnan – ideatore del Metodo Toddler

1) Quali sono gli errori più comuni degli italiani nell’apprendimento dell’inglese?

Gli italiani commettono numerosi errori e credono a molti falsi miti quando affrontano l’inglese.
Eccone 3: 

  1. Studio della grammatica
    La grammatica non serve per imparare l’inglese, ma per perfezionarlo. Da bambini, abbiamo imparato l’italiano attraverso la conversazione e la correzione nella vita quotidiana, mentre la grammatica è arrivata in seguito, intorno ai 5 o 6 anni.
  2. Guardare film o serie con sottotitoli
    L’utilizzo dei sottotitoli presenta problemi: non puoi distogliere lo sguardo da essi durante il film, quindi impari poco o niente, e ti porta a un apprendimento passivo che limita la tua crescita linguistica.
  3. Credere nell’esistenza dei “negati”

Non esistono “negati” nell’apprendimento dell’inglese, ma solo un metodo giusto e uno sbagliato per impararlo.

 2) Come nasce il metodo Toddler e perché?

Fabio, creatore del metodo Toddler, è un autodidatta diventato poliglotta che ha sviluppato un approccio innovativo per l’apprendimento delle lingue, ispirato all’apprendimento naturale dei bambini. 

Superando le difficoltà personali nell’apprendere l’inglese, Fabio ha condiviso le sue tecniche tramite YouTube, promuovendo un metodo intuitivo che riduce l’enfasi sulla grammatica teorica. 

Il suo metodo si basa su ricerche scientifiche e ha guadagnato popolarità per la sua semplicità ed efficacia nell’insegnamento dell’inglese.

3) E’ un metodo applicabile anche ad altre lingue? Perchè?

Sì, il “Metodo Toddler” è un approccio che può essere applicato con successo a qualsiasi lingua. 

La scienza ha dimostrato l’esistenza di principi universali nell’apprendimento delle lingue straniere, i quali sono validi per tutte le lingue. 

I bambini acquisiscono queste lingue in modo naturale, applicando inconsapevolmente i principi alla base del Metodo Toddler. Quindi, è la comprensione e l’applicazione di tali principi, e non l’età in sé, che consente loro di assimilare rapidamente qualsiasi lingua straniera.

4) Quali sono gli obiettivi futuri di Metodo Toddler?

I nostri obiettivi futuri includono la trasformazione dell’apprendimento linguistico attraverso un metodo innovativo e rivoluzionario e la creazione di un’esperienza unica e personalizzata. 

Vogliamo ampliare gli orizzonti dell’Italia (insegnando anche altre lingue) e insegnare l’inglese anche nel mercato spagnolo, (Spagna e Sudamerica) collegando così diverse culture.

La nostra visione è andare oltre la semplice istruzione linguistica e diventare un simbolo di connessione e opportunità attraverso le lingue.

redazione