Gazzelle a Catania: il Post Punk salva i cuori ed emoziona anime

Reduce dal sold out al Forum di Assago di Milano, ieri Gazzelle ha fatto tappa a Catania con il suo “Post Punk Tour”.
In un PalaCatania gremito di gente dato che, numeri alla mano, pare che per poco non si sia toccato il sold out, Gazzelle ha regalato al suo pubblico un concerto per qualità, progettazione e struttura elevato.

Nulla a che vedere con il precedente concerto catanese di giugno organizzato in Villa Bellini. Nel “Post Punk Tour”, ci sono novità e sorprese che raccontano meglio l’uomo e l’artista Gazzelle.

Il palco interamente nero è a due livelli. Il piano superiore è lasciato alla band mentre Gazzelle occupa in solitario il restante palco come a voler dare centralità alla sua musica e alle storie presenti dentro ogni canzone.
La band è quella di sempre ossia quella che sin dal 2013 accompagna Gazzelle ad ogni live composta da Claudio Bruno (chitarrista), Valerio Smordoni (tastierista), Claudio La Guardia (batterista) e Gabriele Roia (bassista). Si è allargata  solo al quartetto d’archi, presente già ai precedenti tour.

Inoltre, un lavoro più dettagliato e più ricercato è stato fatto a livello di grafica e di visual per i vari schermi e a livello di luci.

Il “Post Punk Tour”, quindi, già solo per questi elementi ha in sé la forza di fare sul serio. In fatto di emozioni, cuore e malinconia, è il cantante romano che ci mette tutto.

Gazzelle si è presentato sul palco in casacca rosa ed i suoi inseparabili occhiali da sole neri. Ha aperto il concerto con “Scintille”, eseguita chitarra e voce, ed intonata da tutto il pubblico presente che da subito gli ha mostrato affetto e calore, perdurato per tutte le quasi due ore di esibizione.
Non sono mancati i più grandi successi del cantante che gli hanno garantito di scalare classifiche e di raggiungere la popolarità come “Sayonara”, “Meglio così”, “Polynesia” e “Punk”.
Il concerto ha raggiunto il suo massimo con i fan commossi e con le voci all’unisono sulle note di “Sbatti”, “Nero”, “Smpp” e “Sopra”.

Lo spettacolo è stato ulteriormente impreziosito con il medley “Stelle filanti/Greta/Martelli” per il quale Gazzelle ha riarrangiato le canzoni in una versione classica accompagnato sul palco dal quartetto di archi.

Suggestiva e altamente emozionante la performance di “Coprimi le spalle”, canzone che lo stesso Gazzelle ha ammesso di aver voluto inserire nell’album “Punk” perché piace tanto a mamma.
Su “Quella te” tante torce degli smartphone sono diventate piccole lucciole che hanno creato la magia necessaria per un brano che sa di amaro e di occasioni sfumate.
Il Post Punk è stato presente più che mai con i quattro nuovi brani di Gazzelle ossia “Polynesia”, “Settembre”, “Vita paranoia” e “Una canzone che non so”.

Tra un “Ciao regà!”, uno scambio di battute tra i ragazzi nelle prime file, lancio di striscioni, reggiseni e accendini, Gazzelle ha chiuso il concerto con la sua “Tutta la vita” intonando insieme al pubblico in delirio “Noi stiamo bene anche soli”.

Gli stream, i sold out e gli apprezzamenti da artisti con esperienza longeva non lasciano scampo ad un’unica certezza: Gazzelle è più di un cantante della scena musicale indie italiana.
Gazzelle ha inventato il modo di parlare della generazione dei trentenni a cui appartiene senza fronzoli, scrivendo come se descrivesse istantanee per fissare dei momenti. Non è uno dei tanti, ma tocca il cuore di chiunque lo ascolti.

La performance nel concerto al PalaCatania ha dimostrato quanto Gazzelle sia cresciuto in tenuta di palco e in presenza scenica. Ha rivelato come stia lavorando sulla sua conclamata timidezza, provando a dialogare con il pubblico, chiedendo loro presenza e coinvolgimento.
Il concerto ha anche dato a Gazzelle la consapevolezza che la sua musica è apprezzata e vissuta. I momenti di emozione del cantante romano sono stati tangibili, soprattutto perché in molte occasioni, lui doveva lasciar cantare il pubblico.
Gazzelle, al secolo Flavio Pardini, è stato incredibile a Catania.
Altro che indie, altro che tutte le chiacchiere vuote. Gazzelle ha imposto il suo stile e qui siamo pronti per triplicare!
W GAZZELLE!

Sandy Sciuto