Con Garden Sharing potrai affittare ai campeggiatori il tuo giardino

Abbiamo parlato di tutto ciò che si potesse condividere permettendo a chi detiene il bene di farlo fruttare nel caso non venga utilizzato e a chi ha un bisogno temporaneo di poterlo affittare: dalla stanza all’auto. Così la sharing economy ha toccato tutti i lati dei trasporti e degli alloggi, ma sicuramente non avevate sentito parlare di Garden sharing.

Sulla falsariga del predecessore francese Gamping arriva Garden Sharing, una piattaforma italiana che permette a chi cerca una piazzola di sosta per il proprio camper, la propria tenda oppure un semplice giaciglio nel verde, di poter usufruire degli spazi privati messi a disposizione dai privati. Si può leggere nel sito che gli utenti “possono cercare uno spazio impostando la località, vedere le immagini e le descrizioni inserite dal proprietario dello spazio, valutare in base ai servizi offerti e alle attività presenti in prossimità dell’area e prenotare la propria piazzola“.

I Gardensharer, ovvero coloro che affittano il proprio giardino “possono pubblicare spazi come un giardino o un terreno di loro proprietà o uno spazio con sistemazione già pronta al prezzo che preferiscono”.

Ma quali spazi si possono trovare disponibili? 

Ciò che si può affittare va da un semplice spazio libero ad una sistemazione già pronta per il soggiorno: una casetta sull’albero, un camper parcheggiato e inutilizzato in giardino, o anche una semplice tenda, con servizi che vanno in base alla disponibilità del privato.

L’iscrizione è gratuita sia per i Gardensharer che per gli ospiti e l’acquisto si effettua online tramite paypal o carta di credito.

All’interno del portale è inoltre possibile consultare la sezioneBlog” nella quale troverete dei post nei quali si descrivono i luoghi che è possibile visitare con questo sistema, scritti generalmente dai Garden sharing.

Questo “Airbnb dei giardini” nasce non solo per venire incontro alle esigenze economiche delle persone ma anche per creare un contatto sincero tra queste, sicuramente anch’esse amanti della natura, e mettersi in contatto con nuove persone e nuove storie. Questa economia della condivisione spinge sempre più a condividere momenti di vita per mezzo degli spazi, e questo fa riflettere.

Aurora Erbì