Food Trend 2020: arriva il vino arancione completamente organico

Un alcolico color del tramonto sul mare mentre passiamo le nostre ferie in qualche meta paradisiaca? Se la seconda parte di questa frase potrebbe essere tratta da qualsiasi sogno utopico, per la prima siamo sicuri che esista veramente. Un vino arancione completamente naturale ed organico è pronto ad imbandire le nostre tavole e, perché no, anche le nostre pance!

La verità è che però questo vino non è uno strano alcolico tirato fuori da chissà dove, come nei casi del vino blu o di quello verde di cui vi abbiamo già parlato. La storia di questo vino arancione deve la sua nascita addirittura a millenni or sono e, stavolta, la sua creazione non ha nulla di strano.

Nasce nelle terre caucasiche e la sua produzione deriva dall’impiego di uve bianche, le quali vengono vinificate seguendo lo stesso iter che si esegue per il vino rosso.

“Concretamente, l’operazione consiste nel far fermentare delle uve bianche con le loro parti solide, ovvero la pelle e a volte anche i graspi”, spiega Pierre Citerne, membro del comitato di degustazione de La Revue du vin de France. “La struttura del vino arancione è la risultante di un’unione tannica e minerale, a metà strada tra il vino bianco e quello rosso”. Oggi viene realizzato ed esportato in tutto il mondo dal Nord d’Italia, Francia e Slovenia.

Un vino dalla bassa acidità a cui vengono ricollegate note di testa, cuore e fondo agli agrumi e ad un sentore tostato. Facilmente bevibile per la sua freschezza, lo si può tranquillamente abbinare a qualsiasi portata.

L’opposizione

Negli ultimi anni, però, ha preso piede una vera e propria protesta contro questa tipologia di alcolico che viene barbaricamente chiamato “vino arancione“. Difatti, visto la sua nascita più che pluri-millenaria e la sua produzione più che normale, è decisamente errato chiamarlo così. Si tratta infatti di un vino semplicemente lasciato macerare nelle botti con gli acini d’uva, la cui esistenza si era persa nel tempo. Questa tecnica porta il nome di “macerazione pellicolare” e nella pratica si realizza un vino bianco utilizzando gli stessi passaggi di produzione di un vino rosso. È davvero molto semplice ed intuitivo: il nettare delle uve, lasciato a contatto con le bucce delle stesse, tende ad assorbirne il colore, tingendosi così di arancione. Insomma è un vino che ha il colore dell’oro ma che, nonostante la sua derivazione da uva bianca, possiede il carattere e la complessità dei vini rossi.

Pregi e difetti

Se da una parte questa qualità di vini è ben nota per la longevità che li contraddistingue, dall’altra parte questa vera e propria aurea di moda che li accompagna, fa si che vengano utilizzate qualità di uve non idonee per la loro produzione. Questa pecca fa si che i vini perdano le caratteristiche aromatiche e organolettiche che invece dovrebbero contraddistinguerli.

Provare per credere

A questo punto non vi resta altro che riuscirne a reperire una bottiglia e assaggiarlo per poterne trarre un vostro parere personale. Noi non vediamo l’ora di poterlo fare!

Alessia Cavallaro