Food photography: ecco i consigli del food hunter del Prosciutto di San Daniele

Quando si parla di food photography il riferimento è a una vera e propria forma di “arte moderna”, che punta a mettere in risalto tratti iconici e colori di un piatto suscitando in chi osserva l’irrefrenabile desiderio di assaggiarlo. 

La food photography (o fotografia alimentare) è una professione in piena regola, una specializzazione del genere still life che consiste nell’immortalare cibi e bevande a scopo artistico o pubblicitario. Naturalmente il primo elemento che fa la differenza è il soggetto: quando si tratta di esaltare il gusto e i tratti caratterizzanti di un must del Made in Italy come il Prosciutto di San Daniele la strada si presenta più in discesa. 

Ogni dettaglio deve essere studiato per creare il contesto perfetto

Per fare uno scatto secondo le regole della food photography ogni dettaglio deve essere curato al massimo: niente può finire lasciato al caso o dimenticato. Affinché la foto raggiunga il suo obiettivo, ovvero far venire l’acquolina in bocca a chi osserva, bisogna studiare il tavolo che farà da sfondo alla composizione, ma anche il contesto (tipo di ambiente, luci e colori) all’interno del quale il piatto verrà presentato. 

Vediamo insieme al Prosciutto di San Daniele le regole di base della food photography: ad accompagnarci troveremo un esperto del settore come il blogger e food photographer Alessandro Zaccaro (FancyFactory). Con uno stile originale e con molta precisione per i dettagli, Alessandro si occupa di realizzare contenuti digitali dedicati al food che condivide sul suo blog FancyFactory e sui social network. Dalla sua esperienza come food hunter per il Prosciutto di San Daniele, ci svelerà tutti i consigli utili per realizzare degli scatti perfetti.

Luci e ombre si intrecciano con un perfetto equilibrio di elementi

Per prima cosa bisogna sottolineare un aspetto, ovvero l’importanza di conoscere le regole base della fotografia così da organizzare il lavoro al meglio e in totale padronanza degli strumenti. Oltre alle skills di base, è importante sperimentare direttamente sul campo: è solo con l’esperienza che è possibile affinare il proprio stile e imparare a gestire dettagli importanti come luci e ombre (senza dimenticare l’importanza della fase di editing in post-produzione).

Rendere un piatto di Prosciutto di San Daniele ancor più bello e invitante è questione di equilibrio di elementi. La regola aurea è semplice, ma importante: mai stravolgere l’aspetto del prodotto stesso, solo così il messaggio potrà essere veicolato (e recepito) in maniera chiara e diretta. Per lo stesso motivo sarà importante non maneggiarlo troppo, affinché conservi il suo originale aspetto.

Fondali, temperature e oggetti di scena

Tra gli elementi che non si possono tralasciare vi sono in primis i props (sono gli ‘oggetti di scena’ come piatti, posate e bicchieri) ma anche fondali e luci. L’illuminazione (più calda o più fredda) e il gioco di ombre vi permetteranno di creare la giusta ambientazione, mentre la cura nella scelta dei props (posate, stoviglie, tovaglie ecc) darà un tocco personale allo scatto. Una volta deciso il mood della foto, scegliete gli elementi scenici da inserire nell’inquadratura: se volete ricreare un immaginario retrò, per esempio, il consiglio è utilizzare piatti e bicchieri vintage. Se volete dare alla foto un tocco contemporaneo, scegliete uno sfondo materico e oggetti minimal.

Il segreto è allestire il set inizialmente senza alcun cibo, per “provare” luci e styling: il prodotto viene dunque inserito nello scatto solo dopo essere giunti a un buon compromesso tra luci, ombre e props. 

La temperatura è un altro dei fattori chiave per realizzare il giusto scatto: una stanza in cui vi sia un eccessivo caldo, infatti, farà fuoriuscire determinati liquidi che – a colpo d’occhio – renderanno il prosciutto meno appetitoso. Quando si lavora con un alimento come il Prosciutto di San Daniele occorre inoltre trovarsi sempre in un luogo fresco. 

La presentazione servirà ad accattivare gli sguardi e, nel caso di questo prelibato prosciutto, l’ideale sarà creare dolci onde rosate da far dialogare con altri dettagli. Occorre poi mettere a fuoco colori primari, secondari e complementari con i quali giocare: la cromia è un fattore clou nella food photography. È possibile anche puntare tutto sull’impiego virtuoso di tinte monocromatiche, appartenenti alla medesima scala. 

Trovare il giusto mix di elementi è uno dei compiti più complessi per un food photographer, ma con la giusta pratica è possibile ottenere ottimi risultati.

redazione