Epidemia di morbillo in Italia: non un semplice raffreddore

L’epidemia di Morbillo in Italia conta già 1600 casi diffusi in 19 delle Regioni italiane

Dal 17 aprile 2017, come pubblicato dalla CNN, il Center for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda, ai viaggiatori americani in partenza per il Bel Paese di vaccinarsi contro il morbillo. Lungi dall’essere una banale preoccupazione materna, l’invito nasce dall’epidemia di morbillo attualmente in atto in Italia. Sebbene molti di noi siano ancora, erroneamente, abituati a considerarla come una comune malattia dell’infanzia, il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa che può avere conseguenze anche molto gravi, quando non mortali.

Mentre le Americhe giusto l’anno scorso sono state dichiarate libere dal morbillo, primi stati al mondo ad esserlo, l’Europa, e in particolare Italia e Romania, continuano a fare i conti con una malattia che potrebbe facilmente essere debellata con un’adeguata campagna vaccinale. Ma qual è l’attuale situazione in Italia? Dall’inizio del 2017 si sono contati più di 1600 casi di morbillo, diffusi un po’ per tutta la penisola. Il dato più impressionante riguarda l’ospedalizzazione di circa il 40% dei casi, cosa che implica un aggravamento sostanziale delle condizioni dei pazienti, tale da rendere necessarie cure specialistiche. Non solo: il numero attuale dei casi è già superiore a quelli registrati nell’anno precedente.

Il declino della copertura vaccinale

Lo sviluppo dell’epidemia ha una causa principale: la diminuzione progressiva del numero di vaccinazioni contro il morbillo nel nostro paese. Dal 2012 in poi sono sempre di più i genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli o di far somministrare loro la seconda dose del vaccino. Iniziamo ora a vedere le prime conseguenze di questa scelta infausta, ma il rischio è quello di andare incontro ad una recrudescenza di tutte quelle malattie che, fino ad oggi, avevamo tenuto a bada grazie alla vaccinazione. L’Italia, sebbene ci sia anche di peggio, non ha una felice reputazione in proposito. Possiede già, infatti, il record di mortalità per una delle malattie che potremmo definire più banali: il tetano.

Per quel che riguarda il morbillo, il tasso medio di vaccinazioni nel nostro paese si attesta intorno all’85%. Una buona percentuale, verrebbe da dire, ma non abbastanza buona. Per impedire al virus di circolare  e debellarlo definitivamente è necessaria una copertura vaccinale di almeno il 95%. In questo modo, considerato che il virus è in grado di riprodursi solo nell’uomo, esso non avrebbe più possibilità di minacciare la salute di nessuno.

Fino a quando non raggiungeremo questo risultato, dovremmo fare i conti con la triste realtà di un numero tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 casi, numeri inaccettabili per una malattia pressoché del tutto prevenibile.

Una malattia grave mascherata da semplice febbre

La condizione di benessere a cui il mondo Occidentale è abituato fa si che, fortunatamente, il morbillo abbia spesso un decorso benigno. In questi casi, i sintomi si limitano a quelli di un raffreddore che sfocia poi in una febbre molto alta accompagnata dalla caratteristica eruzione cutanea. In 10 giorni, per nulla piacevoli, la malattia fa il suo decorso e, se si è fortunati, quel che rimane è giusto una lieve desquamazione della pelle.

Nei casi in cui non si è così fortunati, però, come pazienti immunocompromessi – neonati o malnutriti, giusto per fare un esempio –  le complicazioni non tardano ad arrivare. Possono esserci ulteriori infezioni opportunistiche, che approfittano dello stato di debilitazione dell’individuo, fino ad infiammazioni del sistema nervoso centrale o encefaliti che, nei casi più gravi, conducono alla morte. Esiste, persino, il rischio di parto prematuro nei casi in cui il virus sia contratto dalla madre in gravidanza.

Cosa non meno importante: non esiste una cura per il morbillo e chiunque vi dica il contrario, sta approfittando della vostra buona fede. Qualsiasi farmaco o rimedio che possa esservi prescritto o suggerito non può far altro che curare i sintomi, come farebbe per un’influenza, ma non disturberà in alcun modo il virus nel suo lavoro ed il decorso della malattia.

Esiste, però, un vaccino che, se effettuato con entrambe le dosi, ha un’efficacia del 98-99% e può causare eventi avversi di grave entità in 1 caso su 1.000.000 di dosi, mentre l’infezione da morbillo può avere gravi complicazioni in 1 caso su 1000.

Alla luce di ciò, le motivazioni per non vaccinarsi rimangono veramente poche, ovvero quelle in cui il vaccino è sconsigliato dal vostro medico, solitamente in caso di immunodepressione, febbre o infezioni delle vie aeree. In tutti gli altri casi, proteggersi e prevenire è la cosa giusta da fare.

Silvia D'Amico