Dracula e la sua dimora, “Il Castello di Bran”

Portamento elegante, alto, magro, vestito completamente di nero. Egli è pallido, con un’ampia fronte e capelli bianchi, folti ma radi sulle tempie. Guance affilate, mento pronunciato, canini bianchi che sporgono dalle rosse labbra celate sotto i lunghi baffi, occhi iniettati da un color rosso sangue.

Questa descrizione vi ricorda qualcuno? Ebbene si, è proprio lui, ”Dracula”, il padre di tutti i vampiri, nato dalla fantasiosa penna di Bram Stoker. Proprio Dracula (ben lontano da tutti quei vampiri ”buoni” che simpatizzano e si innamorano addirittura degli umani), il mostro, rivive ancora oggi nell’immaginario comune di ognuno, divenendo un simbolo, attraversando secoli di storie spaventose. Se però il viso di Dracula si può solo immaginare, fantasticando sui dettagli più nascosti di questa misteriosa creatura, il luogo descritto da Stoker come la sua fastosa abitazione è invece reale e visitabile: si tratta del ”Castello di Bran”, in Transilvania (anche denominato ”Il castello del Conte Dracula”, per l’affinità con la storia di Stoker, appunto). Il castello di Bran è assolutamente atipico, già da una prima occhiata risulta essere un luogo misterioso ma al contempo affascinante, quasi ipnotico: questo è posto infatti su di un altissimo picco roccioso nel cuore della Transilvania, e fu proprio questo luogo ad ispirare la fantasia del brillante Stoker. Nel romanzo ”Dracula”, infatti, il castello viene descritto minuziosamente, nonostante sembra lo scrittore non visitò mai il castello, pare che lo stesso lo avesse ben chiaro, al momento della stesura del libro. Un passaggio del racconto, in particolare, descrive quella che pare proprio essere la fortezza in questione: “Sul bordo di un precipizio terrificante…Con una spaccatura profonda in cui vi è un abisso [con] fili d’argento, dove i fiumi si snodano in gole profonde”.

Nel libro vengono poi descritti passaggi segreti, stanze misteriose, un enorme libreria e scalinate infinte, in quello che sembra essere un intricato labirinto dal quale è difficile trovare via di scampo. La vera storia del castello di Bran, al di là dei racconti più spaventosi, è però molto particolare. Questo venne eretto nel 1211 dai cavalieri teutonici con l’intento di creare una fortezza lungo il confine tra la Transilvania e la Valacchia, che servisse appunto come protezione per eventuali attacchi esterni da parte dei nemici. Ecco spiegata dunque la posizione così sopraelevata del castello, che si erge su di un picco scosceso (non a caso il nome turco del castello è ”Gate”, cancello).

E’ noto, inoltre, che Dracula venne ispirato dall’immagine del terribile Vlad, ”l’Impalatore”. Nemmeno quest’ultimo ha vissuto nel castello (si racconta fu rinchiuso per due mesi nel 1462). Ecco dunque altre conferme e connessioni che riconducono l’ispirazione di Stoker al luogo dove egli decise di immortalare il Conte Dracula. La vera dimora di Vlad Tepes “l’Impalatore”, pare essere infatti ad oggi niente più che un rudere, visibile a Poienari, in Valacchia.

Ad ispirare Stoker fu dunque questa figura violenta e sanguinosa, insieme ad altre interessanti leggende: in Romania, nel passato, si credeva infatti all’esistenza di creature, spiriti diabolici (gli ”strigoi”) che di giorno conducevano una vita normale e di notte vagavano per i paesi e per le campagne cibandosi del sangue di animali e umani (questa leggenda nasceva dai contadini per spiegare le razzie di animali da allevamento, che la notte venivano attaccati nei loro recinti dalle volpi e dagli altri animali carnivori della zona in cerca di cibo). Ecco che Stoker ha fuso le credenze del tempo insieme a persone e luoghi realmente esistiti, unificando le due cose con vivida fantasia e creando uno dei romanzi più famosi di tutti i tempi: ”Dracula”.

Il castello di Bran, diviso rispettivamente su tre piani, divenne poi addirittura la dimora reale dei sovrani di Romania nel 1920. La fortezza riprende uno stile medioevale, con interni e soffitti a volta, porte classiche ad arco, corridoi stretti che paiono quasi non finire mai (come in una sorta di labirinto), un passaggio segreto ed una prigione (la stessa nella quale Vlad l’Impalatore venne rinchiuso per due mesi).

Ad oggi però, non è più possibile vedere il castello interamente per come era stato costruito in passato: nel XVII secolo, infatti, vennero effettuate una serie di modifiche architettoniche, durante il 1920-1930, altre modifiche furono apportate per  volere della Regina Maria di Romania (della quale il castello di Bran divenne residenza estiva). Venne così integrato uno stile barocco italiano-tedesco voluto dalla Regina, ma fu mantenuto anche uno stile rustico informale (visibile ad esempio nella cucina con stufa in ceramica e piastrelle, e nei mobili tipici della Transilvania del diciannovesimo secolo). Suggestiva è poi la torre cilindrica del castello, dalla quale Dracula, nel racconto di Stoker, scende strisciando sulle pareti quasi come una viscida lucertola.

La storia di Dracula e del suo suggestivo castello, quindi, non finisce mai di affascinare: chissà se, ancora oggi al calar del sole si possa intravedere l’ombra di un uomo che sembra riflettere la morte, il sangue, la passione ed i loro reciproci legami, in quell’atmosfera gotica e spettrale che terrorizza ed insieme seduce.