Cosa sono e a cosa servono convertitori da USB a seriale

Ormai la maggior parte dei notebook e dei computer possiede porte USB, che per certi versi sono diventate una sorta di standard. Una buona fetta delle periferiche oggi disponibili si collega al terminale tramite USB, o anche attraverso la rete wi-fi locale. Ma non è sempre così, permangono delle periferiche che si possono collegare solo tramite particolari porte, quelle che in passato erano sempre disponibili sui computer e sui notebook. Per questo tipo di dispositivi avere a disposizione un convertitore è necessario, pena l’impossibilità di utilizzarli.

Come funziona un convertitore
I convertitori sono, a vedersi, semplici cavetti con terminali differenti tra di loro. Un esempio di convertitore da USB a seriale è moxa uport 1150; per poter utilizzare una porta USB come fosse una seriale è necessario utilizzare un convertitore munito di microchip, che consente di utilizzare i dati provenienti da una porta seriale per immetterli nel terminale tramite una comune USB. Per farlo il connettore non connette semplicemente, ma nei fatti converte i dati ottenuti, installando sul terminale una porta seriale virtuale. In questo modo è possibile sfruttare dispositivi che non sono muniti di porte USB ma che vanno connessi tramite porta seriale.

Quando si usa
Nonostante il fatto che ormai una buona fetta di dispositivi e periferiche per il computer siano muniti di porte standard USB, se ne trovano ancora alcuni privi di questo tipo di porta, che possiedono le “vecchie” porte seriali. Si pensi ad esempio ad alcuni dispositivi ottici da utilizzare con i telescopi, anche di tipo amatoriale, o a tutta una serie di dispositivi che si utilizzano per la lettura dei codici a barre. Nei negozi si fa oggi un utilizzo massiccio di adattatori da USB a seriale, considerando anche il fatto che esistono diverse tipologie di porte seriali. Anche in ambito medico sono disponibili dispositivi muniti di porta seriale in uscita, che necessitano quindi di un convertitore per poterli utilizzare collegandoli a un computer o a un portatile.

Come scegliere l’adattatore
In alcuni casi gli adattatori sono “tutti uguali”; si pensi ad esempio agli adattatori tra porte USB standard e USB di tipo C: le connessioni offerte da questi adattatori sono sempre possibili, anche se vi possono essere delle piccole differenze a livello tecnico. Nel caso degli adattatori da USB a porta seriale le cose funzionano in modo leggermente diverso, visto che esistono varie tipologie di porte seriali, come abbiamo già accennato. Prima di acquistare un adattatore è quindi necessario verificare la sigla identificativa della porta seriale cui connettersi, che è solitamente indicata dalle lettere RS più un numero a 3 cifre. Con questo dato si possono poi trovare vari “modelli” di convertitore, tra i quali scegliere quello più adatto al caso.

Collegare un convertitore
Per l’utilizzatore di base i, collegamento è semplice: si connette la porta USB al computer e la porta seriale femmina al dispositivo. Ricordiamo però che all’accensione del terminale il convertitore creerà una porta seriale virtuale attraverso il sistema operativo. È quindi importante anche verificare che il convertitore che si sta acquistando sia compatibile con il sistema operativo che si utilizza sul terminale del negozio o del centro medico. 

redazione