L’aeroporto più green al mondo è alle Isole Galápagos

L’arcipelago delle Isole Galápagos, appartenenti all’Ecuador, sono da sempre un luogo ricchissimo di biodiversità ed ambienti incontaminati che hanno persino ispirato Charles Darwin nella stesura della sua teoria dell’evoluzione. Dopo numerosi sforzi da parte del governo locale per tutelare la zona contro le specie invasive e controllare adeguatamente le attività in grande espansione come la pesca e il turismo, nel 2010 le Isole Galápagos sono definitivamente uscite dalla lista dei siti a rischio dell’Unesco.

In una di queste isole, più precisamente in quella di Baltra, è stato recentemente costruito il Seymour Airport, un nuovo aeroporto ecosostenibile, realizzato per l’80% con materiali riciclati e alimentato dall’energia eolica e fotovoltaica. Si tratta anche del primo aeroporto al mondo ad aver ottenuto la certificazione LEED Gold, attestato che riconosce la sostenibilità dell’architettura e dell’edilizia. Il progetto è stato annunciato nel 2008, mentre la costruzione è stata avviata nel 2012; il nuovo terminal, costituito da tubi di acciaio riciclato prelevati da trivellazioni petrolifere in Amazzonia, si sviluppa su 6.000 metri quadrati e ha richiesto un investimento di poco più di 24 milioni di dollari. Il risultato finale è un complesso che utilizza tecnologie pulite e rinnovabili come i pannelli solari e fotovoltaici che rendono possibile l’abbattimento quasi totale dei consumi energetici e un impianto di dissalazione in modo da utilizzare l’acqua del mare, riducendo in maniera sensibile i consumi idrici.

[aerospacecue.it]

L’illuminazione naturale degli spazi interni è stata garantita attraverso vetrate e lucernari disposti opportunamente sulla copertura, accorgimento di fondamentale importanza in termini di risparmi energetici. La ventilazione è stata favorita dalle fessure in corrispondenza dei lucernari e da un sistema di areazione meccanica che si attiva solo se necessario grazie a degli appositi sensori. La scelta dei materiali da impiegare per la costruzione è stata condotta seguendo gli stessi soddisfacimenti degli standard ambientali; per ridurre al minimo l’impatto del loro trasporto, i materiali sono stati prelevati dalle aziende produttrici situate nelle vicinanze dell’aeroporto, alcuni sono stati estratti da cave locali, mentre in altri casi è stata impiegata direttamente la roccia vulcanica dell’isola.

Nonostante il ridotto impatto ambientale dell’aeroporto, non sono mancate le perplessità espresse dagli ambientalisti, preoccupati per il crescendo interesse nei confronti dell’arcipelago da parte dei visitatori. Come però spiegato anche da Jorge Rocillo, gestore tecnico e amministrativo dell’aeroporto di Baltra, la sostenibilità è la caratteristica principale di questo aeroporto; si tratta di un’infrastruttura in cui si bilancia la tecnologia con un adeguato livello di comodità per i passeggeri senza però inquinare l’ambiente. Secondo ECOGAL, la società che gestisce il terminal, la costruzione di questa nuova struttura ha preso in grande considerazione le caratteristiche del luogo e ha cercato di intervenire con un impatto minimo sull’ecosistema.

Giuseppe Forte