Siamo arrivati al giorno due del Core Festival, con un’intera programmazione dedicata al rap e hip hop italiani.
La giornata sul main stage si è aperta con un nome di altissimo livello, il rapper napoletano Luchè.
L’artista partenopeo ha infiammato la folla radunatasi in massa sottopalco, facendo anche ballare i più tranquilli presenti in terrazza a gustarsi il loro aperitivo.
Luchè ha deliziato i suoi fan con le sue canzoni più coinvolgenti, prima fra tutte Stamm Fort, singolo prodotto in collaborazione con Sfera Ebbasta.
Terminata la performance di Luchè, la folla si è spostata in massa al Circus Stage in attesa di Ketama 126.
Ketama, rapper romano fondatore della crew 126 (CXXVI), di cui fa parte anche Franco126, ha messo in scena una performance di altissimo livello, spostando il rap da Napoli a Roma.
La forte presenza di rap romano al Core Festival si è confermata con due ulteriori esibizioni di livello: quelle di Gemitaiz e Achille Lauro.
Gemitaiz è tornato su un palco dopo sei mesi di stop e lo ha fatto alla grande. Nella sua ora di concerto ha scaldato la folla del main stage, con i singoli di QCV vol.8 e del suo ultimo album Davide.
A sorpresa ha fatto il suo ingresso sul palco il collega e fraterno amico Madman, con cui si è esibito, per la prima volta in pubblico, cantando il singolo appena uscito Veleno 7.
Gemitaiz, ancora una volta, ha dimostrato di essere uno dei migliori a livello italiano, garantendosi e confermando un posto nell’Olimpo del rap italiano.
A seguire è stata la volta di Achille Lauro, fresco di esperienza sanremese e di pubblicazione del nuovo cd.
Il rapper romano ha fatto esplodere il Circus Stage, mettendo in scena i suoi grandi classici, ma anche gli ultimi arrivati come Rolls Royce e C’est la vie.
Il finale di serata è stato affidato ad un prezzo da novanta, uno degli artisti italiani più poliedrici e versatili degli ultimi anni: Salmo.
Il rapper sardo ha iniziato il suo concerto in modo molto “tranquillo”, sparando a mille la hit 90MIN, che ha letteralmente infuocato il pubblico del main stage.
Salmo ha confermato, ancora una volta, le sue doti da showman, da animale di palcoscenico, cantando i pezzi del l’ultimo album Playlist, rivisitati live in chiave rock-metal, insieme ai suoi grandi successi.
La ciliegina sulla torta, che ha reso la serata perfetta, è stato l’ingresso sul palco di Gemitaiz e Madman, cari alla Machete Crew di Salmo, con cui ha messo in scena l’ormai “vecchia” Killer Game.
E’ stata una serata pazzesca, piena di emozioni, che hanno investito tutti i presenti.
Si può dire che il live di Salmo si candida come migliore del festival, per la quantità di energia generata, ma stiamo a vedere, manca ancora l’ultimo giorno e alla fine si tireranno le somme. Stay tuned!
Si ringrazia il Core Festival per la concessione della foto in copertina.