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Come viaggiare ed essere eco-friendly

In pochi decenni, il viaggio si è trasformato da un lusso disponibile a solo poche famiglie a un hobby che riesce a permettersi anche la persona con uno stipendio discreto. Tutto ciò è stato possibile grazie alla moltiplicazione di compagnie aeree low-cost che rendono viaggi di breve durata più accessibili di una cena al ristorante. Tuttavia, è stata la natura a pagare il vero prezzo di questa accessibilità, infatti ogni volo comporta un danno ingente all’atmosfera con le sue emissioni di CO2 e gas serra.

Molti esperti consigliano di viaggiare in bus o treno per avere un minore impatto sull’ambiente e utilizzare i mezzi pubblici una volta sul posto. Questo, non solo viene consigliato per ridurre i costi, ma anche per conoscere la gente e le particolarità del luogo, sostenendo così l’economia locale. Nel caso non fosse possibile viaggiare con questi mezzi, si dovrebbero preferire voli senza scali perché le parti più inquinanti per emissioni di CO2 e gas serra sono quelle emesse in fase di decollo e atterraggio.

Il danno del turismo sulla natura però non si conclude qui. Infatti, la pressione dell’alto numero di persone nelle località più famose sta lentamente deteriorando il paesaggio o rendendo la situazione difficile per gli autoctoni. Ad esempio, in Australia l’arrivo di così tanti turisti ogni anno sta accelerando la rovina della barriera corallina mentre in Africa i lavori legati al turismo non vengono adeguatamente retribuiti.

Molti consigliano di evitare località super affollate di turisti come Venezia, Machu Picchu, Angkor Wat, Teotihuacan per evitare un’ulteriore degradazione. Nello stesso modo bisogna stare alla larga da navi da crociera, grandi resort o strutture sulla riva delle spiagge. Un consiglio che può sfuggire a molti è quello di mangiare come le persone del luogo, senza trascinarsi i classici pregiudizi di come una dieta equilibrata debba essere. Questo vuol dire anche comprare cibo dalle bancarelle gestite dalle persone del posto, in modo da contribuire al mercato locale.

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Per aiutare il pianeta è possibile anche attuare una serie di accorgimenti minori ma che possono davvero fare la differenza. L’esempio più classico è quello di viaggiare con una bottiglia d’acqua e una tazza riutilizzabili, una borsa per poter trasportare i propri acquisti senza acquistare sacchetti di plastica, una cannuccia in metallo e dei contenitori per gli avanzi di cibo. Un aiuto per l’ecosistema sarebbe anche quello di evitare di comprare souvenir di poco conto che verrebbero solo gettati nell’immondizia e preferire qualcosa di locale, non importato da lontano come la maggior parte dei souvenir nei negozi situati sulle vie principali delle città. Un’idea sarebbe quella di investire in qualche tipo di opera in tessuto o ceramica, ma anche in cibo come cioccolati particolari, oli, aceti, spezie.

I social media sono popolati da numerosi esempi di come viaggiare può non solo non danneggiare il pianeta, ma anche aiutarlo. GoEco è un’organizzazione che dà occasione alle persone di viaggiare e allo stesso tempo fare volontariato per aiutare il pianeta, definendolo “volonturismo”. My Green Trip, invece, gestisce persone che vogliono viaggiare ma allo stesso tempo ripulire il pianeta e ha raccolto partecipanti da tutto il mondo. Fred ricorda ancora come se fosse ieri la prima pulizia di gruppo di una spiaggia del Salvador, dove sono stati raccolti 10 sacchi da 100 litri in un’ora. Un’altra impresa simile è stata fatta dai fratelli Damien e Willie Benegas che, scalando il monte Everest per la decima volta, hanno ripulito centinaia di chili di rifiuti lasciati dagli altri alpinisti, i quali hanno tentato di riuscire nella loro stessa impresa.

I modi per viaggiare ed essere eco-friendly sono molti e di sicuro quelli appena elencati sono solo alcuni dei diversi accorgimenti che si possono adottare per essere rispettosi della natura. Basterebbe solo imparare a saper visitare tutti gli angoli del pianeta senza arrecargli danni, in modo che anche ai nostri pronipoti sarà concesso visitare le stesse bellezze.

Giuseppe Forte