“Catastrofe”, la nuova frontiera del teatro con Festival 20 30

Basta avere dai 20 ai 30 anni! Basta essere giovani! Basta avere voglia di fare qualcosa! E anche se non hai la voglia, non è importante. Puoi avere esperienza, ma puoi anche non averla, puoi non interessarti di politica, puoi stare sempre davanti al computer, puoi essere flessibile e puoi essere estremista.

Sono questi i requisiti richiesti al Festival 20 30, dove tutto quello che conta è portare sul palco scenico la tua esperienza, qualunque essa sia, a discapito di quello che dicono quelli che hanno il doppio dei tuoi anni.

Tutto nasce da un’idea di Nicola Borghesi, giovane attore e regista, ideatore di questa macchina innovativa che si propone di coinvolgere i giovani compresi tra i 20 e i 30 anni che vogliono portare in scena esibizioni rivolte soprattutto ai loro coetanei. Il tutto sul territorio bolognese e rigorosamente gratis.

“Il contouring perfetto”

Ormai giunti alla quarta edizione, i ragazzi del Festival 20 30 si sono messi in gioco a partire da venerdì 17 Novembre con “Homo ridens Bologna” ad apertura delle danze, per continuare Sabato 18 Novembre sempre alle 21.00 con “Il contouring perfetto”.

Nelle giornate di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 Novembre la scena è dedicata ad una delle due esperienze collaterali e innovative rispetto alle edizioni precedenti: “Lapsus Urbano-Rimozione Forzata”.

È un percorso itinerante all’interno della Bolognina, la periferia a Nord di Bologna, fornito di audioguide che sfrutta il paesaggio urbano come scenografia.

L’altro evento rivoluzionario è “Exit”, svoltosi domenica 19 novembre. Una narrazione di luoghi e persone che esce dal teatro per entrare nelle abitazioni degli stessi giovani. Installazioni e performance, si potrebbe dire, quasi a domicilio.

Come nasce questa folle idea? Dalla domanda sul perché a teatro si incontrino le solite signore di una certa età accompagnate dai loro cavalieri, mentre i soggetti più giovani scarseggiano a vista d’occhio.

Diceva Claudio Abbado che “la cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti”. E chi se non i ragazzi hanno bisogno di essere irrigati dalla cultura, dal teatro, dalla conoscenza? È facile continuare a criticarli senza offrire una possibilità diversa, qualcosa di nuovo e stimolante di cui nutrirsi. Finché non avremo il coraggio di offrirgli uno sguardo nuovo non potremo che aspettarci di vivere in un mondo per vecchi.

Per questo diventa fondamentale che ciò che viene messo in scena sia totalmente reale e che gli attori non siano professionisti, ma corpi veri e liberi da ogni maschera.

Nicola Borghesi ha pensato proprio a tutto, a iniziare dai laboratori rivolti ai giovani non professionisti intenzionati a mettersi in gioco con una lavoro di introspezione personale e a confronto con il gruppo, per creare una parte degli spettacoli da mettere in scena nelle varie serate.

A questi si aggiungono gli spettacoli delle compagnie scelte, tutte rigorosamente formate da giovani.

Sono previsti anche ospiti esuberanti come i Camillas, il duo pesarese in concerto venerdì 24 alle 21 all’Oratorio San Filippo Neri.

Come ciliegina sulla torta, la collaborazione di Nicola Borghesi e Tiziano Panici approda all’Arena del Sole sabato 25 novembre alle 21.00 con “Manifesto”. Così portano in scena giovani direzioni artistiche under 30 provenienti da tutta Italia, che saranno disponibili domenica 26 alle 15.00 sempre all’Oratorio di Via Marconi per rispondere a qualsiasi dubbio o curiosità con “Appunti per un Manifesto”.

Un progetto che non risparmia nessuno e che prevede anche il party “Dopofestival” al Locomotiv Club sabato 25 novembre alle 23.

Che sia finalmente giunta la nuova era del teatro?

Gaia Toccaceli