La Casa di carta è la serie tv del momento. La storia dei rapinatori spagnoli ideata da Alex Pina che ha conquistato il mondo, ha registrato l’incredibile totale di 189,92 milioni di ore di visione. Numeri da record per un prodotto spagnolo, ma il punto focale è che ha saputo ingannare tutti.
Senza ombra di dubbio la serie ha saputo mantenere standard di qualità e di fedeltà alla trama: azione, suspense e quel tocco da telenovelas che nessuno, se non gli spagnoli, saprebbero esportare in tutto il mondo.
La parte 2 della quinta stagione riprende esattamente da dove si era interrotta e con 5 episodi conduce verso il finale. Apprezzabili sono i numerosissimi flashback che chiariscono diversi buchi nella trama e danno prospettive interessanti. Un elemento per nulla trascurabile, considerando che in molte altre serie tv, ciò è del tutto assente e lascia gli spettatori con infinite question e what if…?
Se non avete ancora avuto modo di vedere gli episodi finali della serie, vi consiglio di farlo perché potrebbero esserci degli spoiler!
Spoiler Allert ATTIVATO!
La più grande truffa che la Casa di Carta 5 ha saputo attuare nelle vesti di Sergio Marquina, il Professore, insieme alla sua banda di ladri mascherati da DalÍ, non è stata ai danni della Zecca di Spagna o dei poteri forti e centralizzati delle banche. Nel finale viene svelata la matrice primaria: il Professore non ha formato un gruppo con l’intenzione di rovesciare il sistema capitalistico, nonostante le note di Bella Ciao che, in realtà, si sono rivelate un tranello, uno specchietto per le allodole per poveri nostalgici. L’oro estratto e rubato non è ridistribuito. Salta qualsiasi principio di alto valore, nessun Robin Hood moderno e nessuno rovesciamento del sistema o dei mercati finanziari che resteranno immutati nell’illusione. L’oro è e resterà la misura del potere economico e politico.
Il Professore escogita e porta avanti la sua battaglia personale. Intende dimostrare che un uomo semplice, amante della conoscenza e dai tratti nerd, può riscattarsi e possedere la determinazione con cui poter compiere imprese impossibili. Ci riesce? A metà. A conoscere l’impresa titanica saranno la sua banda e un fascicolo dei servizi segreti. Per il mondo Sergio Marquina avrà fallito, morto nella resistenza, di lui resterà solo il ricordo di chi avrà tentato di cambiare la storia.
E l’oro rubato?
L’oro finirà nelle mani della banda, che conclusi gli accordi e i compromessi con lo Stato Spagnolo, espatrierà in Portogallo con una nuova identità.
A capire le vere intenzioni di Sergio e a spiattellarle in faccia agli spettatori è Alicia Sierra. E’ lei a sputar fuori la verità, incalzando il Professore ad ammettere che il piano impossibile alla Zecca di Stato non ha nulla di altruistico, ma solo di ingigantire un ego smisurato. Villain per eccellenza del Professore, non è per nulla un caso sia lei a capire tutto.
Alicia Sierra è tra i personaggi più interessanti della serie. La caratterizzazione del suo personaggio è forse tra le più belle. Una donna forgiata dalle esperienze passate, determinata, in grado di andare oltre le necessità e le condizioni e che, nonostante tutto il suo mondo si stia sgretolando, ha la determinazione e l’intelligenza sopraffina di recuperare e rinascere da se stessa. Alicia sa e può competere con la mente geniale di Sergio. Sempre Alicia, come un deus ex machina inaspettato e non calcolabile, salverà le sorti di tutta la banda. Senza l’intervento non previsto di Alicia, il Prof avrebbe capitolato.
Cosa ci attende nel futuro?
Sebbene la serie si sia chiusa senza grossi buchi nella narrazione, una sesta stagione risulterebbe troppo. Si perderebbe il fascino dell’impossibile. Netflix o la produzioni potrebbero, però, pensare ad uno spin-off. Personaggi e storie interessanti ci sono, alcuni sono ormai già evergreen nell’immaginario comune. Qualche esperimento potrebbe trovare luce.