Carlotta Franceschini per ItaliaCheVale: “Lavoro nel maglificio di famiglia, non è solo moda ma un mondo di artigiani”

In questo appuntamento di #ItaliaCheVale parleremo di artigianalità e Made in Italy con Carlotta Franceschini e il suo storico maglificio bolognese di famiglia, il Maglificio Franceschini.

La storia del Maglificio Franceschini inizia nel 1985 con la passione della Famiglia Franceschini per il mondo della maglieria. Questa passione per l’artigianato ha portato la famiglia a voler condividere con altri brand e altre aziende la sua competenza, unita all’artigianalità manifatturiera italiana. La missione del Maglificio è stata chiara fin da subito: mettere all’apice dei criteri di produzione l’alta qualità delle materie prime e la competenza Made in Italy nella lavorazione dei filati.

Nel 2020 i fondamenti del maglificio vengono condivisi di padre in figlio e così, Andrea Franceschini, comincia a tramandare alla giovane figlia, Carlotta Franceschini, la propria competenza imprenditoriale, necessaria per differenziarsi nel settore manifatturiero della maglieria.

Il maglificio continua così a portare in alto il Made in Bologna (Sant’Agata Bolognese) grazie ad un ricambio generazionale che punta al rinnovamento della tradizione e alla qualità del processo produttivo. Ma cosa significa, ad oggi, lavorare e gestire un maglificio Made in Italy? In un mondo in cui la slow fashion è l’eccezione e non la regola, come è possibile portare avanti il lavoro tramandato generazione dopo generazione?

Ho avuto l’immenso piacere di scambiare due chiacchiere proprio con Carlotta Franceschini, la stella di punta della famiglia che ha ereditato il lavoro dei suoi avi all’interno del Maglificio Franceschini.

Carlotta, ora il testimone è passato a te. Raccontaci un po’ chi sei e cosa fai nella vita: quando la moda è diventata il tuo lavoro?
Sono una giovane ragazza che da più di un anno ha iniziato a lavorare all’interno del maglificio di famiglia. Pur essendo acerba di esperienze lavorative ho deciso di voler crescere e sviluppare le mie conoscenze in un’attività mia perché, ciò mi porta, giorno dopo giorno a capire quando sia bello e gratificante veder realizzati i propri sogni. Attualmente mi occupo di tutto ciò che riguarda lo sviluppo del business e la gestione dei clienti italiani ed esteri. Il mondo del maglificio non è solo moda ma è un mondo di artigiani, di tradizioni e di cultura.

Perché hai scelto di lavorare al maglificio di famiglia?
Il maglificio è stato aperto da nonno e successivamente è subentrato mio padre nel 1980. Confesso che la struttura operativa oggi giorno è molto più piccola rispetto a quella di una volta ma i valori su cui si basa sono rimasti invariati: dedizione, passione e famiglia.

Che cosa significa al giorno d’oggi avere un maglificio che realizza capi Made in Italy?
Made in italy è un’espressione ricca di significati. La valorizzazione del nostro territorio inizia dalla bellissima collaborazione e dal personale che lavora per noi. Il nostro processo produttivo è svolto tutto all’interno della regione Emilia- Romagna. Ad oggi riuscire a creare dei capi d’abbigliamento che portino nell’etichetta l’icona italiana è per noi un simbolo di riconoscibilità e di alta qualità del manufatto.

Come vengono realizzati i capi? Per quanto riguarda i tessuti vi affidate a realtà locali? Raccontaci qualche retroscena del processo di creazione.
Il processo per la realizzazione dei capi non è così semplice ed immediato come sembra in quanto le fasi sono tante e non sempre si raggiunge il risultato desiderato alla prima smacchinatura. Prima di produrre si realizza sempre il prototipo che è necessario per far valutare al cliente il capo che prima era solo una bozza di disegno su foglio. Tale passaggio è fondamentale non solo per il brand ma anche per il maglificio perché ci permette di capire se la scelta del filato, le misure e la resa della maglia è giusta o se dobbiamo effettuare delle modifiche. Una volta finito e sdifettato il prototipo inizia la vera avventura.

Cosa vuol dire ad oggi realizzare capi slow fashion in un mondo caratterizzato dalla velocità dei trend e del fast fashion? Ci sono difficoltà che riscontri quotidianamente?
Il settore di noi artigiani è stato colto di sorpresa dal mondo slow fashion perché fino a pochi anni fa erano pochi i brand che cercano di realizzare delle collezioni che avessero un’impronta sostenibile e con un basso impatto ambientale. La maggiore attenzione verso tali aspetti è sorta durante il periodo del Covid-19 che ha spinto il mondo della moda verso una maggiore consapevolezza sia dei consumi che del grande impatto che tale settore ha sulla terra. Riuscire a realizzare capi che seguono i trend e che vanno contro il fast fashion è
un impegno che c’è sempre stato e che il maglificio continuerà a mantenere.

Come pensi sia cambiato il tuo lavoro negli ultimi anni?
Il mondo della maglieria è un mondo in continua evoluzione perché anno dopo anno vengono realizzati nuovi filati e i brand devono sempre riuscire ad avere all’interno delle loro collezioni un capo nuovo e particolare rispetto all’anno precedente. Noi, di conseguenza continuiamo a formarci senza mai perdere il grande valore del nostro lavoro che è la tradizione.