Calligrafia: scrivere a mano non è mai stato così moderno

A differenza di ciò che molti pensano, l’uso del computer nella cosiddetta era digitale ha incrementato l’abitudine quotidiana allo scrivere. Pensate alle decine di messaggi che inviamo tutti i giorni, i post su Facebook e le mail in funzione di vere e proprie lettere digitali.

Naturalmente, la differenza con la scrittura su carta esiste. Soprattutto dal punto di vista tecnico e stilistico. Digitare su una tastiera o su uno schermo è sicuramente più veloce e semplice ma fa apparire il nostro scritto impersonale e monotono.

È per questo che negli ultimi anni i puristi lanciano allarmi sulla diminuzione della scrittura a mano, soprattutto in ambito scolastico.

Uno dei primi a denunciare questa tendenza è stato, qualche anno fa, Umberto Eco, che sul Guardian ha scritto: «I bambini, e non solo loro, non sanno più scrivere a mano. La nostra generazione ha imparato a scrivere a forza di ricopiare in bella grafia le lettere dell’alfabeto».

In effetti in Finlandia l’uso del corsivo a scuola sta per essere soppiantato dallo stampatello e delle tastiere. E anche negli Stati Uniti l’insegnamento del corsivo non è più obbligatorio.

Chiaramente penna e foglio, almeno finora non scompariranno, e per evitare del tutto questa possibilità, nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un cambio di rotta o forse semplicemente una moda del momento.

Accanto all’uso di massa delle piattaforme di scrittura digitale, assistiamo negli Usa e adesso anche in Italia, alla diffusione di associazioni, scuole private di calligrafia o singoli insegnanti specializzati.

La sorpresa é che questa tecnica vintage è dedicata quasi esclusivamente agli adulti. Ecco quindi schiere di apprendisti amanuensi alle prese con l’apostrofo sulla lettera O, l’uso di pennellini e inchiostri colorati.

Ma non solo. Sul web spopolano intere pagine dedicate a quest’arte. I motivi? Non riguardano solo la mera estetica. C’è chi lo fa per puro diletto e sviluppare la concentrazione e la pazienza, chi desidera affinare le proprie conoscenze in campo artistico e di design, e chi addirittura fa di un talento un vero e proprio lavoro inventato, stendendo in bella grafia, partecipazioni, menù, inviti o locandine.

Esistono anche dati scientifici che assicurano il beneficio intellettivo della scrittura a mano. L’Università dell’Indiana infatti ha dimostrato che i bambini abituati a scrivere tendono a sviluppare maggiormente l’area del cervello deputata all’apprendimento.

La stessa cosa accade nella mente degli adulti. Appositi esperimenti sono riusciti a dimostrare il collegamento tra la scrittura manuale e le regioni del cervello predisposte all’immaginazione e alla creatività.

Alice Spoto