Broccoli e diabete di tipo 2: come ridurre gli zuccheri nel sangue

I broccoli e il diabete di tipo 2:  un’altra buona ragione per mangiarli!

Qual è la relazione fra i broccoli e il diabete di tipo 2? Secondo lo studio pubblicato su Science Translational Medicine, ad opera di diversi ricercatori in diversi paesi nel mondo, i broccoli possono aiutare le persone malate di diabete di tipo 2 a ridurre il livello di zucchero nel sangue fino al 10%. Come? Grazie al sulforafano. Cosa? Il sulforafano! Questa sostanza chimica è contenuta in molte specie vegetali ma in particolare lo troviamo nelle crucifere. Cruci.. che? Crucifere la famiglia di piante, il cui fiore a 4 petali ricorda una croce, a cui appartiene non solo il broccolo, ma anche i cavoli e i cavoletti di Bruxelles.

Il diabete di tipo 2 è una patologia che affligge moltissime persone: si stima che 438 milioni di persone ne soffriranno nel 2030. Questa malattia si sviluppa solitamente nelle persone di mezza età, con problemi di peso (obesità ma anche sovrappeso), che fanno poca attività fisica, stressate ed è spesso correlato ad altre patologie ( ipertensione e colesterolo alto). In queste persone l’insulina, prodotta dal Pancreas e che regola il contenuto di glucosio nel sangue, o non viene prodotta in quantità sufficiente o non viene utilizzata in maniera ottimale dal nostro corpo. Esistono perciò delle terapie mediche ed attualmente uno dei farmaci più utilizzati è la metformina ma non è idonea per tutti i pazienti: circa il 15% soffre di patologie renali, sia congenite che causate da altre patologie o dal diabete stesso, il 30% sviluppa nausea, gonfiore, dolore addominale, o diarrea e il 5-10% dei pazienti non può continuare a utilizzarla.

Un estratto concentrato di germogli di broccolo per controllare la glicemia

I ricercatori hanno dimostrato che il sulforafano inibisce la produzione di glucosio in colture cellulari e ne migliora la tolleranza in roditori obesi e con una dieta a elevato contenuto di zuccheri. Anders Rosengren dell’Università di Gothenburg in Svezia, ed i suoi colleghi, si sono quindi chiesti se i risultati ottenuti potessero essere gli stessi negli esseri umani. La ricerca è andata avanti e per dimostrare la loro teoria il gruppo ha testato il sulforafano, estratto da germogli di broccolo, e un placebo  (cioè una terapia priva di principi attivi) su 97 pazienti malati di diabete di tipo 2: ogni giorno, per tre mesi.

“La concentrazione di sulforafano data era circa 100 volte superiore rispetto a quella che si trova naturalmente nei broccoli. E ‘stato come mangiare circa cinque chilogrammi di broccoli al giorno”, afferma Rosengren.

Solo tre dei pazienti hanno continuato la cura con metformina mentre gli altri sono riusciti a controllare il diabete anche senza assumerla. L’estratto è stato più efficace nei partecipanti in cui i livelli di glucosio erano inizialmente più alti.

“Siamo molto eccitati per i risultati ottenuti e siamo ansiosi di portare l’estratto ai pazienti”, afferma Rosengren. “Abbiamo visto una riduzione del glucosio di circa il 10 per cento, il che è sufficiente per ridurre le complicazioni per gli occhi, reni e sangue”, dice. Mentre Elizabeth Robertson dal Diabetes UK, che non è stata coinvolto nella ricerca, ha detto al New Scientist “Per ora, si raccomanda che la gente continui con il trattamento prescritto dal loro team di assistenza sanitaria. Sono necessarie ulteriori ricerche per vedere se questo farmaco può essere utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, è stato testato solo in un piccolo numero di persone e ha aiutato solo un sottoinsieme di coloro che lo stanno prendendo.”

Metformina e sulforoafano: meccanismi diversi per uno stesso risultato

Ulteriori indagini hanno dimostrato che la metformina e il sulforafano agiscono per ridurre il glucosio in maniera diversa: la metformina rende le cellule più sensibili all’insulina assorbendo più glucosio dal flusso sanguigno; il sulforafano invece riduce glucosio sopprimendo gli enzimi epatici che invece stimolano la produzione di glucosio. Per questo motivo, Rosengren ritiene che l’estratto di broccoli sia complementare, cioè integrabile, alla metformina, e non competitivo. Ma sottolinea anche come molte persone con diabete non possano assumere metformina a causa delle complicazioni renali e l’estratto di broccoli potrebbe essere per loro un sostituto ideale. Rosengren vorrebbe inoltre capire i potenziali benefici dell’estratto nelle persone “pre-diabetiche”, ovvero che hanno lievi alterazioni nel livello di glucosio nel sangue o che presentano una ridotta tolleranza al glucosio e che ancora non assumono metformina.

Rosengren ed i suoi colleghi, in collaborazione con l’associazione degli agricoltori svedesi, stanno cercando di ottenere dalle autorità di competenza l’approvazione della polvere, il che potrebbe richiedere un minimo di due anni.

Sicuramente non vi abbiamo ancora convinto a mangiare i broccoli perché diciamoci la verità, molti di voi direbbero che sono verdi e che quando vengono cucinati puzzano terribilmente! Ci teniamo però a ricordarvi che i broccoli sono vostri amici! Per esempio sapete che i broccoli sono considerati tra gli ortaggi più utili per rafforzare la memoria? In particolare influenzano la concentrazione e l’attenzione (e giusto per curiosità qui trovate un articolo che vi illustra quali altri alimenti sono alleati del cervello!)