L’estate cede il passo all’autunno: in tutta Europa è tempo di degustazioni di vini e tour enogastronomici nelle cantine, ma anche di Oktoberfest, tra tradizioni locali e birra che scorre a fiumi. Così, mentre da una parte si vendemmia e dall’altra si spilla, anche gli italiani si dividono tra beer e wine lovers.
La birra è la bevanda a cui sarebbe impossibile rinunciare per il 45% degli italiani, una percentuale ben al di sopra della media europea che si attesta al 35% e straordinariamente superiore a quella dei cugini tedeschi che, pur essendo i padroni di casa all’Oktoberfest, ammettono di preferirla solo nel 30% dei casi. A prediligere il vino è invece il 30% degli italiani, seguito da un limitato gruppo di amanti dei cocktail (18%), secchi o fruttati che siano. I veri beer lovers sono gli uomini (53%), mentre le donne tendono ad ordinare birra solo nel 37% dei casi. Secondo gli italiani il momento migliore per godersi un bicchiere – allineati agli spagnoli – è dalle 20 fino alle 23 (37%), mentre per francesi (45%) e inglesi (22%) “l’ora X” scatta tra le 19 e le 20.
Che la vostra passione sia la birra oppure il vino, lastminute.com consiglia 10 mete dove volare con l’arrivo dell’autunno per provare i migliori vini e le più fresche birre in circolazione.
Francia, tra i vigneti dello Jura
Non solo Borgogna, Champagne e Bordeaux: in Francia si può partire alla scoperta del dipartimento dello Jura, dove le vigne, a forte pendenza, costituiscono un paesaggio suggestivo tra laghi, nebbie mattutine e cime innevate. Qui si trovano vitigni unici come quello del Savagnin, del Trousseau, del Pulsard, frutto del lavoro dei vigneron che hanno saputo sfruttare al meglio il clima freddo della regione.
Il vino da provare: Vin Jaune, dal vitigno del Savagnin.
Italia, l’Etna DOC dal fuoco e dalle ceneri del vulcano
Sapori, storia e natura si uniscono lungo le pendici del vulcano siciliano: qui sorgono secolari vigne pre-fillossera storiche e autoctone, la cui uva è caratterizzata da intensi profumi e aromi, dovuti alle particolari altezze cui viene coltivata (700/800 metri). Per i brindisi non potete sbagliare: i vini prodotti nella zona riportano in etichetta la dicitura “Etna DOC”.
Il vino da provare: il rosso Nerello Mascalese e il bianco Carricante.
California, tra i vigneti di Sonoma County
Oltre alla famosa Napa Valley, Sonoma County è una delle zone vitivinicole più importanti della California. Qui potrete gustare vini californiani che tendono ad essere concentrati, persistenti con uso del legno piuttosto evidente.
Il vino da provare: Chardonnay e Pinot Noir, ma non mancano buoni Cabernet Sauvignon.
Stellenbosch, vigneti ad alta quota
Non lontano da Città del Capo si trova Stellenbosch, cittadina nel distretto di Cape Winelands che rappresenta il punto di partenza per immergersi nella tradizione vitivinicola sudafricana. Qui, ai piedi della Table Mountain si vinificano Pinotage, Riesling, Semillon e Chenin Blanc. Fondamentale per i vitigni è non soltanto il suolo di granito e grès, ma anche l’altitudine: gran parte dei vigneti è in quota.
Il vino da provare: i vini prodotti dal Pinotage, vitigno autoctono ottenuto da incrocio di Pinot Noir e Cinsault.
Portogallo, dove nasce il Porto
In Portogallo, le grandi varietà climatiche unite all’ampiezza e diversità di territorio creano le premesse e le potenzialità per una forte diversificazione delle tipologie di vino portoghese. Nella regione del Douro, da cui ha origine il Porto, stanno affermandosi eleganti vini secchi come quelli di Ramos Pinto, Niepoort e della moderna cantina Wine & Soul. I vitigni più importanti sono Touriga, Tinta Barroca, il Tinto Cao, la Tinta Roriz e la Tinta Armela.
Il vino da provare: il Porto, chiamato così non dal luogo di coltivazione delle uve ma da quello di commercializzazione.
Fiandre, centinaia di boccali di birra
Il fatto che la birra belga dal 2016 sia considerata “patrimonio immateriale dell’umanità” dovrebbe essere una scusa sufficiente per organizzare un viaggio nelle Fiandre. Tra borghi medievali, arte barocca e passeggiate in bicicletta potrete provare centinaia di varietà di birra, dalla Lambic di Bruxelles alla Stella Artois di Lovanio.
La birra da provare: la Gouden Carolus, la mascotte non ufficiale della città di Mechelen, prodotta dal birrificio Het Anker, uno dei più antichi del Paese.
Germania, tra birrifici e Oktoberfest
Chi dice Germania dice birra: la bevanda è parte integrante della cultura tedesca. In molte città troverete un birrificio, dove scoprire da vicino i segreti della produzione e della degustazione della Bionda. Per i festaioli, imperdibile l’Oktoberfest di Monaco di Baviera (dal 22 settembre al 7 ottobre 2018).
La birra da provare: Berliner Weisse, di frumento chiara prodotta a Berlino.
Repubblica Ceca, dove gustare le pils
In Repubblica Ceca ordinare un boccale di birra sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua! Girando per Praga potrete inoltre imbattervi in ristoranti con piccole produzioni di birra all’interno, dove osservare da vicino l’intero processo.
La birra da provare: Pilsner Urquell, che ha dato origine alla tipologia birraria delle pils, lager chiare dal gusto amaro.
Irlanda, nella fabbrica della Guinness a Dublino
Per incontrare la “nera” per antonomasia, bisogna volare a Dublino: nella capitale irlandese si trova la Guinness Storehouse, la fabbrica che, in un percorso ricco di gusto articolato su 7 piani, racconta della storia più amata d’Irlanda.
La birra da provare: naturalmente la Guinness, dal colore molto scuro e dalla tostatura marcata.
Danimarca, dai “giganti” alle artigianali
Si può dire che la Danimarca sia la “culla” delle Lager: il ceppo di lievito con cui vengono prodotte, il Saccharomyces Carlsbergensis, deve infatti il suo nome al birrificio danese Carlsberg che per primo lo analizzò. Accanto ai “giganti” come Carlsberg e Tuborg, a Copenhagen non mancano occasioni e micro-birrifici per provare delle ottime birre artigianali.
La birra da provare: quelle artigianali della Mikkeller, progetto di produzione di birra domestica in poco tempo diventato un successo a Copenhagen e nel resto del mondo.